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Testimonianze di vite trasformate dal Vangelo

Mio Guaritore e mio Signore


di Giovanni Praticò
Trascritto da eVangelo

Il Signore sia lodato. Per me è una gioia raccontare le meraviglie che il Signore ha compiuto nella mia vita. E’ difficile raccogliere in breve quello che in 26 anni un Signore meraviglioso, come quello che proclamiamo, può compiere in una vita. E ringrazio il Signore perché mi da questa possibilità.

C’è un bel versetto nella Bibbia che dice che "Il Vangelo è salvezza per chiunque crede" e nel Vangelo si manifesta la potenza di Dio. Beh, questo è quello che è avvenuto nella mia famiglia.

All’età di cinque anni e mezzo io ero affetto di una malattia non solo incurabile ma anche inguaribile che mi avrebbe portato da lì a poco alla morte certa. I miei genitori avevano girato per molto tempo, sia nella regione Calabria, ma anche uscendo fuori regione e in tutta Italia, in cerca di un dottore in grado di risolvere il mio problema. In un ultimo ospedale avevano diagnosticato la malattia, confermando che non c’era più nulla da fare. E il consiglio dei medici è stato, prima di dimettermi, quello di affidarci solo al miracolo Divino, perché le umane possibilità, la medicina non poteva fare nulla.

Così, avviliti, i miei genitori mi riportarono a casa e io ricordo che ero sul letto di mamma e papà, cosciente della situazione, cosciente soprattutto di essere l’oggetto della disperazione della mia famiglia.

C’era mia nonna che era di fede evangelica e giorni dopo venne a farci visita e ci parlò di un Gesù vivente, di un Gesù che poteva intervenire, di un Gesù che non era solamente una figura, affissa alla croce, che in modo inanimato guardava chi passava e chi non passava, senza emettere suono, senza dire nulla e senza guardare nulla. Ma ci parlò di un Gesù meraviglioso.

E così ci invitò a sperare nel Signore, ad aggrapparci, come fece il salmista: "Io m’aggrappo alla Tua veste per non lasciarTi più". Così vennero a casa mia alcuni collaboratori, insieme al pastore, e ci parlarono del Signore. Lessero un versetto della Bibbia, dove Gesù guariva, dove Gesù manifestava la Sua gloria a quei tempi; e ci invitarono a credere che quel Gesù che operava allora, poteva meravigliosamente manifestare la Sua gloria anche nella mia famiglia.

Considerando che l’uomo non poteva fare nulla, gli amici e i parenti non potevano fare nulla, i dottori non potevano fare nulla, la mia famiglia decise di aggrapparsi al Signore e alla Sua Parola. Quei fratelli pregarono per me; fu una semplice preghiera, rivolta a Dio nel nome di Gesù, ma per quella semplice preghiera io ho ricevuto completa guarigione. E ringrazio il Signore per questo.

Da allora sono cresciuto in un ambiente di chiesa, ho cominciato a frequentare la comunità. Ma mi resi conto che non dovevo riconoscere Dio solo come Guaritore del mio corpo, piuttosto avevo bisogno di riconoscerLo come Signore della mia vita. E così nella mia adolescenza, in un momento difficile, particolare della mia vita, ho aperto il mio cuore al Signore: ero nella mia cameretta e ho invocato il nome del Signore e ho ricevuto la Sua presenza nella mia vita. Si può riconoscere Dio come Guaritore, come Colui che ha compiuto un miracolo nella nostra vita; ma vi assicuro che non è la stessa cosa riconoscerLo come Signore, come Salvatore della propria vita.

E così ora mi trovo qui, vivo e vegeto, con a casa dei grossi fascicoli che parlano della mia malattia. E ogni tanto, passando di là, vedo questi fascicoli e mi ricordo della grandezza di Dio, dicendo: "La medicina non ha potuto fare nulla, ma Tu, Signore, hai potuto fare al di là di ogni nostra aspettativa".

Ma vi assicuro che la più bella cosa che ho potuto ricevere da Dio è la Sua presenza; è la Sua gioia, che mi aiuta quotidianamente; è il sapere che Egli mi ama. C’è un bellissimo versetto che dice: "Iddio ha tanto amato il mondo che ha dato il Suo unigenito Figliuolo, affinché chiunque creda in lui non muoia, ma abbia vita eterna". In quel mondo c’ero anch’io, in quel chiunque c’ero anch’io; e Gesù ha manifestato il Suo amore morendo per me e per ognuno di noi, per darci la vita eterna. E io Lo ringrazio per questo. Dio ci benedica.


Data: 28/04/2002
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