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Biblioteca cristiana di eVangelo

Redenti dalla povertà, dalla malattia e dalla morte spirituale - parte 3


di Elisabeth Lentschik
Trascritto da eVangelo

Morte

Adesso arriviamo alla redenzione dalla maledizione della morte.

Galati 3:13-14: “Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge, essendo diventato maledizione per noi (poiché sta scritto: «Maledetto chiunque è appeso al legno»), affinché la benedizione di Abrahamo pervenisse ai gentili in Cristo Gesù, perché noi ricevessimo la promessa dello Spirito mediante la fede”. La prima maledizione, interente alla morte, come conseguenza della disubbidienza la troviamo in Genesi 2:16-17, proprio all’inizio della Bibbia. Lì Dio dice: “Mangia pure liberamente di ogni albero del giardino; ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non ne mangiare, perché nel giorno che tu ne mangerai, per certo morrai”.

Vediamo che la prima conseguenza era appunto la morte. Adamo ed Eva potevano mangiare i frutti di tutti gli alberi del giardino dell’Eden, ad eccezione dell’albero della conoscenza del bene e del male. La maledizione della morte sarebbe venuta su di loro se non avessero ubbidito a Dio. Genesi 3:22-24 “E l'Eterno DIO disse: «Ecco, l'uomo è divenuto come uno di noi, perché conosce il bene e il male. Ed ora non bisogna permettergli di stendere la sua mano per prendere anche dell'albero della vita perché mangiandone, viva per sempre». Perciò l'Eterno DIO mandò via l'uomo dal giardino di Eden, perché lavorasse la terra da cui era stato tratto. Così egli scacciò l'uomo; e pose ad est del giardino di Eden i cherubini, che roteavano da tutt'intorno una spada fiammeggiante, per custodire la via dell'albero della vita”. L’uomo ha disubbidito a Dio ed è stato scacciato dall’Eden per non poter mangiare il frutto della vita, e quindi per non vivere in eternità in quella condizione. La morte non era parte della creazione, e neanche faceva parte del piano iniziale di Dio. Anzi, la Bibbia ci dice che la morte fisica è un nemico di Dio e degli uomini.

1 Corinzi 15:20-26 “Ma ora Cristo è stato risuscitato dai morti, ed è la primizia di coloro che dormono. Infatti, siccome per mezzo di un uomo è venuta la morte, così anche per mezzo di un uomo è venuta la risurrezione dei morti. Perché, come tutti muoiono in Adamo, così tutti saranno vivificati in Cristo, ma ciascuno nel proprio ordine: Cristo la primizia, poi coloro che sono di Cristo alla sua venuta. Poi verrà la fine, quando rimetterà il regno nelle mani di Dio Padre, dopo aver annientato ogni dominio, ogni potestà e potenza. Bisogna infatti che egli regni, finché non abbia messo tutti i nemici sotto i suoi piedi. L'ultimo nemico che sarà distrutto è la morte”. Vediamo che la morte (fisica) è un nemico. Prima di capire la morte, dobbiamo capire che l’uomo non è solo un essere fisico. L’uomo è uno spirito, ha un’anima, e vive in un corpo.

1 Tessalonicesi 5:23 “Ora il Dio della pace vi santifichi egli stesso completamente; e l'intero vostro spirito, anima e corpo siano conservati irreprensibili per la venuta del Signor nostro Gesù Cristo”. Gesù spiega a Nicodemo che deve nascere di nuovo, e lui pensando in un modo molto naturale chiedeva come fosse possibile. Giovanni 3:4-6 “Nicodemo gli disse: «Come può un uomo nascere quando è vecchio? Può egli entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e nascere?». Gesù rispose: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato d'acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Ciò che è nato dalla carne è carne; ma ciò che è nato dallo Spirito è spirito”. Gesù dà la spiegazione nel verso 6. La nuova nascita è la rinascita dello spirito umano. Il vero uomo è lo spirito. Esso si esprime per mezzo dell’anima, l’intelletto, i sentimenti e la volontà. L’anima invece si esprime per mezzo del corpo. Il vero (anima e spirito) vive in un corpo fisico. Nel momento della morte del corpo, lo spirito e l’anima lasciano il corpo per raggiungere la dimora eterna, che è diversa a dipendenza di chi crede o no in Gesù.

Luca 16:19-24 “«Or vi era un uomo ricco, che si vestiva di porpora e bisso, e ogni giorno se la godeva splendidamente. Vi era anche un mendicante chiamato Lazzaro, che giaceva alla sua porta tutto coperto di piaghe ulcerose, e desiderava saziarsi delle briciole che cadevano dalla tavola del ricco, e perfino i cani venivano a leccare le sue piaghe. Or avvenne che il mendicante morì e fu portato dagli angeli nel seno di Abrahamo; morì anche il ricco e fu sepolto. E, essendo tra i tormenti nell'inferno, alzò gli occhi e vide da lontano Abrahamo e Lazzaro nel suo seno. Allora, gridando, disse: "Padre Abrahamo, abbi pietà di me, e manda Lazzaro a intingere nell'acqua la punta del dito per rinfrescarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma”. Ma Abrahamo disse: "Figlio, ricordati che tu hai ricevuto i tuoi beni durante la tua vita e Lazzaro similmente i mali; ora invece egli è consolato e tu soffri. Oltre a tutto ciò, fra noi e voi è posto un grande baratro, in modo tale che coloro che vorrebbero da qui passare a voi non possono; così pure nessuno può passare di là a noi". Ma quello disse: "Ti prego dunque, o padre, di mandarlo a casa di mio padre, perché io ho cinque fratelli, affinché li avverta severamente, e così non vengano anch'essi in questo luogo di tormento". Abrahamo rispose: "Hanno Mosè e i profeti, ascoltino quelli". Quello disse: "No, padre Abrahamo, ma se qualcuno dai morti andrà da loro, si ravvederanno". Allora egli gli disse: "Se non ascoltano Mosè e i profeti, non crederanno neppure se uno risuscitasse dai morti”». In questo brano vediamo che Lazzaro e l’uomo ricco erano completamente coscienti. Se l’uomo muore non smette di esistere, come certi vorrebbero farci credere. Non esiste neanche qualcosa come un “sonno dell’anima”. La Bibbia parla di vari tipi di morte. Ce ne sono di tre tipi: 1) La morte spirituale 2) La morte fisica 3) La morte eterna, o la seconda morte, che vuol dire essere gettati nel lago che brucia con fuoco e zolfo.

La morte spirituale si impadronisce più dello spirito che del corpo. La morte fisica è una manifestazione esteriore della morte spirituale. La seconda morte, o morte eterna, è la morte definitiva o irrevocabile, o anche la dimora dei morti spirituali. Per prima è venuta la morte spirituale sulla terra. Quando Adamo ed Eva hanno peccato, hanno continuato a vivere, anche se erano morti spiritualmente perché erano divisi da Dio. Dopo questa morte si manifestò nel corpo fisico, distruggendolo. La morte fisica è una manifestazione della legge che agisce dentro di noi. In Romani 8:2 Paolo la chiama la legge del peccato e della morte. Quando Dio diceva ad Adamo: “Nel giorno che tu mangerai dell’albero della conoscenza del bene e del male, per certo morirai”. Dio non si riferiva alla morte fisica, ma a quella spirituale. Se l’uomo non fosse mai morto spiritualmente, non sarebbe neanche morto fisicamente. Se non ci fosse mai stato il peccato, tutti noi vivremmo in eterno. La morte è una conseguenza del peccato. Nel momento che Adamo ha peccato, era separato da Dio. Quando Dio passeggiava nel giardino alla brezza del giorno, com’era sua abitudine per camminare e parlare con Adamo, Lui chiama l’uomo: “Dove sei?”, e Adamo rispose: “Ho avuto paura, mi sono nascosto”. L’uomo era separato, diviso da Dio.

Giovanni 8:37-47 “«Io so che siete progenie di Abrahamo, ma cercate di uccidermi, perché la mia parola non trova posto in voi. Io parlo di ciò che ho visto presso il Padre mio, e anche voi fate le cose che avete visto presso il padre vostro». Essi, rispondendo, gli dissero: «Il padre nostro è Abrahamo». Gesù disse loro: «Se foste figli di Abrahamo, fareste le opere di Abrahamo; ma ora cercate di uccidere me, uno che vi ha detto la verità che ho udito da Dio; Abrahamo non fece questo. Voi fate le opere del padre vostro». Perciò essi gli dissero: «Noi non siamo nati da fornicazione; noi abbiamo un solo Padre: Dio». Allora Gesù disse loro: «Se Dio fosse vostro Padre, mi amereste, perché io sono proceduto e sono venuto da Dio; non sono venuto infatti da me stesso, ma è lui che mi ha mandato. Perché non comprendete il mio parlare? Perché non potete ascoltare la mia parola. Voi siete dal diavolo, che è vostro padre, e volete fare i desideri del padre vostro; egli fu omicida fin dal principio e non è rimasto fermo nella verità, perché in lui non c'è verità. Quando dice il falso, parla del suo perché è bugiardo e padre della menzogna. A me invece, perché vi dico la verità, voi non credete. Chi di voi mi convince di peccato? Se dico la verità, perché non mi credete? Chi è da Dio, ascolta le parole di Dio; perciò voi non le ascoltate, perché non siete da Dio».” Vediamo che nel verso 44 Gesù dice: “Voi siete dal diavolo”. I farisei erano molto religiosi: andavano nella sinagoga, pregavano, davano la decima e digiunavano. Facevano molte cose buone, e anche loro stessi pensavano di essere buoni e bravi, però rinnegavano Cristo e lo volevano far uccidere. Gesù dice che sono figli del diavolo. Avevano il carattere e l’attitudine del diavolo in loro. Morte spirituale significa avere l’andatura di Satana, nello stesso modo come vita eterna significa avere la natura e il carattere di Dio in sé. Questo è molto importante da capire. Quando Adamo ed Eva ascoltavano il diavolo per ubbidirgli, questi divenne il loro padre spirituale, perché hanno preso nel loro spirito la natura o il carattere del diavolo. Questa è la morte spirituale. Questa natura ha subito cominciato a prendere influenza sulla famiglia umana. Il loro primo figlio uccise il secondo. L’uomo era adesso senza legge, scacciato dal giardino di Eden, non aveva più nessuna base legale per avvicinarsi a Dio. L’uomo non rispondeva più alla chiamata di Dio, reagiva solo al suo nuovo essere e alle chiamate del suo nuovo signore. Da subito Adamo si è nascosto, e non ha risposto quando ha sentito venire Dio nel giardino. Ha cominciato subito, e diventava poi sempre peggio. L’uomo è più che un peccatore o uno che non osserva la legge. L’uomo spiritualmente è diventato figlio del diavolo, e ha una parte della natura di suo padre. E questo ci spiega perché l’uomo non può essere salvato per mezzo del suo comportamento o delle sue opere. Ha bisogno di nascere di nuovo. Se l’uomo non fosse un figlio del diavolo, lui potrebbe comportarsi bene, e tutto sarebbe in ordine, e tanti oggigiorno pensano che sia così. Ma siccome l’uomo è un figlio del diavolo, anche cercando di comportarsi bene, alla sua morte va all’inferno e finisce nello stagno di fuoco e di zolfo, che significa la seconda morte.

L’uomo non può stare alla presenza di Dio, perché in sé ha la natura di suo padre, il diavolo. L’uomo ha dovuto essere salvato, Qualcuno ha dovuto passare dal castigo, pagando per i peccati e poter quindi darci una nuova natura. Se vogliamo provare a fare di un vecchio asino un cavallo da corsa, sarà impossibile. Possiamo dargli il migliore foraggio, pulire le sue zampe, la ferratura, farlo passare ogni giorno all’ippodromo, e dargli la stalla più bella, ma il giorno della gara, al momento della partenza l’asino parte a passo lento, perché malgrado tutto è rimasto un asino, e non è mai diventato un cavallo da corsa. Non è nella sua natura quello di essere un cavallo da corsa. Al contrario, possiamo prendere un cavallo da corsa, senza occuparci di lui, e al momento della gara partirà correndo, perché è nella sua natura, è nato e allevato per fare la gara. Se il vecchio asino dovesse diventare un cavallo di gara, dovrebbe nascere come cavallo, ma questo è impossibile. Questo esempio serve per dimostrarci che la stessa cosa vale anche per l’uomo.

L’uomo è uno spirito che vive in un corpo, e questo spirito può nascere di nuovo. La sua natura può essere cambiata, lui può diventare una nuova creatura in Cristo Gesù. Non importa se un uomo ha un’educazione elevata, è molto intelligente, ha tanti soldi, o è molto religioso, l’uomo naturale non può stare alla presenza di Dio, perché la sua natura è ingiusta. L’uomo non è perso a causa dei suoi atti, ma a causa di quello che egli è. Quello che fa è solo il risultato di quello che egli è. L’uomo ha bisogno della vita che viene da Dio, perché di sé stesso è spiritualmente morto. Grazie a Dio, Cristo ci ha redenti dalla morte spirituale.

Giovanni 5:26: “Poiché, come il Padre ha vita in se stesso, così ha dato anche al Figlio di avere vita in se stesso.” Il nuovo uomo, Gesù Cristo, non ha la morte in Sé, non è stato generato come noi. Lui non ha la natura spirituale della morte e del diavolo in Sé. E malgrado questo Ebrei 2:9 ci dice che Gesù gustasse la morte per tutti, perché prese su di Sé la natura peccaminosa.

Ebrei 9:26: “altrimenti egli avrebbe dovuto soffrire più volte dalla fondazione del mondo; ma ora, una sola volta, alla fine delle età, Cristo è stato manifestato per annullare il peccato mediante il sacrificio di se stesso.” Cristo è stato manifestato per annullare il peccato, non i peccati, mediante il sacrificio di Sé stesso. Lui prese su di Sé la nostra natura peccaminosa, la natura della morte spirituale, affinché noi potessimo avere la vita eterna. Giovanni 10:10 “Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; ma io sono venuto affinché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza.”

Giovanni 5:25 “In verità, in verità vi dico: Chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna, e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita.” Gesù è venuto per redimerci dalla morte spirituale. Adamo è stato allontanato dall’albero della vita perché ha rigettato la Parola di Dio, e secondo Apocalisse 2:7, tutti quelli che accettano adesso la Parola di Dio ed ubbidiscono adesso, saranno riportati all’albero della vita, nel paradiso, e questo sarà nel futuro.

La nuova nascita non accade a poco a poco, accade in un attimo, è un dono di Dio che riceviamo nel momento in cui crediamo.

Efesini 2:1 “Egli ha vivificato anche voi, che eravate morti nei falli e nei peccati.” Efesini 2:8-9 “Voi infatti siete stati salvati per grazia, mediante la fede, e ciò non viene da voi, è il dono di Dio, non per opere, perché nessuno si glori.” Non è per opere. L’uomo ha la tendenza a voler dare un contributo, fare la sua parte per la redenzione, ma non è capace, deve ammettere il suo stato di persona senza speranza, deve ammettere che è proprio come dice la Bibbia, cioè un peccatore perso. Deve accettare il dono della redenzione per il quale Cristo ha pagato. Romani 8:14-16: “Poiché tutti quelli che sono condotti dallo Spirito di Dio sono figli di Dio.Voi infatti non avete ricevuto uno spirito di schiavitù per cadere nuovamente nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito di adozione per il quale gridiamo: «Abba, Padre» Lo Spirito stesso rende testimonianza al nostro spirito che noi siamo figli di Dio.” Siamo passati dalla morte spirituale alla vita spirituale. Dio è diventato il nostro Padre e possiamo alzare lo sguardo al cielo e dire “Abba, Padre”, il Suo Spirito dà testimonianza al nostro spirito che siamo figli di Dio. Abbiamo lo Spirito santo che grida nel nostro spirito “Abba, Padre”. Tutto questo ci appartiene se siamo nati di nuovo. Chi non lo è, lo deve fare, è l’unica soluzione, e così passerà dalla morte alla vita.

Signore Gesù, Ti ringraziamo perché Tu sei il nostro Redentore, ci hai riscattati da ogni maledizione dell’Antico Testamento, ogni maledizione che è conseguenza del peccato, perché Tu sei diventato per noi maledizione, in modo che noi diventassimo la giustizia che vale davanti a Dio. Signore Gesù grazie perché Tu sei il nostro Redentore, Tu ci hai liberati dalla maledizione della legge, la maledizione della povertà, Tu sei diventato povero, e quindi noi possiamo essere ricchi, pieni di benedizione. Grazie perché noi abbiamo il Padre, Javeh Jireh che provvede per ogni cosa di cui noi abbiamo bisogno, secondo la Sua ricchezza in Gesù Cristo. Grazie per la redenzione, e grazie per la liberazione, ci hai redenti dalla maledizione della legge per la malattia. Nessuna di quelle malattie elencate in Deuteronomio 28 può toccarci, e nessun altra malattia. Invece della povertà abbiamo ricchezza, benessere, abbiamo tutto quello di cui abbiamo bisogno per vivere, e invece di malattia abbiamo salute, la salute per la quale Tu hai pagato il prezzo Signore Gesù. Grazie perché Tu hai messo la vita eterna dentro di noi. Ti lodiamo e Ti ringraziamo perché Tu sei tutto per noi, è soltanto per mezzo di Te che possiamo entrare in tutte le benedizioni, e soltanto per mezzo di Te ogni maledizione è annientata. Grazie Signore Gesù, perché soltanto Tu hai fatto tutto per noi e in Te possiamo vivere, in Te abbiamo la vita eterna, in Te abbiamo la salute e in Te abbiamo il benessere. Grazie Gesù per questa redenzione completa. Grazie per aver preso su di Te ogni peccato, ogni sbaglio. Grazie Gesù che ci fai capire veramente il valore della Tua redenzione. Grazie! AMEN!


Data: 30/08/2007
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