"Preparami la cena, e cingiti a servirmi... e poi mangerai e berrai tu?" (Luca 17:8) Ci sono due aspetti dell'economia rurale che vorremmo esaminare: quello agricolo, con l'aratura e quello pastorale, con la custodia delle pecore. Tra di essi vorremmo porre anche il nostro servizio a favore degli uomini per la gloria di Cristo. Alcuni di noi sono impegnati nell'aratura. Nelle brevi giornate invernali, quando le ultime foglie stanno cadendo dagli alberi e i cieli sono coperti dalle nuvole dense e minacciose, noi usciamo con l'aratro, portando il nostro seme prezioso. Nella solitudine, nella depressione e nel timore, camminiamo attraversando i solchi, e torniamo gridando: "Chi ha creduto alle nostre parole e a chi è rivelato il braccio del Signore?". In alternativa siamo chiamati a custodire il gregge, cercando chi si è perso, difendendo chi viene attaccato, e assistendo amo revolmente l'ammalato e il debole. In ciascuna di queste occupazioni spesso ci affatichiamo e in quel caso "ritorniamo dal campo". Quando il gravoso impegno lavorativo è terminato, possiamo finalmente rilassarci. Riteniamo di poter cedere all'appetito più innocente e naturale! Ma è proprio quello che il nostro Maestro non vuole, Egli conosce, infatti, la sottile tentazione delle ore del riposo. Quando ritorniamo dal nostro lavoro, Egli non ci dice: "Va e siediti a mangiare", ma ci accoglie sulla soglia e ci ordina: "Preparami la cena, e cingiti a servirmi finch'io abbia mangiato e bevuto, e poi mangerai e berrai tu". Da questa parabola possiamo dedurre con certezza che il nostro Signore in realtà dice: "Tu hai lavorato per me, ma non ti ho sentito al mio fianco. Eri così impegnato a seguire l'aratro in mezzo alla terra dura, o a fare la guardia contro il leone e l'orso che ti sei dimenticato di me e hai lasciato che le ore passassero senza rivolgermi neppure una parola, e senza ascoltare la mia voce". Quando l'opera di Cristo è compiuta, ritorniamo prontamente al nostro Signore e serviamoLo. PrepariamoGli una festa fatta di fede, d'amore, di gioia e di melodie che scaturiscono dal cuore. Dopo di questo noi potremo mangiare e bere, ed Egli stesso si cingerà e verrà a servirci (cfr. Giov. 13:4-14).
Data: 20/10/2007 Visite: 2804 | |
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