Ringrazio il Signore con tutto il mio cuore per l’opera meravigliosa di salvezza che ha compiuto nella mia vita. Questo dono è per me il più gran motivo di gioia, perché ora posso affermare che la mia vita ha veramente un senso.
Non sono nata in una famiglia cristiana evangelica, quindi non ho avuto il privilegio di ricevere i sani insegnamenti biblici fin da bambina. Sono cresciuta con alcuni problemi familiari, legati ad una malattia di mia madre, e quando sono giunta all’età dell’adolescenza ho cominciato a cercare amore. Mi sentivo nel pieno delle mie forze, credevo di avere un mondo ai miei piedi e per un breve periodo ho pensato che vivere una vita piena di distrazioni e divertimenti avrebbe soddisfatto quel bisogno imperioso di amore che sentivo nel cuore. In quel mondo, che cercavo di costruirmi giorno dopo giorno, in realtà vivevo d’illusioni.
All’improvviso nella mia vita si è verificato un episodio che mai avrei immaginato potesse capitare a me. Allora mi sono resa conto di avere un voto nel mio cuore che non riuscivo a soddisfare con alcun piacere. Anni dopo ho capito che la necessità che avevo nel cuore, come qualcuno ha detto, "aveva la forma di Dio" e soltanto Lui avrebbe potuto soddisfarlo. Sono caduta in una profonda depressione, ho attraversato un tunnel senza fine per circa due anni, provavo angoscia e insoddisfazione e l’unico mio intento era quello di morire. Cominciai a mangiare sempre meno ad estraniarmi dagli amici e dalla famiglia, avevo bisogno di piangere senza capirne il motivo, costantemente mi chiedevo quale fosse lo scopo vero della mia vita. Mi ponevo interrogativi strazianti sulla mia esistenza e cominciai così a correre verso l’autodistruzione!
Fu in quell’angoscia che decisi di togliermi la mia trascorrendo le mie giornate premeditando il suicidio. Al culmine decisi di farla finita, ma i due tentativi andarono male non riuscivo a morire nonostante invocassi la morte. Quel Dio che non conoscevo mi stava proteggendo in vista di un’opera perfetta e meravigliosa che avrebbe compiuto nel mio cuore. Ero arrivata all’estremo, l’angoscia era diventata un peso che non riuscivo più a sostenere. Così, un giorno mia madre partecipò ad un funerale evangelico. Decisi di seguirla per non rimanere da sola in casa, poi si trattava di un funerale, situazione molto vicina al mio stato.
Entrai in quella chiesa e invece della morte fu annunciata la vita! Una vita eterna dopo la morte che mi resi conto di non possedere; sentii parlare dell’amore di un Dio pronto a donarlo a tutti coloro che ne avevano bisogno ed io lo stavo cercando da tanto tempo. Tuttavia, non fu quello il giorno in cui accettai l’amore di Dio e quando tornai a casa cominciai a sentire più forte l’angoscia e l’oppressione sul mio cuore, mi sentivo insignificante e molto scoraggiata perché non avevo nemmeno la vita eterna di cui avevo sentito parlare in chiesa.
Giunsi nuovamente alla conclusione che la soluzione migliore era il suicidio e questa volta ero determinata a morire e nessuno mi avrebbe fermata. Quando mi accinsi a compiere quel gesto, sentii come una voce diversa dentro di me, che non mi istigava alla morte anzi mi diceva: "Le hai provate tutte ma niente ti ha dato la felicità che cerchi, prova per una volta solo a venire a me, se non ti piace puoi andare via, sei libera". Che pace avvertii nel mio cuore, sentivo che Dio mi parlava, quel Dio di cui poco prima avevo sentito annunciare l’amore in quella chiesa. Così lasciai tutto e vi tornai.
In quel momento la comunità stava tenendo una riunione di preghiera, allora m’inginocchiai e piansi, e non riuscii ad emettere una sola parola, ma Dio, che mi aveva cercata per tanto tempo, lesse le mie lacrime da quel momento, dopo una semplice preghiera, una pace cominciò a scendere giorno dopo giorno dentro di me. Improvvisamente nacque in me la gioia di vivere, il mio cuore era finalmente appagato, pieno d’amore, Dio mi donò di nuovo il sorriso.
Purtroppo, però, quegli anni di depressione ebbero una ripercussione sulla mia salute. Accusavo delle forti emicranie e perciò fui ricoverata in ospedale, reparto neurologia. Fu lì che mi trovai nuovamente di fronte alla depressione, all’angoscia, ai problemi mentali di coloro che erano intorno a me. Per un attimo ho creduto di ricaderci, ma Dio stava continuando quell’opera stupenda ed Egli mi ha dato forza di non arrendermi, di affidare ogni cosa alle Sue mani, perché per certo Egli si stava prendendo cura di me! Ho accettato Gesù nel mio cuore, mentre gli uomini credevano che la cosa più giusta da farsi era passare da uno psicologo ad un neurologo. È intervenuto il Signore, togliendo ogni minimo dolore, allora tutto ha incominciato ad avere un senso, ora provo la gioia immensa d’essere Sua figlia e di realizzare attimo dopo attimo quell’amore che invade il mio cuore. Quell’esperienza straziante è terminata solo quando ho riconosciuto Dio come Salvatore e Signore della mia vita.