"Allora Pilato gli disse: Ma dunque, sei tu re? Gesù rispose: Tu lo dici; io sono re" (Giovanni 18:37) La regalità del nostro Signore viene suggerita dai paragrafi iniziali del vangelo di Matteo, che mette in evidenza la Sua discendenza da Davide. I sapienti dell'oriente, quando nacque il Re dei Giudei, chiesero informazioni su di Lui, mentre Erode temeva la Sua rivalità. In tutto il racconto viene costantemente ricordato come Egli fosse il Re dei Giudei e il Re d'Israele, e il vangelo termina con la dichiarazione che Gli è stata affidata tutta la potenza e l'autorità, tanto in cielo come in terra. Gesù non annullò mai il Suo diritto al Regno, ma chiarì sempre che il Suo pensiero al riguardo era molto diverso da quello dei Giudei. La Sua concezione di regalità venne presa in prestito dal Salmo 72, dove è detto che il Re rende giustizia ai poveri del popolo e salva i figli dei bisognosi. Fu proprio il contrasto tra la Sua concezione di Regno e quella dei Farisei, che Lo condusse alla croce. Per noi la lezione è chiara. Dobbiamo iniziare riconoscendo i diritti regali di Cristo onorandoLo e ubbidendoGli. Egli solo diventa Salvatore, nel significato pieno del termine, quando nel nostro cuore riceve il trono di Re. Con invariabile precisione Egli viene descritto, prima come Principe, poi come Salvatore, e quest'ordine non può essere mutato senza danneggiare la nostra vita spirituale (cfr. Atti 5:31; Rom. 10:9; Ebrei 7:2). L'intero contenuto del Nuovo Testamento cambia quando percepiamo la regalità di Cristo come pietra angolare, non soltanto di quella struttura, ma dell'edificio del proprio carattere. Non temiamo Cristo come Re. Egli è mansueto, umile di cuore, e pieno di comprensione per i problemi della nostra vita. Egli li condivide con noi, infatti, fu così povero da doversi affidare ai servizi amorevoli di un amico per soddisfare i propri bisogni fisici. Beneficiò dei rami di palma della folla che coprirono il passaggio di quella processione regale. Mentre lo osserviamo passare, il trionfo iniziale così esiguo aumenta in maniera eccezionale fino a coinvolgere l'intera umanità. Le generazioni che precedettero la Sua venuta, e quelle che la seguirono, attraversano le epoche della storia umana, proclamano e acclamano Cristo quale Re.
Data: 30/12/2007 Visite: 4338 | |
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