"Or dunque queste tre cose durano: fede, speranza, carità; ma la più grande di esse è la carità» (I Corinzi 13:13) Vogliamo dare enfasi alla parola frutto, in contrasto con le opere della legge. Nell'opera c'è lo sforzo, la fatica, il sudore della fronte, la contrazione dei muscoli; invece il frutto è prodotto facilmente e in modo del tutto naturale, mediante lo scorrimento della linfa, che dalle radici arriva fino ai rami e ai germogli. Così la nostra vita cristiana dovrebbe esprimere l'esuberanza di un cuore in cui dimora Cristo. L'apostolo Paolo pregò che Cristo potesse dimorare nel cuore dei credenti, in modo che essi potessero essere radicati e fondati sull'amore. Soltanto quando lo Spirito Santo ci riempie fino a traboccare possiamo abbondare nell'amore verso tutti gli uomini. Dobbiamo distinguere l'amore dall'emozione che accompagna l'amore. Il primo è sempre possibile, mentre il secondo non sempre si realizza con immediatezza. Il Signore, ripetendo le parole antiche del Pentateuco, c'insegna che possiamo amare Dio con la nostra mente, le nostre forze, ed anche con il nostro cuore. lutti noi sappiamo che la mente e le nostre forze non sono governate dalle emozioni, ma dalla nostra volontà. Possiamo amare, quindi, determinandoci a mettere i nostri pensieri e le nostre energie al servizio di un altro, per la gloria di Dio. Scopriremo così che le nostre emozioni verranno illuminate da un sacro splendore, frutto di un affetto del tutto consapevole. Nel capitolo da cui è tratto il nostro testo, Paolo distingue i doni della Chiesa dall'amore. Dopo averli presi in esame, determina che ciascuno di essi, se non ha l'amore come proprio centro e fonte d'ispirazione, non serve assolutamente a nulla. L'affermazione più grandiosa è al tempo stesso l'espressione più impenetrabile: "Dio è amore". Non si può definire l'essenza dell'amore più di quanto si possa definire quella di Dio, ma è possibile descrivere i suoi effetti e i suoi frutti. Ecco l'interpretazione che ne dà il Dott. Weymouth: "L'amore è paziente e gentile, non conosce né l'invidia né la gelosia; non è arrogante, né insolente, non si vanta e non è ingannevole. Non si comporta in modo sconveniente, non cerca d'esaltare sé stesso, non s'infiamma di rabbia e non nutre rancore. Non trova piacere nell'ingiustizia fatta agli altri, ma sostiene gioiosamente la verità. Sa come stare in silenzio, è pieno di fiducia, pieno di speranza, pieno di paziente sopportazione". Dovremmo esaminare ognuna di queste affermazioni e meditare se la nostra vita sta realizzando questi alti ideali. Signore mandaci un battesimo di quest'amore!
Data: 01/11/2007 Visite: 3456 | |
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