"Lodate l'Eterno, perché è cosa buona salmeggiare al nostro Dio" (Salmo 147:1) E' una cosa buona e bella per noi unire la lode alla preghiera. C'è una differenza tra la lode e il ringraziamento. Ringraziamo Dio per quello che Egli fa per noi; Lo lodiamo per ciò che Egli è. Nella nostra lode ci avviciniamo alla lode del Cielo, laddove gli angeli e i redenti considerano come atto più sublime quello di attribuire a Dio le lodi, l'onore e la gloria: "È cosa buona salmeggiare e la lode è convenevole". Lodiamo Dio per il Suo amore condiscendente (vv. 1-6). Egli conta il numero delle stelle come un pastore conta le sue pecore. Il salmista paragona la costellazione ad un gregge di pecore, il cui pastore le guida attraverso lo spazio. Che concezione sublime dei soli, dei pianeti e degli asteroidi! Eppure questo Dio infinito e meraviglioso può chinarsi sulla nostra piccola vita e prestare delle attenzioni del tutto particolari verso gli abbattuti, nei riguardi di chi ha il cuore rotto, i malati e i mansueti. Nessuno è troppo piccolo e insignificante per la Sua attenzione. Proprio come una madre è più attenta e premurosa nei riguardi del suo bambino più piccolo e malaticcio, così l'aiuto più amorevole, più forte ed efficace viene manifestato verso i Suoi figli più bisognosi e disperati. Egli cerca sempre le pecore perdute e il figlio prodigo. Lodiamo Dio per la Sua cura provvidenziale. Osserva come in questo Salmo venga usato il tempo presente. Il salmista percepiva chiaramente come Dio fosse sempre all'opera nella natura e come ogni cosa fosse dovuta all'azione diretta del Suo intervento. Era in grado di comprendere, come nessun altro, le parole di Gesù, allorché Egli assicurò che neppure un passero cade a terra senza che il Padre lo noti. I puri di cuore, quelli che assomigliano ai piccoli fanciulli e i mansueti hanno la prerogativa di vedere la mano di Dio in ogni cosa. Il Signore è ovunque attivo ed energico; e perciò non c'è un punto dello spazio e un momento nel tempo in cui Egli non sia all'opera. "Offriam del continuo a Dio un sacrificio di lode: cioè, il frutto di labbra confessanti il suo nome!" (Ebrei 13:15).
Data: 30/12/2007 Visite: 3718 | |
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