Il Tabernacolo, sebbene realizzato materialmente da Mosè, rimane, senza ombra di dubbio, un'opera divina. Ogni particolare venne ordinato dal Signore ed eseguito fedelmente da Mosè. Certo non si sarebbe potuto paragonarlo allo splendore del Tempio, costruito molto tempo dopo, ma pure in quella tenda dall'aspetto esteriore dimesso, albergava la gloria di Dio. In effetti, a ben considerare, nemmeno i cieli o qualsiasi altro spazio creato può contenere la gloria dell'Eterno, eppure quella tenda fu chiamata ad assolvere a queste funzioni. Questo perché doveva essere la figura analogica di Gesù Cristo, il Quale pur essendo coperto di gloria eccelsa, venne ad abitare in un corpo mortale. L'offerta per il Tabernacolo, fatta dai dodici principi d'Israele, era segno della sottomissione di tutto il popolo all'autorità divina. Non era tanto il valore dell'offerta che risultava gradito al Signore, ma piuttosto il suo significato: certezza della Sua presenza tra il popolo. Nella nostra dispensazione il ruolo centrale della tenda non è identificabile in strutture simili a quelle del vecchio Tabernacolo o paragonabili al Tempio , ma è piuttosto l'insieme di cuori che compongono la Chiesa di Cristo. Ma in qualcosa queste due tipologie abitative del Signore sono uguali: nella sostanza, vale a dire la presenza del Signore. Cosa offriremo perciò al Signore come segno della nostra fedeltà? La Parola di Dio ci suggerisce la fede, il culto razionale, i sacrifici di lode e la sottomissione all'autorità celeste esercitata nella Chiesa dallo Spirito, e da Lui soltanto.
Data: 08/06/2008 Visite: 4041 | |
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