Salmo
99
Hor
è pur giunta la felice etade,
che 'n man preso ha l'impero,
il Sovrano Signor, che siede altero
su' Cherubini, in sacra Maestade.
Commosse in humiltade,
tremin le genti, e sie crollato il mondo,
da cima fin' in fondo.
Egli spiega in Sion quella grandezza,
per cui sale eminente,
sopra qualunque vive in terra gente,
del suo tremendo Nome, e somma altezza,
quelle daran contezza:
e, quanto in Santità sie venerando,
n'andrà sonoro bando.
Di questo Rè la potenza infinita,
per unico diletto,
s'adopra in dispensar giudizio retto.
Di drittura leal norma compita
Egli have stabilita:
ed a Iacob tempra, con lance uguale,
giusta ragion reale.
Hor date honor, e glorioso vanto,
a Dio, nostro Signore.
Ciascun'a piè del suo scannello adore,
perch'esso è solo in veritade santo.
Già pur' in sacro manto,
Mosè ed Aron, i religgiosi uffizi
fer de' suo' sacrifizi.
Anche fra quei, che 'l suo Nome invocaro,
fu Samuel gradito:
e dal Signor volentier' esaudito
fu l'humil pregio, ch'a lui dirizzaro
Esso, in sermone chiaro,
da la nube le sue leggi lor diede,
ch'essi osservaro in fede.
O Dio nostro, Signor, l'orecchie attente
a' lor gridi porgesti:
a' lor misfatti spesso grazia festi,
le cor colpe punisti anche sovente.
Laudarel' altamente:
e lui, perfetto in ogni santitate,
in Sion adorate.
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