Marco 3:13-19 E' un particolare molto significativo. Gesù diede un altro nome solo a tre degli apostoli. Forse lo fece anche per altri, ma la Scrittura non lo riporta. Quei nomi avevano sicuramente un si¬gnificato simbolico, ma forse faremmo bene a chiederci: che nome ci avrebbe dato Gesù? Innanzitutto notiamo che Gesù diede un nome nuovo solo a Pietro, Giacomo e Giovanni, gli apostoli con i quali avrebbe impostato un rapporto del tutto particolare, gli "intimi", i più vicini al Maestro. Quindi Egli dà un nome nuovo a quelli che per certi versi a¬vrebbero guidato la primitiva comunità in Gerusalemme. Questi tre non erano stati scelti a caso da Gesù. Forse non erano i mi¬gliori, ma probabilmente erano i più disponibili. Quei nomi esprimevano l'indole più profonda, la carica dirompente, l'entusiasmo più contagioso, la dedizione più totale di cui quei giovani dettero prova. Quel Simone al quale mise nome Pietro, Cefa, era impulsivo, entusiasta, caparbio ma sincero. Questo nuovo nome doveva rivelare al di là delle tendenze naturali innate ciò che la potenza trasformatrice dello Spirito Santo avrebbe fatto di lui, rendendolo "una pietra" salda e sicura nell'edificio spirituale. Giacomo di Zebedeo e Giovanni di Giacomo, furono chiamati "Boanerges", che vuol dire "figliuoli del tuono". Giacomo avrebbe manifestato autorevolmente la lealtà al Suo Maestro con il martirio e Giovanni avrebbe mostrato tutta la sua autorità di veggente e interprete degli ultimi eventi della storia, divenendo profeticamente testimone del secondo avvento di Cristo. Di nuovo ci domandiamo: "Come potrebbe chiamarci Gesù?" Anche noi abbiamo bisogno di una particolare relazione di intimità con Lui, affinché la potenza trasformatrice del Suo Spirito possa fare di noi discepoli saldi ed autorevoli unicamente a gloria e lode del Suo nome.
Data: 08/06/2008 Visite: 3038 | |
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