Numeri 4:1-20 Il popolo di Dio agisce sempre come un'entità formata da diverse membra, aventi ciascuna una propria funzione specifica. Dio stabilisce che i figliuoli di Kehath prendano cura del servizio nella tenda di convegno, e di quel che concerne le cose santissi¬me, mentre Aronne e i suoi figliuoli avrebbero avuto un altro incarico. Dio sa a chi affidare un determinato servizio. Egli fornisce i talenti e distribuisce gli incarichi conoscendo le attitudini più nascoste di ognuno di noi. Dio è sovrano e affida i compiti come meglio crede, mettendo ciascuno nella condizione di conseguire buoni risultati; quando il popolo si sviluppa e matura, Dio viene glorificato. Il modo di operare del Signore spesso ci appare strano, ma non dobbiamo dimenticare che i Suoi pensieri non coincidono con i nostri, e le Sue vie quasi mai corrono parallele alle nostre. Dobbiamo accettare fedelmente le mansioni che ci affida nel rispetto dei ruoli assegnateci: siamo Suoi collaboratori e alla fine sicuramente comprenderemo. Mosè non intendeva accettare il servizio che Dio gli voleva imporre. Non riusciva a capire. "Manda un altro al mio posto", disse. Ma Dio è quello che decide! "Tu non mi laverai i piedi", disse Pietro a Gesù. Pietro non capiva che quel servizio, per quanto umiliante, doveva essere compiuto. E Gesù disse a Pietro: "Tu non sai ora quel che lo fò ma, lo capirai dopo!". Il piano di Dio si chiarificherà progressivamente nel portare a termine per fede il servizio affidatoci. "Tutto è compiuto" disse Gesù. Il servo non è maggiore del suo signore, e se Gesù accettò il più umile servizio, quanto più lo debbono accettare i Suoi servitori. Nessuno viene escluso, ma è Dio che affida a ciascuno un compito. C'è lavoro per tutti!
Data: 01/05/2008 Visite: 3278 | |
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