Numeri 20:14-29 Il testo odierno mette in evidenza le conseguenze della disub-bidienza a Dio. Aronne, primo sacerdote e fratello di Mosè, non poté entrare nella Terra Promessa perché aveva dubitato di Dio quando gli fu detto di far sgorgare dell'acqua da una roccia in Horeb. La stessa cosa accadde a Mosè: dopo aver pellegrinato per quarant'anni nel deserto furono entrambi esclusi dalla Terra Promessa. Qualcuno potrà chiedere: "Come mai anche Mosè, colui che amava tanto il popolo d'Israele? Egli, che era persino giunto a dire: 'Signore, ti prego, non cancellare il tuo popolo dal¬la faccia della terra; piuttosto cancella il mio nome dal libro della vita!' perché dunque proprio Mosè? Ebbene, perché anch'egli aveva dubitato. Viene spontaneo chiedersi come mai Mosè, dopo aver visto il Mar Rosso dividersi e il popolo passare all'asciutto, dopo aver visto scendere la man¬na dal cielo al momento più opportuno, abbia dubitato che Dio potesse far uscire l'acqua da quella roccia. Ma non solo Mosè: chissà quanti di noi non credono che dalla "roccia" possa uscire dell'acqua! Eppure quella Roccia che può dissetare il mondo, Gesù Cristo, attende di essere toccato per i-nondare chiunque si accosta a Lui. E' sufficiente protendere la mano verso di Essa, basta solo il gesto poiché il mezzo ce lo ha fornito Iddio stesso: Mosè aveva la verga, noi abbiamo la pre¬ghiera, ciò che ci permette di comunicare cori Lui. La possibilità di dissetarci con l'acqua della vita fu offerta alla Samaritana, e da allora quella fonte è rimasta inesauribile, anco¬ra colma di ricchezze spirituali per noi: "se alcuno ha sete, venga a me e beva" 1'). Gesù, la Roccia di vita eterna, essendo prima stato innalzato sul Golgota, come Mosè aveva innalzato il serpente, fu poi per¬cosso, proprio come la roccia in Horeb. Un soldato gli trafisse il costato e uscì sangue, per nettare i nostri peccati, e "acqua" per dissetarci. Cerchiamo dunque di non rendere vano il sacrificio di Gesù con la disubbidienza: approfittiamo invece di quell'acqua per dissetarci, prima che sia troppo tardi. I) Giovanni 7:37
Data: 04/04/2009 Visite: 3341 | |
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