Numeri 21:1-35 Passato il Mar Rosso, quando lo scoglio maggiore è stato su¬perato, l'entusiasmo, l'amore iniziale e i canti di lode paiono sce¬mare man mano che la stanchezza e poi lo scoraggiamento si fanno strada nel popolo di Israele, quel popolo consacrato dall'Eterno per servirlo. I molti nemici da affrontare, il deserto e il lungo pellegrinare, li hanno ormai resi vulnerabili. E' a questo punto che un nemico invisibile e subdolo si insinua tra loro: è la polemica aperta, lo scontro più feroce sui programmi, le scelte fatte, l'immediato fu¬turo. La ribellione contro l'Eterno ed il suo servitore Mosè diventa incandescente e incontrollabile. Si dimenticano presto delle ac¬que amare (del mondo) diventate dolci e dissetanti (per mezzo di Dio), ci si dimentica della Manna (Pane che scende dal Cielo), miracolosamente mandato dall'Eterno. La guida e la protezione erano l'espressione dell'amore dell'Iddio Liberatore e Salvatore, in una terra ostile in cui all'uomo, malgrado tutte le sue risorse, sarebbe risultato impossibile sopravvivere e salvarsi. La Manna non è più gradita, ora la loro esistenza è fatta di tan¬ti perché E' a questo punto della loro indecisione, stanchezza e scoraggiamento che l'Eterno, vuole indurli a confessare il pec¬cato e dire "Noi abbiamo peccato". E manda dei serpenti veleno¬si e mortali (dal morso ardente) che li tormentano senza sosta. L'intercessione del Suo Servo (Cristo) Mosè viene ascoltata dall'Eterno che comanda a Mosè di mettere sopra una pertica (croce), un serpente di rame e chiunque lo guarderà potrà vivere. Cristo si è fatto peccato; per noi il Signore della gloria ha dovuto affrontare l'abisso delle sofferenze fisiche, delle violenze morali e dell' umiliazione più atroce delle Sue prerogative divine. Tre ore di tenebre e il Figlio di Dio, l'Uomo Perfetto fu elevato co¬me quel serpente di rame. Solo guardando a Lui si può essere salvati dal morso velenoso del peccato ed avere la vita eterna.
Data: 04/04/2009 Visite: 3092 | |
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