Mi era stato detto di stare attento perché potevo diventare schiavo della droga, ma l’avviso non mi faceva paura. Pensavo di essere più forte di qualsiasi "polverina" e che niente poteva intaccare la mia vita. Mi sentivo padrone della mia vita, con la mia mente e la mia forza. Presto iniziai ad iniettarmi e mi accorsi che, invece, quella "polverina" stava sempre di più prendendo possesso della mia vita quotidiana. Cominciai a farne uso una volta la settimana, poi due, tre, quattro volte, finché il bisogno dell’eroina divenne quotidiano.

Fu andando con gli amici a passare fuori un fine settimana che mi accorsi di non poterne fare a meno. Partii sprovvisto della "polverina" pensando di non averne bisogno, ma lì, inaspettatamente, fui colto dai dolori dell’astinenza, che chiamavano l’utilizzo della "polverina". Malgrado vedessi i miei amici morire di AIDS ed altri vivere come barboni sulla strada, io pensavo di rappresentare l’eccezione, di essere uno a cui certe cose non sarebbero mai accadute. Però man mano, con mia sorpresa, mi accorsi che cominciavo ad assomigliare proprio a quei ragazzi. Malgrado il mio orgoglio, chiesi aiuto alla mia famiglia.

Nel corso degli anni mia madre aveva continuato a parlarmi di un Dio che poteva liberarmi da questo problema, così decisi di andare ad una comunità di recupero cristiana. Qui incontrai persone che mi parlarono di un Dio vivente, potente a liberarmi, un Dio che sarebbe venuto ad abitare nel mio cuore, se lo avessi voluto. Essendo stato sempre un po’ scettico, il messaggio della salvezza lo accettai come una sfida. "Signore", pregavo, "non sento niente, però, se ci sei, fatti conoscere nella mia vita, non soltanto a parole, ma con i fatti, realmente".

Mentre il tempo passava, ho sentito la presenza del Signore, ma la consideravo come una sensazione strana e la "smontavo" immediatamente, considerandola frutto della mia immaginazione o come una semplice emozione. Ma una sera, in una semplice riunione di culto, accettai il Signore, accettai la Sua meravigliosa presenza, e riconobbi che Dio esisteva veramente. Da quel momento la mia vita è interamente cambiata, il Signore è venuto ad abitare nel mio cuore in maniera superiore alle mie aspettative, al punto di rimanerne meravigliato e quasi sconvolto dalla Sua presenza.

Oggi è della Sua benedetta presenza che non posso più fare a meno, perché dà un senso alla mia vita. Dio mi parla, mi conforta, mi guida e mi insegna ogni cosa. Ringrazio il Signore perché Egli ha avuto pietà di me, si è fatto conoscere nella mia vita, mi ha cambiato, rinnovato e continua a farlo giorno per giorno. Da quando l’ho conosciuto, ho deciso di non essere io il padrone della mia vita, ma l’ho arresa a Cristo che vive in me.