Pace. Mi chiamo Luigi e ho 23 anni. Sono credente da poco, circa quattro mesi. Provengo dall’isola di Ponza, che si trova nel mar Tirreno (Latina); qui sull’isola non c’era nessun cristiano evangelico e il Signore si usò di mio padre per far nascere una comunità. Ma lui, e poi anche mia sorella, si allontanarono dal Signore tempo dopo.
Provenire da una famiglia cristiana, però, non significa aver fatto una vera esperienza con Gesù, essere salvato. Ho frequentato sin da piccolo la chiesa, anche forzato da mia madre, ma quando compì otto anni decisi di non andarci più. Pensavo che Dio esistesse, ma non che fosse per me, perché vedevo quello che era successo nella mia famiglia. Il fatto che mio padre e mia sorella si fossero allontanati, mi faceva credere che Dio non fosse vivente, piuttosto una simbologia. Incominciai a vivere la mia vita nel mondo, facendo quello che un giovane normalmente fa: uscivo, avevo la ragazza, bevevo, facevo anche uso di sostanze stupefacenti.
Ma ringrazio Dio per l’opera che ha fatto in me! La mia vita era uno schifo e io non ero mai soddisfatto; ero sempre alla ricerca di qualcosa che potesse riempirmi il cuore, ma non riuscivo a trovare niente. Grazie a Dio, Egli si usò di un mio cugino che venne a parlarmi di Gesù, dicendomi che Egli era l’unico che potesse riempire il mio cuore. Mi dimostrai, però, indifferente a queste parole, cercando di far credere a mio cugino che io ero a posto, stavo bene e potevo vivere senza Dio. In realtà, sapevo bene quello che stavo passando, come mi sentivo dentro.
E ricordo il momento più brutto della mia vita: ero a pezzi e stanco di vivere. Fu allora che dissi a me stesso: ‘Oggi voglio mettere alla prova Gesù’, quel Gesù che, a parole di mio cugino, era vivente e operava miracoli. Decisi di andare in chiesa, ma, prima di entrare, dissi a Dio: ‘Dio, se Tu esisti davvero e sei capace di parlare e toccare il mio cuore, tirami fuori dall’angoscia che ho e rivelati a me. Solo allora crederò in Te’. Quando entrai, mi sentii benedetto. Quella sera ci fu un appello per la salvezza; il fratello invitava ad andare avanti chi volesse ricevere Gesù. Ma la mia vergogna era troppa, così, li dove mi trovavo, chiesi al Signore di perdonarmi dei miei peccati e di salvarmi. Egli lo fece!
Quella sera dormii benissimo e l’indomani ero felice. Prima fumavo sigarette, ma, dopo quel giorno, quando provai ad accenderne una, sentii un sapore amaro e Dio mi liberò dal vizio del fumo. Egli mi battezzò anche con il Suo Santo Spirito; da quando ho accettato Gesù, la mia vita è cambiata e adesso affido a Dio i miei problemi ed Egli mi tira sempre fuori. Sono giovane, ma con un forte desiderio di servire Colui che mi ama e che ha subito per me un enorme sacrificio: è morto sulla croce per portare i miei e i tuoi peccati. Grazie Gesù!
Gesù ci ama! Vorrei dare una consiglio a te che leggi la mia testimonianza: se ti trovi nella difficoltà, e non solo, anche se non lo sei, ma pensi ugualmente di essere felice, ti invito a provare Gesù. Ovunque tu sei, invocaLo, apri il tuo cuore a Lui; Egli entrerà e ti donerà la vita eterna. Ti donerà una pace che nessuno potrai mai farti provare. Apri il tuo cuore, Dio ti ama; non farLo aspettare. Dio ti benedica.
Data: 10/10/2003 Visite: 6279 | |
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