Salmo 98
Di canzon nuova, e trionfante lode,
facciansi udir gli accenti,
a l'honor del Signore:
che, con la destra prode,
di meraviglie fè prove potenti.
Di Sua Santità il braccio, e 'l sol valore,
a se, ed a' Suoi, tratti di servitute,
acquistò la salute.
Di quel ch'oprò Sua man'illustre scampo,
e di Sua lealtade,
agli occhi d'ogni gente
fece apparir' il lampo.
Sua fè verace, e dolce caritade,
inverso 'l buon Iacob recossi a mente:
e furon scorti, fin' a' stremi lidi,
i Suo'soccorsi fidi.
Giubilate, del mondo o cittadini,
scoppiate in gridi lieti:
al Signore salmeggiate,
in modi pellegrini.
Non restin cetre homai, ne plettri cheti,
il canto al suono dolce contemprate.
Nel cospetto del gran Rege rimbombe
di corni stormo, e trombe.
E romoreggi l'Ocean sonante,
con ciò che serra in seno.
Applauda chiaro il mondo,
e d'esso ogni habitante.
Anche i fiumi, per far concerto pieno,
battansi a palme, e strepito giocondo
faccian de' monti le cavate rupi,
e' scoscesi dirupi.
Tal del Signor venerar la presenza
a tutti si conviene:
perché qua giuso in terra,
con gloria, e con potenza,
l'Eterno a moderar' impero viene.
De la giustitia Sua, ch'unque non erra,
con l'ugual lance renderà ragione
ad ogni nazione.
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