UN BIMBO CHE PIANGE
Caro papà guardo dalla finestra
dei miei occhi,
per vederti rientrare a casa
e nella mia attesa
dirimpetto vedo gli uccelli
che sono in gabbia,
ascolto il canto loro malinconico
e penso a te,
Come
dev'essere penoso
dietro le sbarre.
Sai in questi giorni
sento tanto parlare di festa
ma nel mio cuore non c'è festa,
perchè dopo Gesù
per me sei tu il dono più bello.
Mentre ti scrivo piango
e vorrei tanto riabbracciarti
e sentire
la mia mano al sicuro nella tua,
ti prego quando sarai uscito
da quelle sbarre,
fatte per le bestie feroci
e non per te mio papà,
resta nella prigione del mio cuore
e allora si che nella casa
ritorna a risplendere il sole
ed è vera festa
la festa del cuore,
la festa del sentimento,
Ora con fede e speranza
ti aspetto in preghiera,
là dove il pianto finisce
e la gioia ricomincia.
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