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Il segreto dei risvegli

Jack Coe, Senior (1918-1957)


di Jack Coe, Senior
Trascritto da eVangelo

COME EBBERO UN MINISTERO SOPRANNATURALE:
L'EVANGELISTA JACK COE, SENIOR
dalla rivista The Voice of Healing

IL DOTTORE VEDE UN MIRACOLO

Voglio dirvi come Dio iniziò a condurmi verso un ministero di guarigione, mentre ero ancora nell’Esercito. Ho già menzionato come Dio toccò il mio corpo, quando mi fu detto dal dottore che non mi rimaneva molto da vivere, perché ero un forte bevitore. Dopo essere stato nell’Esercito per un certo numero di mesi, iniziai a pregare e a cercare il volto di Dio in un modo particolare. Cominciai a leggere diversi libri sulla Guarigione Divina. Sapevo che Dio guariva. Avevo udito persone dire di essere state guarite dalla potenza di Dio, ma aldilà della mia esperienza personale non avevo mai visto nessuno guarito. Leggevo nella Bibbia quando Dio toccava i ciechi e gli zoppi. La notte andavo a letto pensando a queste cose. Lessi il libro di P. C. Nelson intitolato «Dio guarisce ancora oggi?» Dopo aver letto diverse testimonianze in questo libro, incominciai a pregare dicendo: «Dio, se la Tua potenza è reale, mostrami qualche grande guarigione!»

A quel tempo avevo una sorella ammalata a Los Angeles, California. Andai a letto quella notte e sognai al posto di mia sorella ammalata a Los Angeles mia sorella morente a Sapulpa, Oklahoma. Sembrava come se fosse a letto con un foglio sulla testa, e su questo foglio fossero scritte in lettere arancioni le parole: «Vietato fumare». Una luce sembrò entrare nella stanza, e più si avvicinava più la stanza diventava luminosa, finché l’intera stanza fu riempita di luce. Mi spaventò. Allora la scena cambiò, e invece di essere in quella stanza, sembrava che fossi in una chiesa. Volevo camminare carponi sotto un banco per allontanarmi da quella luce splendente che era lì dentro. All’improvviso, riuscii a sentire mia sorella dire: «Sono guarita! Sono guarita!» La luce bianca svanì, ed io riuscii a vedere lei correre avanti e indietro lodando Dio. Era così reale che quando mi svegliai l’indomani mattina, il sogno rimaneva con me.

Ci sono certi sogni a cui credo, perché sono mandati da Dio. Molti sogni non hanno importanza, ma sono il risultato dell’aver mangiato troppo peperoncino o qualcosa di simile prima di andare a letto.

Verso le dieci di quella mattina, il sergente venne a dirmi: «Predicatore, tieniti forte! Abbiamo brutte notizie per te¬¬». Mi diede il telegramma. Diceva che mia sorella Mary stava morendo a Sapulpa, Oklahoma, che aveva una polmonite doppia e che non le avevano dato alcuna speranza. Andai immediatamente dal capitano e gli chiesi una licenza. Me la diede. Chiamai mia mamma con un telegramma per dirle che stavo venendo, e andando laggiù caddi sulle mie ginocchia e pregai: «O Dio, se Tu non puoi guarirla, almeno salvala! Non farla andare all’inferno!» Dio mi parlò dicendo: «Hai pregato per vedere la Mia potenza. Se ti terrai fermo, vedrai la Mia potenza. Non soltanto vedrai tua sorella salvata, ma la vedrai anche guarita. Io la guarirò per la Mia gloria e la risusciterò».

Feci una prenotazione per un volo mattutino, e poi pensai che sarebbe stato meglio trovare un posto per pregare. C’era un predicatore della Chiesa di Dio che viveva nella stessa città, e andai a trovarlo. Bussai alla sua porta e dissi: «Mia sorella sta morendo, e ho bisogno di qualcuno per pregare con me» Rispose: «Soldato, entra e pregherò con te». Entrai, ci gettammo sul pavimento e pregammo. La potenza di Dio discese e incominciai a ridere nello Spirito e a gridare. Il diavolo mi parlò dicendo: «Tu qui stai ridendo e stai trascorrendo dei bei momenti, mentre tua sorella sta morendo». Pensai: «O Dio, non dovrei fare ciò. Dovrei piangere e versare lacrime per mia sorella». Alla fine mi alzai, guardai il pastore, ed egli stese il braccio per stringermi la mano dicendo: «Bene, credo che abbiamo toccato Dio. Egli ha guarito tua sorella». Replicai: «Sì, lo so». Ma in fondo al mio cuore non ne ero sicuro.

Andai a prendere l’autobus per tornare al campo e pensavo tra me e me: «Farei meglio a pregare di nuovo per la mia povera sorella». Così cominciai a pregare, e non passò molto che il Signore discese per benedirmi di nuovo. La prima cosa di cui ero consapevole era che stavo piangendo e versando lacrime, e poi lodavo e magnificavo Dio. In fine iniziai a ridere nello Spirito e a gridare. Presto qualcuno si fermò e mi guardò, e poi qualcun altro si fermò a guardare. Non passò molto che ci fu un’intera congregazione sulla strada che mi guardava mentre lodavo Dio. In quel momento non mi preoccupavo che l’intera città di Savannah, Georgia, fosse lì; dovevo lodare Dio. Alla fine giunse l’autobus. Nessuno salì sull’autobus, ma soltanto una donna anziana ed io. Guardai indietro, e tutta la folla era lì che ci guardava salire sull’autobus.

Tornai al campo e dissi: «Questa è una notte che non mi piace, perché la mia povera sorella sta morendo». Talvolta è difficile per Dio darci fede; perfino se ci promette qualcosa, noi continuiamo a pregare sulla stessa cosa, quando dovremmo lodarLo. L’indomani mattina andai all’aeroporto, giusto in tempo per prendere l’aereo che mi portò a San Antonio. Da lì presi l’autobus per Sapulpa, Oklahoma. Sull’autobus parlai del Signore alla gente, e per un po’ mi dimenticai di mia sorella.

Quando eravamo quasi arrivati a Sapulpa, l’autobus si fermò, in modo che potessimo fare uno spuntino. Chiamai l’ospedale di Sapulpa e chiesi loro se mia sorella Lucille fosse lì. Risposero: «Sì, è qui» e la chiamarono al telefono. Chiesi: «Lucille, come sta Mary?» Rispose: «Sta aspettando che tu arrivi qui, prima di morire. I dottori l’hanno data per spacciata. Mary ti ha chiamato per diversi giorni». Il diavolo mi parlò dicendo: «Adesso hai gridato, hai lodato Dio, e la tua povera sorella di sicuro sta morendo». Attraversai di corsa la strada, e c’era un taxi che si trovava lì. Dissi all’autista: «Portami a Sapulpa, Oklahoma, più veloce che puoi!» L’autista rispose: «Mi dispiace, soldato, ma non posso; è in corso il razionamento della benzina e dei pneumatici». Risposi: «Mia sorella sta morendo! Devo arrivare lì subito!» Disse: «Beh, se è una questione di morte, ti porterò». Mi sedetti sul sedile posteriore e partimmo dalla collina che separa Drumright da Sapulpa. Pregavo continuamente: «Dio, se non puoi guarirla, almeno salvala!» L’autista si girò verso di me a parlarmi: «Oh, quella ragazza deve avere una grande importanza per te. Se non stai attento, soldato, avrai un esaurimento nervoso per come ti stai comportando». Risposi: «Non mi sto agitando; sto pregando». Replicò: «Ho fatto parte di una chiesa per anni, e non ho mai visto nessuno comportarsi così». Dissi: «Probabilmente non hai mai sentito nessuno disperarsi. Io sono disperato».

Ci fermammo di fronte all’ospedale. Saltai dal taxi e salii di corsa per i gradini. Tutti i miei parenti stavano lì. Corsi nella stanza dove stava Mary, la presi per mano e iniziai a pregare. Giaceva lì sotto una tenda a ossigeno; quest’ultima era bianca, con le parole scritte in lettere arancioni: «Non fumare». Pensai fra me e me: «Questo era il sogno che ho avuto». Pregai Dio, ed Egli disse: «Di’ a tutti quelli che vedi che guarirò tua sorella». Risposi: «O Dio, Tu hai udito ciò che hanno detto sia il Dr. Longmire che Lucille. Il Dr. Longmire ha detto che lei sarebbe morta». Dio parlò di nuovo: «Di’ a tutti che la guarirò». L’infermiera alla fine entrò lì dentro e disse: «Soldato, devi andar via. Tua sorella è in una condizione critica e non sente una parola che tu le stia dicendo. Giace priva di sensi sotto quella tenda a ossigeno». Uscii da quella stanza, e tutti i parenti si riunirono intorno a me. Mi guardarono e chiesero:«Che ne pensi, Jack?» Li guardai e risposi: «Grazie a Dio, Gesù la guarirà». Dopo aver detto questo, si spaventarono quasi a morte. Pensai: «O Dio, supponendo che Tu non la guarisca… cosa penserebbe la gente della mia salvezza? Hanno così tanto fiducia in me da quando ho ricevuto il Battesimo dello Spirito Santo! Tu dici che la guarirai, mentre il dottore, l’infermiera e tutti dicono che morirà».

Pensavo che sarebbe stato meglio pregare un po’ di più, così andai in chiesa, mi inginocchiai e incominciai a pregare e a ricercare Dio. Non passò molto che la potenza di Dio venne su di me e presto stavo di nuovo ridendo nello Spirito. Pensai: «Bene, eccomi che rido di nuovo nello Spirito. Devo sistemare questa cosa una volta per tutte». A volte, nell’Esercito, prendevo la mia Bibbia, la sfogliavo, e dovunque cadeva il mio dito, lo prendevo come da parte di Dio. Lì non c’era una Bibbia, così presi un trimestrale di Scuola Domenicale che trovai, chiusi gli occhi, sfogliai e misi il mio dito su un verso della Scrittura in alto alla pagina. Quando guardai, notai la Scrittura che leggeva: «Io sono il Signore che ti guarisce». Dissi: «Ho finito di pregare per questo. Uscirò e loderò Dio».

Ritornai all’Ospedale di Sapulpa e incominciai a camminare avanti e indietro, lodando Dio per la guarigione di mia sorella. Trascorsi tre giorni e notti camminando davanti a quell’ospedale lodando Dio. Non mi presi nemmeno del tempo per mangiare. Mi sedevo su una panchina per un pochino, poi camminavo nuovamente. Alla fine il Dr. Longmire uscì e disse: «Figliolo, ti stai esaurendo. Ti ammalerai. Non c’è niente che tu possa fare per tua sorella. Abbiamo fatto tutto ciò che la scienza medica sa di poter fare, e non c’è speranza per lei. Vattene a casa e riposati un po’, e se lei peggiora ti chiameremo». Replicai: «No, dottore! Starò qui a lodare Dio, perché Egli la guarirà». Rispose: «Figliolo, faresti meglio a entrare nel mio ufficio e a permettermi di farti una puntura per calmare i tuoi nervi». Dissi: «Grazie, dottore, ma ho appena fatto una puntura», e continuai a lodare Dio.

L’indomani mattina mia sorella peggiorò di continuo. Il dottore ritornò quella mattina e disse: «Questa è di sicuro la fine. Chiama tutti e di’ loro di venire». Mia madre uscì piangendo e dicendo: «Jack, va’ a chiamare papà e digli di venire; Mary sta morendo». Ma qualcosa mi disse: «Lei non sta morendo. Ti ho detto che la guarirò». Pregai: «Oh, me ne sono dimenticato, Signore! Perdonami!» e mi voltai e ritornai dall’altro lato della strada. Mamma chiese: «L’hai chiamato?» Risposi: «No, non l’ho chiamato; non lo chiamerò, perché Dio la guarirà. Se lo chiamo, è un chiaro dubbio. Sto lodando Dio, perché l’ha guarita».

Mia madre si sedette sui gradini e cominciò a piangere. Si lamentava dicendo: «Anche quando sei nei guai, i tuoi stessi figli non fanno niente per aiutarti». Misi le mie braccia attorno a lei. Quasi mi si spezzò il cuore vedendola piangere. Dissi: «Mamma, Dio la guarirà, a prescindere da ciò che qualcuno dice. Dio mi ha detto che la guarirà, e mi ha fatto la promessa. Io gli crederò!» Ribatté: «Ma Jack, non capisci!» Risposi: «No, mamma, tu non capisci! Dio opera cose impossibili! Mi ha detto chiaramente che guarirà Mary, e Dio non mi ha mai detto qualcosa che non fosse vero».

Verso le quattro di quel pomeriggio, Mary si svegliò dal coma e disse: «Mamma, ho così tanta fame! Sto per morire. Non mi porti qualcosa da mangiare?» Mamma uscì, chiamò il Dr. Longmire e disse: «Dr. Longmire, Mary desidera qualcosa da mangiare». Lui le disse di darle qualunque cosa desiderasse, perché stava morendo. Disse che non c’era alcuna differenza, dal momento che probabilmente non sarebbe stata in grado di trattenerla nello stomaco.

Mamma entrò e chiese a mia sorella: «Cosa desideri?» Mary rispose: «Voglio un po’ di bacon, uova, toast e caffè». Mamma andò giù, preparò tutto, lo portò su e glielo diede. Dopo circa dieci minuti che mangiò, il Dr. Longmire entrò nella sua stanza, la esaminò di nuovo ed esclamò: «Questo è un miracolo! L’aria si sta diffondendo sotto quei polmoni che erano stati pieni zeppi di polmonite doppia!» Allora si girò verso di noi e disse: «Non vi eccitate! Il suo cuore è così debole che non vivrebbe neanche se i suoi polmoni diventassero limpidi!» Guardò dritto verso di me, perché sapeva che stavo per eccitarmi.

Mary tornò a dormire, e il Dr. Longmire chiese a mamma se Mary avesse vomitato ciò che aveva mangiato. Mamma rispose: «No!» Egli ribatté: «Probabilmente lo farà tra pochi minuti» e se andò. Mia sorella dormì fino alle otto di quella sera, e quando si svegliò disse: «Mamma, ho così tanta fame! Vorrei che tu mi portassi qualcosa da mangiare». Mia madre, emozionata, prese il telefono e chiamò di nuovo il Dr. Longmire. Egli disse: «Ha già vomitato l’altro?» Lei rispose: «No!» Il dottore allora disse che sarebbe arrivato lì il più velocemente possibile. Egli la esaminò, e poi, con le lacrime che scendevano sulle sue guance, alzò lo sguardo e disse: «Questi polmoni sono assolutamente limpidi. Il suo cuore sta battendo normalmente. Il suo polso è normale. Non c’è motivo per questa donna di stare a letto. È accaduto qualcosa». Si voltò verso di me e disse: «Bene, soldato, credo che le tue preghiere siano arrivate. Gesù sarà sceso e le avrà esaudite per te».

Mia sorella fu salvata e in pochi giorni fu a casa, spazzando a terra e cantando, lodando e magnificando Dio. In questo miracolo, Dio mi mostrò la Sua potenza guaritrice, e questo evento esercitò una grande influenza sul mio ministero che stava per avere inizio di lì a poco.

Riferimenti

  • The Voice of Healing, ottobre 1951, pagg. 15, 21


Data: 22/06/2009
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