LA PREGHIERA FA LA STORIA
di David Smithers
In Giacomo 5:10 veniamo esortati a prendere come modello i profeti. Un attento studio dei «santi uomini antichi» può accendere i fuochi sia della rinuncia a sé stessi che della fervente devozione. Tuttavia, esempi profetici non sono confinati solo alle pagine delle Scritture. Sebbene spesso trascurate, diffamate e dimenticate, le fiaccole profetiche di Dio hanno sempre continuato ad ardere durante tutta la storia della Chiesa. Un profeta così ardente fu Girolamo Savonarola. Attraverso le sue lacrime, le preghiere e la predicazione appassionata, i semi della riforma e del risveglio misero radice in Italia.
Nato a Ferrara, in Italia, il 14 settembre 1452, G. Savonarola fu il terzo in una famiglia di sette figli (cinque figli e due figlie). Da bambino la sua devozione e il suo fervore aumentavano mentre spendeva molte ore in preghiera e digiuno. A volte egli si inginocchiava in chiesa per molte ore impegnato in seria preghiera. Era molto contemplativo e la sua anima veniva profondamente ferita dal peccato e dalla mondanità che vedeva tutt'attorno a lui. Il lusso, lo splendore e l'abbondanza manifestata dai ricchi, in contrasto con la terribile miseria degli umili contadini pesavano gravosamente sul suo tenero cuore. L'Italia era preda di piccoli tiranni e di preti malvagi, e di duchi e papi che combattevano fra loro per potere politico e dominio. Queste cose portavano grande dispiacere a questa giovane anima che ardeva per la santità e la verità. Discorreva poco e teneva tutto in sé. Amava girovagare in posti solitari per cantare o più spesso piangere, dando sfogo alle forti emozioni che laceravano il suo cuore. «La preghiera era il suo unico grande conforto, e le sue lacrime macchiavano spesso i gradini dell'altare, dove egli cercava soccorso dal cielo contro la vile e corrotta epoca».
Un giorno ebbe una visione dei cieli aperti, e tutte le future calamità della Chiesa passarono davanti ai suoi occhi. Allora udì la voce di Dio che lo incaricava di avvertire la gente. Da quel momento egli fu convinto della sua chiamata profetica, e fu improvvisamente riempito da una nuova unzione e potenza. La sua predicazione era adesso con una voce di tuono, e i suoi rimproveri contro il peccato erano così terrificanti che le persone che lo ascoltavano andavano in giro per le strade mezze stordite, sconcertate e senza parole. I suoi ascoltatori venivano spesso così sopraffatti dalle lacrime che l'intera chiesa echeggiava i rumori del singhiozzo e del pianto. Gli operai, i poeti e i filosofi scoppiavano tutti a piangere sotto la sua predicazione appassionata.
Lo zelo di Savonarola per la preghiera sembrava accrescersi di giorno in giorno. Impegnato in preghiera, a volte veniva rapito in un'estasi profonda. Spesso era così totalmente afferrato dalla potenza dello Spirito Santo che era costretto a ritirarsi in un posto appartato. Alcuni dei suoi biografi riferiscono che alla vigilia di Natale dell'anno 1486, Savonarola, mentre sedeva sul pulpito, rimase immobile per cinque ore, in estasi, e il suo volto sembrava illuminato agli occhi di tutta la chiesa.
L'influenza di Savonarola divenne infine più grande che mai. Il popolo di Firenze abbandonò i libri vili e mondani. Tutti pregavano, andavano in chiesa, e i ricchi offrivano gratuitamente ai poveri. I mercanti restituivano i guadagni illeciti. Tutte le persone rinunciavano ai carnevali e alle vanità a cui si erano prima abbandonate, e facevano enormi falò dei loro libri mondani, dei dipinti osceni e di altre cose del genere. I bambini marciavano di casa in casa in un corteo, cantando inni per le strade. Presto gli impavidi sermoni di Savonarola mandarono in collera molti, e specialmente il papa e i cardinali corrotti della Chiesa Cattolica Romana. Egli fu allora minacciato, scomunicato e infine, nel 1498, per espresso ordine del papa Alessandro VI, fu percosso, strangolato e bruciato nella piazza pubblica di Firenze, in Italia.
La vita di Savonarola esemplifica molte preziose qualità di cui la nostra epoca vile e distratta ha così disperatamente bisogno. Siamo aridi e carenti di preghiera, pazienza, purezza e sopra ogni cosa di un amore sacrificale per Gesù. Finché noi, come corpo di Cristo, non ritorniamo a questi sani principi, la vera riforma e risveglio non si realizzeranno. O Signore, spezza i nostri cuori e apri i nostri occhi!
References Used:
- Deeper Experiences of Famous Christians di J. G. Lawson
- Heroes of The Reformation di Richard Newton