Numeri 13:1-33 Il compito che Mosè assegnò alle dodici spie era molto importante per il futuro dell'intero popolo d'Israele, soprattutto perché Dio stesso ne aveva impartito l'ordine, dando delle precise indicazioni sul modo di esplorare il paese di Canaan. li testo afferma che le spie restarono in quel paese per quaranta giorni, dopo di che tornarono presso il popolo per relazionare ciò che avevano osservato. Notiamo il modo in cui si svolse il loro rapporto. All'inizio essi parlarono della loro missione specifica e riferirono i fattori positivi del paese, poi quelli negativi. Il solo fatto che la descrizione positiva venga riferita per prima e sia molto concisa rivela l'attitudine della maggioranza degli esploratori. Questo atteggiamento di sfiducia ci viene confermato dai versi che seguono, allorché Caleb cercò di tranquillizzare il popolo incoraggiandolo ad andare in quel paese ed a conquistarlo malgrado i suoi compagni cercassero di contraddirlo. La maggior parte di quelle spie commisero il grande errore di non confidare nel loro Dio. Avere fiducia in sé stessi è importante, ma quanto più essenziale ed efficace è avere fiducia in Dio. Egli ci ha creati, ci conosce meglio di qualsiasi altra persona e desidera solo il meglio per ciascuno di noi. Quando confidiamo in Lui non abbiamo paura di affrontare il futuro, anche se non sappiamo cosa ci possa riservare. Se la nostra fiducia è riposta nel Creatore possiamo essere coraggiosi come Caleb ed incoraggiare altri a non temere gli ostacoli della vita, poiché Qualcuno più grande e più potente si muove al di sopra di noi e si occupa dei nostro futuro. Perciò piuttosto che fissare lo sguardo sui nostri limiti, poniamo fiducia in Dio, perché Egli è fedele e non delude mai coloro che confidano in Lui.
Data: 20/07/2008 Visite: 3298 | |
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