Come preghiamo
Ci sono almeno due cose da tenere in considerazione nella preghiera: il modello e l'insistenza.
Per quanto riguarda il modello, non abbiamo altri modelli che quello insegnato da Gesù stesso:
Voi dunque pregate così: «Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà anche in terra come è fatta in cielo. Dacci oggi il nostro pane quotidiano; rimettici i nostri debiti come anche noi li abbiamo rimessi ai nostri debitori; e non ci esporre alla tentazione, ma liberaci dal maligno». (Matteo 6:9-13)
Padre nostro che sei nei cieli
La preghiera dev'essere rivolta al Padre nostro che è nei cieli; quindi non va rivolta a uomini per quanto possano essere stati usati da Dio o per quanto abbiano condotto una vita santa; non va nemmeno rivolta per mezzo di tali uomini, ma al Padre nostro che è nei cieli, così come ha insegnato Gesù, sapendo che abbiamo
«un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo» (1 Timoteo 2:5); del resto solo Gesù può essere mediatore fra Dio e gli uomini, avendo vissuto una vita senza peccato ed essendo Lui solo morto in croce al posto nostro come
«l'Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo!» (Giovanni 1:29).
sia santificato il tuo nome
Il nome di Dio dev'essere santificato, dev'essere separato da ogni altro nome, e questo indica innanzitutto l'adorazione che dobbiamo soltanto al Suo nome e a nessun altro. Ma il Suo nome dev'essere separato da ogni altro nome anche perché è un nome al di sopra di ogni altro nome, al di sopra di ogni nome di malattia, al di sopra di ogni nome di problema che possa esistere. Quando andiamo in preghiera ricordiamoci sempre che Dio è più grande di ogni nostro bisogno.
venga il tuo regno
Il Suo regno deve venire innanzitutto nella nostra vita. Se ci accostiamo a Dio con un cuore diviso non potremo mai essere graditi a Dio. Il nostro Padre però desidera anche regnare nei cuori di quanti ancora non Lo conoscono. Per cui,
«venga il tuo regno» deve anche indicare la nostra disponibilità a portare l'Evangelo della grazia ai perduti. Ma
«venga il tuo regno» dev'essere anche la nostra richiesta come Chiesa universale e Sposa di Cristo, la quale insieme allo Spirito Santo attende il ritorno del Signore Gesù sulle nuvole per rapire la Sua Sposa (1 Tessalonicesi 4:13-17; 1 Corinzi 15:51-52).
sia fatta la tua volontà
Ci sono cose per le quali la volontà di Dio potrebbe non essere chiara (ad es., quando si tratta di compiere delle scelte di studio o di lavoro) e quindi andrebbe cercata la guida del Signore per poter comprendere la Sua volontà; ci sono invece altre cose per le quali la volontà di Dio è chiara essendo già rivelata nella sua Parola. Infatti, ad es., per la salvezza di un caro o per la guarigione di un ammalato o per la liberazione di una persona oppressa o per il risanamento di un'unione matrimoniale in pericolo, la volontà di Dio è chiara, ed è sempre la salvezza, la guarigione, la liberazione, il risanamento. Gesù, un giorno, rimproverando i religiosi del tempo disse loro, riguardo a un uomo che aveva una mano paralizzata: «È permesso, in un giorno di sabato, fare del bene o fare del male? Salvare una persona o ucciderla?» (Marco 3:4) Per Gesù, guarire un ammalato era come fare del bene o salvare una persona; al contrario, per Gesù, non guarire un ammalato era come fare del male o addirittura uccidere una persona! Ma Gesù
«è andato dappertutto facendo del bene e guarendo tutti quelli che erano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui» (Atti 10:38). Un altro passo ancora ci fa comprendere che è sempre volontà di Dio guarire qualunque caso:
«Tuttavia erano le nostre malattie che egli portava, erano i nostri dolori quelli di cui si era caricato; ma noi lo ritenevamo colpito, percosso da Dio e umiliato! Egli è stato trafitto a causa delle nostre trasgressioni, stroncato a causa delle nostre iniquità; il castigo, per cui abbiamo pace, è caduto su di lui e mediante le sue lividure noi siamo stati guariti» (Isaia 53:4-5).
anche in terra come è fatta in cielo.
Com'è fatta la volontà di Dio in cielo? C'è il peccato, la malattia, l'oppressione o l'odio? Ovviamente no! Anzi in cielo c'è amore, pace, salute, comunione con Dio e col prossimo. Allora sia fatto questo tipo di volontà, che è la volontà di Dio.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano;
Nella Bibbia si fa riferimento a tanti tipi di pane: c'è il pane materiale, figura di ogni nostro bisogno materiale (Matteo 6:25-34); c'è il pane della vita, che è Gesù stesso (Giovanni 6:35); il pane della guarigione (Matteo 15:22-28), il pane del dono dello Spirito Santo (Luca 11:3,5-13).
rimettici i nostri debiti come anche noi li abbiamo rimessi ai nostri debitori;
Nei versi che seguono c'è la spiegazione di tutto questo:
«Perché se voi perdonate agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonate agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe» (Matteo 6:14-15). Ed è il peccato la barriera principale che ostacola ogni esaudimento:
«Ecco, la mano del SIGNORE non è troppo corta per salvare, né il suo orecchio troppo duro per udire; ma le vostre iniquità vi hanno separato dal vostro Dio; i vostri peccati gli hanno fatto nascondere la faccia da voi, per non darvi più ascolto» (Isaia 59:1-2).
e non ci esporre alla tentazione, ma liberaci dal maligno.
Questa richiesta viene a volte trascurata dai credenti, eppure Gesù rimproverò Pietro, Giacomo e Giovanni per non essere stati capaci di vegliare un'ora sola pregando di non entrare in tentazione! (Luca 22:40; Matteo 26:40)
Anche l'insistenza è di fondamentale importanza nella preghiera. Una preghiera insistente è una preghiera che crede che la risposta da un momento all'altro sta per arrivare; una preghiera che non insiste è una preghiera che crede fino a un certo punto. La vedova di Luca 18:1-8 si rivolse al giudice più ingiusto che esistesse sulla faccia della terra per chiedergli giustizia sull'avversario; tuttavia la sua richiesta fu esaudita non per la pietà o la giustizia del giudice, ma per l'insistenza della vedova! In Luca 11:5-13 un uomo ottenne da un amico quello che chiedeva nell'ora e nelle circostanze più sbagliate, non perché gli era amico, ma per la sua importunità (letteralmente:
«spudorata insistenza», v.8). L'apostolo Paolo (2 Corinzi 12:7-9) chiese per tre volte che il Signore allontanasse da lui l'angelo di Satana che lo schiaffeggiava, ma se il Signore non gli avesse risposto la terza volta, Paolo avrebbe continuato a insistere fino ad ottenere la risposta! Daniele insistette in preghiera per ventuno giorni prima di ottenere l'esaudimento (Daniele 10), non perché la sua risposta non fosse già stata esaudita all'inizio, ma perché c'erano ostacoli di ordine spirituale che dovevano essere abbattuti.
Per concludere: «Perciò vi dico: tutte le cose che voi domanderete pregando, credete che le avete ricevute, e voi le otterrete» (Marco 11:24). Quando ad esempio domandiamo a Dio la guarigione di un ammalato qualsiasi, non è affatto un'assurdità credere che abbiamo già ottenuto quello che stiamo chiedendo, anzi è fede nel sacrificio espiatorio di Cristo, il Quale, nella flagellazione che ha subito duemila anni fa, ha pagato interamente il conto (i dolori e le malattie) che gravava su ogni persona (Isaia 53:4-5); sarebbe quindi assurdo il contrario, cioè continuare a pagare un conto che Gesù ha già pagato! Allora possiamo intercedere con piena certezza di fede per tutti gli uomini secondo le parole di 1 Timoteo 2:1-5:
«Esorto dunque, prima di ogni altra cosa, che si facciano suppliche, preghiere, intercessioni, ringraziamenti per tutti gli uomini, per i re e per tutti quelli che sono costituiti in autorità, affinché possiamo condurre una vita tranquilla e quieta in tutta pietà e dignità. Questo è buono e gradito davanti a Dio, nostro Salvatore, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e vengano alla conoscenza della verità. Infatti c’è un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo, che ha dato sé stesso come prezzo di riscatto per tutti».
«PREGARE. PREGARE. PREGARE. Insegna alla gente a pregare. La preghiera e soltanto la preghiera, la molta preghiera, la preghiera persistente è la porta d'ingresso al cuore di Dio»
(John G. Lake)
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