Marco 1:29-39 Gesù, uscito dalla Sinagoga, dove poco prima aveva scaccia¬to uno spirito immondo che possedeva da tempo un uomo, entrò nella casa di Simone, vi trovò la suocera a letto con la febbre, le si accostò e prendendola per la mano la sollevò e in quell'istante la febbre scomparve e la donna si mise a servirLo. Così il racconto evangelico, in modo scarno ed efficace ci pre¬senta l'opera meravigliosa del Signore. Non possiamo rimanere freddi dinanzi alla bellezza di questi versi, soprattutto quando leg¬giamo: "La prese per la mano e la sollevò" (v. 31). Forse anche noi siamo caduti; forse la malattia ci ha abbattuti o i problemi della vita ci assillano; abbiamo bisogno di una mano dolce e vi¬gorosa allo stesso tempo, che ci risollevi e ci conduca ad una vita vittoriosa. Troppo spesso non ci sono soluzioni umane capaci di risolvere i nostri problemi. Questa è un'esperienza comune a tutta l'umanità. Tuttavia quella stessa mano che risollevò la suo¬cera di Pietro è stesa verso noi per aiutarci. Come potremo permettere che essa ci raggiunga e ci risollevi? Il testo racconta che i discepoli riferirono a Gesù le condizioni nelle quali versava quella donna; bene, anche noi possiamo riferire a Gesù le difficoltà in cui ci dibattiamo, i problemi che ci affliggono ed Egli saprà risollevarci e rimetterci in condizioni di servirLo adeguatamente. Il testo prosegue narrando altri miracoli del Signore, ma siamo già consolati perché abbiamo trovato Colui che può lenire le no¬stre ferite, guarire le nostre malattie, prenderci per mano e rido¬narci la forza per servirLo. Abbiamo trovato in altre parole Colui che cercavamo: Gesù! Ma forse faremo bene a dire che Lui ha cercato e trovato ognuno di noi. Anche altri Lo cercavano (v. 37), ma il Maestro si è fatto trovare solo da chi desidera ubbidirgGli e servirLo. Ci riconosciamo in questo sentimento tre-pido di attesa e ricerca?
Data: 01/05/2008 Visite: 2907 | |
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