Marco 9:38-51 li termine greco tradotto nel Nuovo Testamento con la parola "scandalo" significa anche: insidia, inganno, tranello, trappola. Si tratta di qualsiasi turbamento della coscienza causato da com-portamenti o espressioni contrarie alla morale. Gesù afferma: "E chiunque avrà scandalizzato uno di questi piccoli che credono, meglio sarebbe per lui che gli fosse messa al collo una macina da mulino, e fosse gettato in mare" (v. 42), per sottolineare la tremenda responsabilità di color che turbano e violentano gli animi dei più indifesi con una condotta scellerata. E' un tremendo giudizio che accomuna tutti i dissacratori irri-verenti, i provocatori di scandali, i fraudolenti ed i disonesti di ogni tempo. Ma il monito riguarda in particolare coloro che "mutano la verità di Dio in menzogna", quelli cioè che con le loro azioni tradiscono e vilipendono la fede delle persone più semplici e sincere. Il riferimento, certamente l'abbiamo notato, a questo punto diviene personale: il Maestro divino dopo essersi espresso in termi¬ni generici richiama l'attenzione sulla condotta del singolo, te e me. "Se la tua mano..., se il tuo piede..., se il tuo occhio...". Le soluzioni proposte sono estremamente radicali per signifi¬care quanto recisi e definitivi devono essere gli interventi che in via preventiva ci consentiranno di vigilare e di eliminare le cause stesse del male, recidendo i legami con tutto ciò che può essere per noi strumento e occasione di caduta. Prendiamo quindi le distanze, se occorre, dalle cose più naturali e apparentemente in¬nocue nel momento in cui ci accorgiamo che ci espongono ad un rischio reale di compromettere la salvezza che il Signore ci ha conquistato. "Signore, guida le mie mani per compiere fedelmente l'opera Tua, sia sempre la Tua Parola una lampada al mio piè ed un lume sul mio sentiero e, soprattutto, guida sempre le mie scelte e controlla le mie aspirazioni, per essere in tutto un mezzo di benedizione per i miei fratelli e per i miei simili".
Data: 04/04/2009 Visite: 3154 | |
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