LA PREGHIERA FA LA STORIA
di David Smithers
Christmas Evans, spesso chiamato «il John Bunyan del Galles», nacque nel 1766 nel giorno di Natale. «Egli fu considerevolmente un uomo di preghiera. La preghiera era il suo pane quotidiano, il vero respiro del suo spirito. Si considerava autorizzato, per mezzo di Cristo, a ricevere tutte le benedizioni del vangelo, e andava sicuro al trono della grazia in qualsiasi momento di bisogno. Durante la sua intera vita ministeriale spese molto del suo tempo nella sua cameretta. Fu sua abitudine per molti anni ritirarsi per pregare tre volte durante il giorno e levarsi regolarmente per lo stesso scopo a mezzanotte».
«Quando doveva predicare a un raduno, o in un'altra occasione importante, era disposto a lottare per ore con l'Angelo del patto, e non mollava la presa finché non si fosse sentito "ripieno di potenza dall'alto". Allora usciva fuori verso la congregazione, come Mosè dal Tabernacolo, quando era stato in piena comunione con Dio. Questo era il suo segreto, rimanere in preghiera fino a quando non fosse venuta l'unzione dello Spirito. Nonostante fosse vestito in modo malandato e imbarazzante, moltitudini di gente venivano a sentirlo predicare e spesso c'erano lacrime, pianti e un'agitazione incontrollabile».
«Al suo arrivo ad Angleses, trovò dieci piccole comunità battiste, in condizioni tiepide e distratte; era l'unico ministro e non trovò nessun fratello ad aiutarlo nel raggio di 150 miglia. Cominciò il suo difficile lavoro con sincerità. Una delle sue prime iniziative fu un giorno di digiuno e preghiera in tutti i luoghi di predicazione. Ebbe subito la soddisfazione di realizzare un ampio risveglio, che continuò sotto il suo fedele ministero per molti anni».
Quelli che furono testimoni di questo grande periodo di benedizione spirituale resero noto che le persone erano spesso così interessate ai sermoni di C. Evans che ballavano letteralmente dalla gioia, col risultato che vennero chiamate i «Gallesi Saltellanti». Altri dicevano che la gente assomigliava agli abitanti di una città scossa da un terremoto, i quali si precipitavano nelle strade, cadendo per terra, urlando e invocando Dio.
«Nel 1794 il Raduno Battista del Sud-Ovest fu tenuto nel Caermarthershire. Evans era stato invitato per l'occasione come uno dei predicatori. Era un viaggio di circa 200 miglia. Egli lo affrontò a piedi con la sua solita forza d'animo, predicando in luoghi differenti mentre proseguiva nel suo viaggio. L'incontro doveva cominciare con tre sermoni consecutivi, l'ultimo dei quali doveva essere predicato da Evans. Il servizio era all'aperto e il caldo era opprimente. Evans si alzò e cominciò il suo sermone. Non parlò neanche per quindici minuti che già vide molta gente in piedi, alcuni piangevano, alcuni pregavano e altri battevano le loro mani e saltavano per la gioia. Quest'effetto si prolungò anche dopo la fine del discorso. Per tutta la sera e durante l'intera notte, le grida di allegrezza e le preghiere furono udite in tutte le direzioni; all'alba del giorno dopo, i pochi che erano caduti in un sonno profondo dalla fatica, svegliandosi, rinnovarono semplicemente il rapimento celeste».
Christmas Evans capì come pregare e perciò conobbe la potenza dello Spirito Santo. Vide la preghiera non come una cosa passiva o casuale, ma come una responsabilità che deve essere PRATICATA. In un suo sermone in cui predica sullo Spirito Santo, egli ci ricorda questa verità spesso trascurata: «Cristo intercede in nostro favore senza di noi e indipendentemente da noi. Lo Spirito Santo invece intercede col nostro contributo, supplicando nelle nostre preghiere con sospiri ineffabili. Non agisce mai senza di noi. Ci ispira nel pregare, ma l'atto della preghiera è nostro personale. Egli produce in noi il volere e l'agire secondo il Suo disegno benevolo. Ma Egli non vuole né agisce al posto nostro!» Se abbiamo intenzione di vedere il risveglio NOI dobbiamo pregare!
Riferimenti Utilizzati:
- Life & Sermons of Christmas Evans di Joseph Cross
- Deeper Experiences of Famous Christians di J. G Lawson