Fratelli cari nel Signore Gesù Cristo vi scrivo affinché conosciate come l'Eterno è buono e che la sua benignità dura in eterno. Sono nato a Messina, in Sicilia il 30 luglio del 1974 e provengo da una famiglia che nel passato è stata provata dalla povertà. Mio padre fece tanti di quei lavori che non sto qui ad elencarvi ma la cosa che voglio che sappiate è che ogni lavoro era onesto e pulito. Mio padre ripeteva spesso a mia madre: i miei figli non dovranno soffrire per come io ho sofferto. Cosi è stato, la vita di mio padre inizio a realizzarsi proprio quando ebbe il primogenito (Tonino) dopo circa due anni nacqui io (Letterio) e mio padre comprò la prima casa. Era un uomo onorato e rispettato, conosciuto come "il lavoratore" tutti quelli che incontravamo io e mio fratello ci attestavano che mio padre era ripieno d'amore per tutte le persone, ma in modo specifico per la famiglia. Il suo desiderio era quello di impartire dei sani principi sul lavoro e sulla scuola, per poi avere una vita piena di soddisfazioni su ogni campo. All'età di dodici anni sentivo una vocazione per la religione, amavo ascoltare le parabole di Gesù, andare alle riunioni in chiesa, al catechismo, vedermi i film della storia di Gesù e tutte le attività cosi appaganti, anche se oggi riconosco che erano solo per un momento. Allora presi la decisione di frequentare la scuola salesiana (Cristo Re) per poi diventare un prete,ma dopo tre giorni arrivarono i miei familiari piangendo, cosi preparai le valige che mi ero portato e tornai a casa. Tornando alla vita normale iniziai a lavorare e allo stesso tempo ad andare a scuola, cosi ebbi l'opportunità di diplomarmi come geometra. Nel frattempo conobbi Veronica, che oggi è mia moglie con la quale condivisi l'amore verso le cose giuste e oneste, quei principi sani che mi erano stati impartiti dai miei genitori, ma sopratutto il credo religioso. All'età di ventuno anni mi sposai e l'anno successivo divenni padre. Per il rispetto verso mio padre che aveva fatto tanto per la famiglia,anche se devo ammettere che il suo carattere era molto rigido, misi a mio figlio il suo nome (Domenico). Un giorno qualcosa di molto tragico successe in famiglia, mio fratello e mio padre litigarono in modo eccessivo,
e la conseguenza fu drammatica: Tonino si gettò dal terzo piano dell'abitazione. Iniziò così il progetto di Dio. Dovette subire diversi interventi al polmone e durante la sua degenza in ospedale, ricevette la visita di un conoscente insieme ad un gruppo di persone che si presentarono sotto il nome di cristiani. Le loro visite furono ripetitive e da ciò che mi veniva raccontato da mia madre (in quanto io non avevo avuto mai l'opportunità di incontrarli all'ospedale), pregavano costantemente e fiduciosamente a Dio. Dopo alcuni mesi mio fratello
fu dimesso con l'esito dei dottori che non avrebbe più potuto esercitare il lavoro di muratore. Passati circa due anni ciò che i dottori avevano detto sulla sua invalidità fisica si rivelò totalmente il contrario, Tonino aveva ripreso le proprie forze, tanto da dire alla moglie andiamo a pattinare in fiera. Fatto il primo giro, rincontrarono quei cristiani che avevano pregato per lui (quando era stato in ospedale) mentre parlavano di Gesù ai passanti, la prima frase che venne in mente a mio fratello era questa (siamo consumati, se ci vedono il nostro divertimento finirà). Cosi videro lui e la moglie e lo fermarono salutandolo (pace Tonino!), lui rispose perché eravamo forse bisticciati! Il giovane cristiano rispose: sai che noi salutiamo con la pace del Signore colui che ti ha guarito. Nell'udire queste parole Tonino sentì qualcosa dentro di sé e riconobbe quanto era stato ingrato verso Dio per non averlo ringraziato per tutto ciò che aveva fatto per lui. Il giovane cristiano lo invitò a partecipare in una delle loro riunioni di culto, e lui non potendone fare a meno accettò, attestando che a lui non l'avrebbe convinto nessuno e sarebbe rimasto con le sue convinzioni. Passarono circa tre settimane, mentre tutta la famiglia era a tavola, quando mio fratello iniziò a parlare di Gesù. Io e mia madre praticanti cattolici, restammo stupiti di ciò che stava avvenendo nella vita di Tonino, ma allo stesso tempo eravamo contenti perché per la prima volta parlava di Gesù e tutto questo stava servendo a cambiare il suo carattere che non era uno dei migliori. Mio padre oltre a lavorare intensamente, nei momenti liberi si dedicava nel sociale per aiutare gli amici d'infanzia che erano stati meno fortunati di lui. In quel periodo lui decise di presentarmi in politica. Un pomeriggio dopo una riunione politica confermante la mia candidatura alle elezioni,andammo a festeggiare con un brindisi. Durante la serata mio padre ebbe un malore, perdendo conoscenza e accasciandosi su se stesso, e noi pensammo che ciò era dovuto alla stanchezza fisica. L'indomani mattina quel malore si ripetè di nuovo sempre con gli stessi sintomi, lo portammo in ospedale dove gli fecero un tracciato alla testa, purtroppo i dottori videro che una parte del cervello era come addormentata, non rispondendo agli impulsi, gli fecero la T.A.C e non contenti la risonanza magnetica, osservando le lastre videro un tumore di quattro centimetri dietro al cervelletto una zona inoperabile, i dottori stessi ci diedero gli incartamenti dicendo che per lui non c'era più speranza. Ma noi non contenti presi dalla notizia, iniziammo a coinvolgere amici e parenti, consultammo altri dottori e tutti diedero la stessa sentenza (potrà vivere al massimo otto mesi). Potete immaginare il nostro stato d'animo, da lì è iniziato il nostro calvario. Proprio in questo periodo particolare la casa di mia madre, era continuamente visitata, non solo da amici e parenti, ma anche da persone che prima erano dei mal viventi e che ora erano stati cambiati da Gesù. In una di quelle sere tornai prima a casa di mio padre, ed entrando in cucina, vidi che vi erano non solo le solite persone (conoscenti) ma anche un piccolo gruppetto che io non conoscevo. Uno di loro disse: scusate ma noi preghiamo così. Pensai che fossero quelle persone di cui mio fratello mi aveva parlato (i fratelli), allora abbassai il capo pensando di recitare le solite preghiere( Ave Maria,Padre nostro,ecc.), ma non fu così, in quel momento qualcosa stava accadendo, rimasi immobile, non potendo più controllare il mio corpo e neanche la mia bocca. Neanche le preghiere che mi ero prefissato riuscii a dire, quando un calore come fuoco saliva dalla punta dei piedi fino alla testa, capì che qualcosa di soprannaturale mi stava accadendo. Quando la preghiera cessò, questo calore iniziò a scendere. Mi sentivo come una bottiglia che si stava per svuotare. Questi credenti iniziarono a salutare con la pace del Signore senza nessuna vergogna. Consapevole in parte di ciò che mi era accaduto, andai incontro agli amici di mio padre, chiedendogli cosa loro avessero avvertito. Uno di loro disse che udendo la preghiera aveva avvertito un brivido, girandomi vidi qualcun altro con le lacrime agli occhi e avvicinandomi mi disse che quella preghiera gli aveva toccato il cuore. Il giorno successivo incontrai nel piazzale di casa mia, il fratello di mia madre, che a quel tempo studiava come diacono nella chiesa cattolica, pensai subito chi meglio di lui poteva spiegarmi ciò che mi era successo in quella sera e gli domandai cosa fosse quel calore come fuoco che avevo avvertito dentro di me. Lui mi rispose che lo Spirito Santo mi aveva visitato con il Fuoco. Cercai mio fratello che frequentava quelle persone così speciali e gli chiesi quando fossero i giorni di culto. Lui subito mi avvertì del modo diverso di pregare e ciò che avveniva alla presenza di Dio. Ma io gli risposi che nulla mi avrebbe impressionato e che se ci fosse stata la presenza di Dio, io sarei rimasto in quel luogo. Faccio presente che io amavo le chiese che erano ornate di oro e d'argento di statue e soprattutto molto grandi, come il Duomo di Messina o la chiesa del Tindari. Ma quando andai in questo luogo di preghiera tutto era diverso da ciò che credevo di amare, ne oro ne argento ne statue, ma solo un quadro che rappresentava il cielo azzurro con una scritta sopra "Gesù Cristo è il Signore" . Ricordo che vidi diversi strumenti e dei giovani che li suonavano. Ogni cantico riempiva il mio cuore e quando il pastore iniziò a predicare, ogni parola scolpiva il mio cuore. Quella sera ogni cosa ai miei occhi era speciale tanto che il mio cuore batteva così forte. Sentii parlare in altre lingue, testimoniare di ciò che Dio aveva fatto nella loro vita, tutto era edificante,talmente che mi dimenticai dei problemi e di mio padre. Anzi capì che non era mio padre il malato ma io (malato di peccato), eppure non bestemmiavo, non frequentavo brutte compagnie, ero un ragazzo modello in ogni campo. Ricordo che andai di sabato alla riunione dei giovani, con me venne anche mia moglie. Era meraviglioso vedere dei giovani che lodavano Gesù con gioia, cantando e danzando. Il responsabile dei giovani fece un invito a passare avanti ai quanti volevano accettare Gesù Cristo nella propria vita, per poi cercare di ricevere il battesimo nello Spirito Santo. Passammo io, mia moglie e mia cognata e così il Signore ci battezzò con il suo Santo Spirito. Ricordo che avvenne dentro di me ciò che avevo avvertito quella sera in cucina da mio padre, l'unica differenza era che iniziai a parlare una lingua che io non conoscevo. I fratelli in quella sera iniziarono a farci gli auguri, la loro gioia, si leggeva sui loro volti risplendenti. Da allora non sono mancato mai dalla comune radunanza. Mio padre morì, organizzammo il suo funerale nella nostra villa, in giardino. Molte persone giungevano da ogni parte per dare l'ultimo saluto. Fu meraviglioso, non sembrava un funerale, ma una festa, tanto che alla fine della funzione tutti iniziarono a domandare e a dire; che bello che bello, che religione è? Io gli risposi Cristiana! Mentre da un lato vi erano persone meravigliate, dall'altro c'erano i pareti che mormoravano dicendo: Mimmo(diminutivo di Domenico) era cattolico e la funzione si doveva fare nella chiesa cattolica (da sottolineare che mio padre col prete era come don Camillo e Peppone). Ricordo che quando lui era ancora in vita, venne a casa per una sola volta questo prete, dicendogli: "non ti preoccupare Mimmo la mala erba non muore mai", invece di parlagli di Gesù e della salvezza. Da quel giorno iniziarono ad insultarci tutti, dicendo ebrei ebrei!!avete rinnegato la religione che vostro padre vi aveva dato!. Uno dei migliori amici di famiglia venne da me col sorriso in bocca e con la mano battendola sulla mia spalla, dicendomi: ed ora cosa farete senza vostro padre? Andrete in fallimento con la ditta! Allora lo Spirito Santo mi prese in potenza e con autorità gli dissi: è vero mio padre è morto, ma un altro mi ha adottato ed egli è Cristo Gesù! Quell'uomo puntò gli occhi per terra mise la coda tra le gambe e se ne andò. La morte di mio padre servì non solo per la conversione mia e di mia moglie,ma anche mia madre e mia sorella accettarono il Signore e insieme a mio fratello e sua moglie cominciammo a servire il Signore. Da quel giorno iniziai a fare molte esperienze,una di queste era che mentre sistemavo le sedie dentro la tenda di evangelizzazione che avevamo impiantato dentro la villa Dante a Messina, un uomo di circa cinquanta anni si avvicinò verso di me e mi domandò con un accento straniero; cosa essere qui ? Cattolich,Evangelich?.Gli risposi: qui predichiamo Cristo Gesù. A questa risposta quell'uomo, mi si adirò contro, dicendomi: tu Satana!! Ed io rispondendogli Gesù ti ama. Più gli dicevo Gesù ti ama, più lui si manifestava tanto da sputarmi sul viso. Uno dei fratelli lì presenti mi diede un fazzolettino di carta per asciugarmi il volto. Quell' uomo iniziò a calmarsi e dopo essere uscito dalla tenda, io lo seguì per evangelizzarlo ma ecco che ad un tratto non lo vidi più. Da quel momento capii che il Signore mi mise alla prova. La mia gioia era grande perché ebbi la prima vittoria nel nome di Gesù. Da allora sono passati otto anni. In questi anni il Signore attraverso profezie, conferme e soprattutto una costante consacrazione, mi ha chiamato ad un compito importantissimo e molto responsabile, quello del pastorato. Sono passati già due anni dall'apertura di questa comunità "LIBERI IN CRISTO", aperta con dodici persone. Oggi il numero è cresciuto Grazie alle preghiere costanti e alle evangelizzazioni, da dodici a trenta sette tutte persone con problemi come: droga, depressione, insonnia, familiare, malattie. In tutto ho sempre visto la mano del Signore. Tu che stai leggendo questa testimonianza, sappi che solo Gesù il Cristo può fare questo, accettalo come tuo unico e personale Salvatore e sarai salvato tu e la casa tua. Dio ti benedica. Pastore. Letterio Lo Presti Dio ha benedetto il pastore con altre due figli oltre a Domenico di anni dieci, Aurora di cinque e Ruben di nove mesi. Pregate per loro affinché possano perseverare fino alla fine in questo compito che Dio gli ha dato.
anno 2006
Data: 23/09/2007 Visite: 4177 | |
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