RIVA
Mi sembra la sabbia
un grande deserto,
ma altro non è
che la riva del mare,
la grande illusione
d'un mondo coperto,
d'un tunnel ch'allunga
il mio largo vagare.
E tra destra e sinistra
non vedo che terra,
ma il Cielo è lì sopra
ch'aspetta uno sguardo.
Passeggio, passeggio,
ma lento è il mio pie',
e da polver riaffiora
l'amore per sé.
E' un mondo 'sì vuoto
e privo di cuore,
ma Scopo sei lì
che aspetti co' ardore.
«Rinuncia» io sento
da destra e sinistra,
ma ciò che Lui vuole
è il batter la pista.
Danzanti io vedo
i miei tanti fratelli,
s'innlazan nel cielo
-ferventi augelli-.
Pressata io sento
quest'anima mia,
ma guardo al Signore,
mia unica via.
Oh tu,
vacillante io,
ringrazia per sempre
potente il tuo Dio.
Fiume agitato,
fiamma cocente,
cancella da me
tristezza dolente.
Molla 'sì tesa,
lascia il tuo peso,
glorifica Lui,
mio animo leso.
«Asciutti gl'occhi,
pacato il foco,
fuggir non puoi
alcun in loco.
No eletto sì oh scelto,
chi cede è perduto,
impugna la spada,
bagnante sparuto.
Ripeti: "Soi fiacco,
e nulla è cambiato",
ma cosa hai tu fatto,
oh stolto mirato?
Grida a chi ascolta,
no sonno fatal,
né tiepide acque,
ma impara a viaggiar.
Che cosa farai,
il tramonto è arrivato,
ma pensa a per te
il rosso versato.
Un giorno è finito,
il Messia tornerà,
non disprezzar prove,
e riva sarà.»
Nicola Strippoli - 13 febbraio 1999
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