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Testimonianze di vite trasformate dal Vangelo

Chiamato per servirLo


di Thomas Valsecchi
Trascritto da eVangelo

Mi chiamo Thomas e sono nato in una comunità per tossicodipendenti vicino a Rimini, S.Patrignano.

Quando avevo quattro anni la mia famiglia si è trasferita a Milano, ma mia mamma non mi ha più voluto e mi ha lasciato solo con mio papà, il quale mi ha cresciuto e amato come il migliore dei padri. Sono cresciuto girando locali notturni e vedendo cose che un bambino di sette anni non dovrebbe vedere: spogliarelli, droga, alcool, risse e altre cose che nascono dal peccato. Sono cresciuto con la ribellione e la rabbia nel mio cuore, perchè mi sentivo diverso dagli altri sia per la mia situazione familiare sia per la mia mentalità, diversa da quella dei miei coetanei (mentre loro giocavano al Nintendo, io giravo pub). Mia mamma non compariva mai, il suo comportamento era menefreghista e questo faceva aumentare la mia rabbia, che poco a poco stava esplodendo.

All’età di undici anni ho incontrato una compagnia di ragazzi, dove mi sentivo capito e "amato", perchè anche loro erano pieni di rabbia come me. Mi sono buttato nella moda punk-anarchica, cercando di sfogare la mia rabbia in questo campo, ma non è stato sufficiente, così ho iniziato a drogarmi e a bere. Ogni giorno era un viaggio nello "sballo", nella droga e nell’alcool. Mi sentivo bene solo se arrivavo al punto di non riuscire più a capire niente, dimenticando i problemi per l'effetto degli stupefacenti. Ogni giorno mi ritrovavo a vomitare, mi ritrovavo in mezzo a mille bugie cercando di nascondere la verità a mio papà, il quale, dato che lavorava di notte e dormiva di giorno, non se ne poteva accorgere, pur sospettando!

La mia rabbia non era sufficientemente sfogata, e così ho iniziato ad odiare Dio, rendendolo responsabile dei problemi della mia vita. Incominciai ad essere devoto a Satana, iniziai a fare piccoli riti, a tagliarmi il corpo incidendo sulla mia carne il nome di Satana e la croce al contrario. Ricordo ancora una frase che scrissi: "Caro Dio, spero tanto che esisti… per poterti sputare in faccia quando ti vedrò di persona". Spesso pensavo al suicidio e la voglia di farla finita era tanta, ma tanta era anche la paura di perdere l'unica speranza che mi restava. Sapevo che potevo cambiare vita; non sapevo come, però sentivo che si poteva.

All’età di quattordici anni ho conosciuto una ragazza e con il suo aiuto ho deciso di smettere con droga e alcool. Ho passato due anni praticamente nella sua casa, credendo di stare bene, senza rendermi conto che vivevo in una situazione orrenda; lei e sua mamma approfittavano di me, ero preso in una rete di sesso che mi rendeva "grande" agli occhi degli amici. Quando mi lasciai con lei, decisi di ritornare a drogarmi e a bere. Questa volta tornai a "farmi" di cocaina in grandi quantità e la persona che mi procurava la droga era mia mamma! Colei che mi aveva abbandonato era tornata per uccidermi!

Ho continuato a drogarmi con mia mamma, fino a quando una ragazza di nome Emilie sul pullman cominciò a parlarmi di Gesù. Al principio non volevo ascoltare una sola parola di quello che mi diceva Emilie, mi scriveva lettere parlandomi della salvezza ed io, leggendole con mio papà, prendevo in giro ogni frase che c'era scritta. Non credevo nella salvezza, non credevo in un Dio pieno d'amore! Credevo nell'odio, credevo di potermi divertire e di poter cambiare le cose, essendo un devoto di Satana. Con il tempo mi colpì la sua perseveranza: più io gli dicevo di stare zitta, più lei mi parlava della salvezza. Incominciai ad ascoltarla seriamente, fino a quando accettai l'invito in chiesa che mi fece sua mamma.

Mi ricordo il primo giorno che entrai in chiesa. Ero pieno di odio per Dio e volevo "sfidarlo", ma quando Gesù parlò direttamente al mio cuore, uscii dalla chiesa trasformato! Ero un'altra persona e incominciai ad amare Dio, non capivo cosa mi stava succedendo! Mi vergognavo di me stesso, ma da quel giorno desiderai ardentemente ascoltare la parola di Dio e andare in chiesa. Una sera mi trovavo in cucina a leggere la Bibbia; nel momento in cui lessi che Gesù era venuto per i peccatori e per gli infermi, la mia idea di Gesù venuto al mondo per i "giusti" e per i ricchi si cancellò e, alzando le mani al cielo, invitai il mio Salvatore nel mio cuore e mi convertii.

I rapporti con mio papà erano pessimi, dato che immaginava quello che facevo. Non sapeva della mia conversione e non voleva che un figlio drogato parlasse con lui, ma quando iniziai ad andare in chiesa, vide in me un cambiamento che lo incuriosì e così volle venire a un culto con me. Entrò in chiesa per curiosità e uscì convertito: il Signore era entrato nel suo cuore!

Dopo tre mesi arrivarono le prime tentazioni di Satana. Essendo debole nella fede caddi pesantemente, facendo sesso con una mia amica non cristiana. Mi sentivo talmente male davanti al mio Re che decisi di lasciare la chiesa, perchè non mi sentivo degno. Mi trovavo al lavoro, quando dissi a Dio: "Mi spiace, ma non ci riesco. Grazie per quello che hai fatto, ma non sono degno..". Ma Dio, nella Sua immensa grazia, non mi lasciò, anzi, mi battezzò di Spirito Santo! Continuai così sulla strada della salvezza.

Arrivò l'8 giugno e io e mio papà ci battezzammo in acqua assieme, dimostrando al mondo che Dio aveva cambiato la nostra vita! Da quel momento in avanti il mio desiderio di servire il Signore era enorme, sentivo che mi stava chiamando tra i drogati, gli alcolizzati e le prostitute a predicare l'evangelo. Cambiai chiesa e, insieme ad altri otto ragazzi di chiese differenti misi in piedi un ministerio d'evangelizzazione (G.A.S) per la gente che aveva bisogno della Parola di Dio. Passavo la maggior parte del mio tempo in stazione centrale evangelizzando drogati e prostitute. Erano miei amici, la mia famiglia. Iniziai a predicare l'evangelo per le strade, nei cinema, nella metropolitana, ad alta voce e personalmente. Iniziarono a chiamarmi in differenti chiese per testimoniare e per evangelizzare; sapevo che Dio mi stava chiamando ad essere un evangelista, ed era quello che volevo!

Per vari motivi d’organizzazione il ministerio si sciolse, ma io continuai a predicare l'evangelo per le strade. Da sei mesi vivo a Madrid; sono venuto qui per stare vicino alla mia ragazza che si chiama Claudia ed colombiana (di Bogotà). Ora vivo qui in Spagna e ho fondato il ministerio G.A.S un'altra volta. Le cose vanno meglio: siamo trentacinque ragazzi e si prospetta che se ne aggiungano di nuovi a breve tempo. Negli ultimi giorni mi sono messo in contatto con i ragazzi che lavoravano in G.A.S in italia e quanto pare per Giugno (quando io e Claudia andremo in Italia) si dovrebbe riformare un'altra volta per la gloria di Dio e per la salvezza di drogati, prostitute e alcolizzati. Sto continuando la mia battaglia per l'evangelo di Cristo, predicando alle prostitute nel centro di Madrid e a gruppi di persone nelle più grandi piazze di Madrid, insieme ai ragazzi del ministerio… per la gloria di Colui che, anche se volevo sputargli in faccia, mi ha chiamato per servirlo.... GLORIA A DIO!!

Voglio fare alcuni ringraziamenti: ringrazio Dio perché si usa di me; ringrazio Claudia perchè mi è stata vicina nei momenti difficili sia del ministerio che personali; ringrazio mio papà e so che Dio lo guarirà e gli metterà pace nel cuore; ringrazio Amanda e tutti i ragazzi di G.A.S in Italia (spero che si possa accendere in voi un'altra volta il fuoco per il ministerio); ringrazio il mio socio Stefano, sappia che lo amo; ringrazio Michele di Giovani 100% (sei un esempio di preghiera e grazie per l'appoggio con G.A.S); ringrazio tutti i ragazzi di G.A.S in Spagna perchè credono nella visione che Dio mi ha dato.


Data: 15/06/2005
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