Mi chiamo Carla, ho vissuto la mia infanzia in un bel paesino dell’Abruzzo,
tra Avezzano e Sora, la Valle Roveto appunto.
Fin da bambina ho sofferto per mancanza d’affetto. Avvertivo un vuoto
terribile perché desideravo un po’ d’amore, ma i miei genitori erano troppo
occupati a litigare.
La speranza e gli anni in collegio hanno segnato profondamente la mia vita.
Ho cercato di colmare il vuoto che sentivo aggrappandomi al Signore con tutte le
mie forze, sapevo che era morto in croce per salvare l’umanità; un posticino per
me doveva pur esserci così ho continuato a vivere con questa certezza nel cuore.
Ho lasciato il paese per trasferirmi a Roma, il lavoro, il matrimonio, il
figlio, sentivo il Signore entrare sempre con maggiore forza nella mia vita. Al
di sopra di ogni cosa c’era un solo pensiero: fare qualcosa per Lui.
Visto il mio gran desiderio di fare qualcosa per il Signore, nella chiesa
ufficiale del quartiere dove tuttora mi sono fermata, a Fontana Candida, sono
stata chiamata per istruire bambini. Ero così contenta... finalmente cominciavo
a costruire qualcosa, ma stranamente, invece che diminuire aumentava ed io non
riuscivo a capire il perché e dicevo: "Signore ma non sei contento? Non vedi
quante cose faccio per Te?". Il vuoto poi, diventava crisi quando tornavo al
paese, dove mio fratello, convertito all’evangelo, mi parlava di Gesù vivente,
che aveva cambiato la sua vita: era più calmo, più sereno e poi quella luce
nuova negli occhi... anch’io volevo quella calma e quella serenità. "Ascolta
Radioevangelo", diceva, "Cerca Gesù con tutto il cuore ed Egli ti risponderà".
Oh Dio, non potevo crederlo! Ascoltavo Radioevangelo, pregavo il Signore di
indicarmi la via, volevo veramente conoscere la verità, perciò la mia sete di
conoscenza aumentava sempre più e per questo, conseguenza logica, cominciai a
lavorare nelle case. Portavo nelle famiglia l’annuncio della salvezza in Gesù
Cristo: "Dio è amore, non dobbiamo avere paura di chi ci ama", "Io sono la via,
la verità e la vita; nessuno può venire al Padre se non per mezzo mio" (Giovanni
14:6); "... perché c’è solo mediatore che può riunire gli uomini a Dio, Cristo
Gesù uomo che ha dato la vita come prezzo di riscatto per tutti noi..." (Cfr. I
Timoteo 2:5,6). Portavo l’amore del Signore agli altri ed io invece ero assetata
d’amore, parlavo di pace e di gioia alle persone, mentre dentro l’anima mia
c’era la disperazione più totale, ero angosciata e tormentata e non riuscivo a
capire il perché... poi mi sono detta: "Ma vuoi vedere che mio fratello ha
ragione, che non è questa la via per incontrare il Signore?".
Ho pianto tanto: "Signore fammi conoscere le tue vie, insegnami il cammino da
seguire, guidami con la tua verità; istruiscimi", dal Salmo 25, versetto 4,
questo dicevo al Signore.
Un caro amico un giorno mi disse: "Sai Carla ho trovato l’amore, quello vero,
vuoi venire dove vado io?". Non finì di parlare che ero già pronta per andare
con lui; La gioia era tanta, il mio cuore era aperto al Signore, per scorgere il
messaggio di salvezza che l’anima mia tanto desiderava. Ogni sabato stavo
incollata alla televisione per seguire il programma "CRISTIANI OGGI" e sempre
quel mio amico è stato il mio postino personale, per più di un mese a bussato
alla porta di casa lasciandomi la rivista Cristiani Oggi.
Finalmente gli occhi si stavano aprendo alla verità e dopo tanto tempo
scoprii una verità straordinaria e disarmante allo stesso tempo, per cui ancora
mi chiedo come sia stato possibile che non me ne sia mai accorta prima!
Il versetto della Scrittura dell’Epistola di Paolo agli Efesini cap.2 vv.8,
9: "Infatti è per grazia che siete salvati, mediante la fede,; e ciò non viene
da voi; è il dono di Dio. Non è in virtù di opere affinché nessuno se ne vanti".
Ancore adesso, a distanza di tempo, non posso fare a meno di commuovermi; ho
fatto annunci per dieci anni e non sapevo che Gesù era moro per me, pensavo che
con tutte le opere che avevo compiuto sarei andata diritto in paradiso e poi i
sacrifici che ho fatto, mentre non sapevo che il Sacrificio più grande l’ha
offerto Gesù sulla croce, morendo al posto mio.
Adesso conoscevo la via, sapevo che se volevo la pace vera, la gioia vera,
dovevo andare direttamente a Gesù, ma non è stato facile. Ho chiesto al Signore
di farmi uscire da quella trappola che era la religione ufficiale organizzata,
avevo troppe responsabilità e non sapevo come fare.
Ho cercato tanto il Signore, soltanto Lui poteva aiutarmi ed Egli lo ha
fatto. Ha avuto pietà di me. È stato durante un fine settimana del mese di
ottobre del 2001, i miei genitori erano fuori Roma, a Ravenna, ero sola in casa
ed avevo un bisogno disperato, urgente bisogno di cercare la faccia del Signore.
Sono stati due giorni benedetti da Lui e quello che a dire era soltanto:
"Signore perdonami", non ho mai pianto tanto in vita mia come in quei due
giorni.
Il lunedì mattina sapevo esattamente cosa fare.
Il Signore m’aveva aperto la strada in modo semplice, come soltanto Lui sa
fare, ancora adesso mi sto chiedendo come abbia fatto. Ora il desiderio del mio
cuore e far conoscere a tutti, senza distinzione, la Verità, perché la Verità è
una Persona, Gesù Cristo. Egli ha donato la Sua vita, morendo sulla croce per
amore nostro. Sono scesa nelle acque battesimali il 20 ottobre 2002 ed adesso
aspetto potenza dall’alto, così saprò con certezza che è secondo la volontà di
Dio compiere ciò che sento nel mio cuore.
Prima era disperata per ogni cosa, non sapevo come affrontare i problemi, ora
so a chimi devo rivolgere, a Gesù, soltanto Lui è morto per la nostra salvezza.
So che farà cose grandi nella mia vita, prima fra tutte, opererà la conversione
dei miei cari.
Non ho gioia più grande: finalmente so di aver trovato la via che conduce
alla vita eterna.
Data: 15/04/2003 Visite: 9708 | |
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