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Testimonianze di vite trasformate dal Vangelo

Il miracolo della salvezza


di Francesca Lombardi
Trascritto da eVangelo

Prima di tutto desidero ringraziare il Signore  per questa opportunità che mi dà di poter raccontare la meravigliosa ed unica esperienza della salvezza. Mai nella mia vita avrei pensato di poter conoscere Dio così da vicino ed avere nel mio misero cuore il Suo immenso e perfetto amore.

Sono nata in una famiglia aderente alla religione ufficiale, ma non praticante. Ciò significa che i miei genitori erano religiosi, ma per tradizione, con una loro propria idea di Dio. Cercavano di impartire a me ed a mio fratello, insegnamenti adeguati secondo la loro conoscenza.

Mio fratello aveva tredici anni ed io ne avevo sette quando mio padre morì  improvvisamente. Quello fu l’inizio di un terribile periodo in cui più volte fummo costretti a fare i conti con la morte di persone care. Così imparai a rassegnarmi all’evento della morte, ma certo a non ad accettarla. Per me era qualcosa di troppo grande, non sapevo da dove veniva e dove andava, tanto meno ne conoscevo il perché. Sapevo soltanto che mi toglieva le persone che amavo maggiormente e che poteva portare via anche me. Fu un periodo tremendo, nel quale soltanto il Signore sa cosa mia madre era costretta a passare durante la notte, per le crisi di panico che avevo. Sì, perché per me la morte era diventata una vera e propria fobia; cercavo di non parlarne mai, tentavo di tenere la mente impegnata, eppure ogni volta che mi fermavo a pensare, anche soltanto per poco tempo, tutto mi conduceva a considerarla inesorabile, assurdo e spaventoso appuntamento. Fino a quando sono stata abbastanza piccola, nella mia semplicità, nei miei momenti di panico recitavo delle preghiere-formulette, che mi erano state insegnate dalle mie nonne per cacciare via la paura.

Il cuore dei bambini, si sa, è limpido e sincero, e spesso mi è capitato di sentire qualcosa nel cuore che mi calmava, come una mano forte che mi sorreggeva. Sono cresciuta ed anch’io sono dovuta passare per quella età particolare che è l’adolescenza. Ho cominciato ad avere i primi amici importanti, la formazione della mia vita sociale, delle mie convinzioni. Fu proprio in questo periodo che ho voltato le spalle a quel Dio così silenzioso che mi avevano insegnato a conoscere, ma che tanto (ora posso dirlo con certezze!) mi era stato affianco. Cominciai, infatti, che Dio non esistesse, ma che era invenzione disperata di chi era incapace di gestire una vita così difficile e ingiusta, una favola per poter esorcizzare la paura della morte e tenere “sotto controllo” gli avvenimenti inspiegabili. Quel Dio lontano che avevo conosciuto da bambina, fatto di preghiere recitate, di rarissimi miracoli riservati soltanto ai pochi eletti, che non dava senza merito, le cui attenzioni si potevano ricevere soltanto se si era santi, non mi apparteneva, né mi interessava. Proprio quando Gli voltai le spalle, però, Egli volle farSi conoscere da me. Mio fratello, infatti, nel frattempo conobbe il Signore e pensò bene di parlare a me e a mia madre del Suo grande amore. All’inizio fu difficile comprendere come per mio fratello fosse così certa l’esistenza di Dio e rimasi letteralmente a bocca aperta, quando mi spiegò che quella certezza poteva essere anche mia soltanto se avessi incontrato ed accettato il Signore nella mia vita come personale Salvatore. Che rivoluzione nella mia mente quando scoprii che il Signore poteva parlarmi (e lo faceva!) attraverso la Bibbia, che l’Iddio Onnipotente non era pio così lontano e che desiderava rivelarsi alla mia vita! Che meraviglia quando conobbi l’Amico fedele, il Padre perfetto che non voleva nulla in cambio! Che gloriosa scoperta costatare che senza aver fatto nulla, Egli mi aveva già donato tutto! Che stupenda esperienza sentirmi amata da Lui, così come ero, senza ipocrisie e poter così gustare la Sua Presenza nel mio misero cuore! Che miracolo quando scoprii che la morte per me non era più un assurdo e spaventoso appuntamento nel buio, ma un glorioso ed atteso incontro con Gesù! Amo la vita che Dio mi ha dato, perché, ora che Lo conosco e che mi ha trasformato, posso viverla con la vera gioia, la vera speranza e il vero amore nel mio cuore. Ora posso vivere con la certezza che, nelle Sue mani, neanche un istante della mia via sarà sprecato.

“Perché tu sei prezioso ai miei occhi, sei stimato ed io ti amo” (Isaia 43:4). 


Data: 14/04/2003
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