Prima
di tutto desidero ringraziare il Signore per questa opportunità che mi dà di
poter raccontare la meravigliosa ed unica esperienza della salvezza. Mai nella
mia vita avrei pensato di poter conoscere Dio così da vicino ed avere nel mio
misero cuore il Suo immenso e perfetto amore.
Sono
nata in una famiglia aderente alla religione ufficiale, ma non praticante. Ciò
significa che i miei genitori erano religiosi, ma per tradizione, con una loro
propria idea di Dio. Cercavano di impartire a me ed a mio fratello, insegnamenti
adeguati secondo la loro conoscenza.
Mio
fratello aveva tredici anni ed io ne avevo sette quando mio padre morì
improvvisamente. Quello fu l’inizio di un terribile periodo in cui più volte
fummo costretti a fare i conti con la morte di persone care. Così imparai a
rassegnarmi all’evento della morte, ma certo a non ad accettarla. Per me era
qualcosa di troppo grande, non sapevo da dove veniva e dove andava, tanto meno
ne conoscevo il perché. Sapevo soltanto che mi toglieva le persone che amavo
maggiormente e che poteva portare via anche me. Fu un periodo tremendo, nel
quale soltanto il Signore sa cosa mia madre era costretta a passare durante la
notte, per le crisi di panico che avevo. Sì, perché per me la morte era
diventata una vera e propria fobia; cercavo di non parlarne mai, tentavo di
tenere la mente impegnata, eppure ogni volta che mi fermavo a pensare, anche
soltanto per poco tempo, tutto mi conduceva a considerarla inesorabile, assurdo
e spaventoso appuntamento. Fino a quando sono stata abbastanza piccola, nella
mia semplicità, nei miei momenti di panico recitavo delle preghiere-formulette,
che mi erano state insegnate dalle mie nonne per cacciare via la paura.
Il
cuore dei bambini, si sa, è limpido e sincero, e spesso mi è capitato di sentire
qualcosa nel cuore che mi calmava, come una mano forte che mi sorreggeva. Sono
cresciuta ed anch’io sono dovuta passare per quella età particolare che è
l’adolescenza. Ho cominciato ad avere i primi amici importanti, la formazione
della mia vita sociale, delle mie convinzioni. Fu proprio in questo periodo che
ho voltato le spalle a quel Dio così silenzioso che mi avevano insegnato a
conoscere, ma che tanto (ora posso dirlo con certezze!) mi era stato affianco.
Cominciai, infatti, che Dio non esistesse, ma che era invenzione disperata di
chi era incapace di gestire una vita così difficile e ingiusta, una favola per
poter esorcizzare la paura della morte e tenere “sotto controllo” gli
avvenimenti inspiegabili. Quel Dio lontano che avevo conosciuto da bambina,
fatto di preghiere recitate, di rarissimi miracoli riservati soltanto ai pochi
eletti, che non dava senza merito, le cui attenzioni si potevano ricevere
soltanto se si era santi, non mi apparteneva, né mi interessava. Proprio quando
Gli voltai le spalle, però, Egli volle farSi conoscere da me. Mio fratello,
infatti, nel frattempo conobbe il Signore e pensò bene di parlare a me e a mia
madre del Suo grande amore. All’inizio fu difficile comprendere come per mio
fratello fosse così certa l’esistenza di Dio e rimasi letteralmente a bocca
aperta, quando mi spiegò che quella certezza poteva essere anche mia soltanto se
avessi incontrato ed accettato il Signore nella mia vita come personale
Salvatore. Che rivoluzione nella mia mente quando scoprii che il Signore poteva
parlarmi (e lo faceva!) attraverso la Bibbia, che l’Iddio Onnipotente non era
pio così lontano e che desiderava rivelarsi alla mia vita! Che meraviglia quando
conobbi l’Amico fedele, il Padre perfetto che non voleva nulla in cambio! Che
gloriosa scoperta costatare che senza aver fatto nulla, Egli mi aveva già donato
tutto! Che stupenda esperienza sentirmi amata da Lui, così come ero, senza
ipocrisie e poter così gustare la Sua Presenza nel mio misero cuore! Che
miracolo quando scoprii che la morte per me non era più un assurdo e spaventoso
appuntamento nel buio, ma un glorioso ed atteso incontro con Gesù! Amo la vita
che Dio mi ha dato, perché, ora che Lo conosco e che mi ha trasformato, posso
viverla con la vera gioia, la vera speranza e il vero amore nel mio cuore. Ora
posso vivere con la certezza che, nelle Sue mani, neanche un istante della mia
via sarà sprecato.
“Perché tu sei prezioso ai miei occhi, sei stimato ed io ti amo”
(Isaia 43:4).
Data: 14/04/2003 Visite: 4797 | |
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