Salmo 36
Del fello peccator' i rei costumi
m'accennan dentro al petto
quel sinistro concetto,
ch'egli d'innanzi a' scellerati lumi
cacciato ha il pio timore,
de l'eterno Signore.
Perch'ei si sprona, ed a compier s'alletta
le sue niquitie, e frodi,
degne d'orrori, e d'odi.
L'impura bocca altro non sgorga, o detta,
ch'inganno, e falsitade,
schiva di veritade.
Manco gli venne ogni intelletto al bene,
sopra'l suo letto cova
ognor malitia nuova.
Al distorto sentier fermo s'attiene,
ne sa portar al male
odieo, e rancor mortale.
O Signor, la tua gratia, e buon volere,
dal terren basso suolo,
s'erge a le stelle a volo.
Fin' a le nubi ed a l'eteree spere,
il tuo costante vero
solleva'l capo altero.
De' monti eccelsi a le superbe fronti
è tua giustizia pari.
A cupi abissi, e mari,
son simiglianti i tuo' giudizi conti.
Tu gli huomini, e gli armenti,
guardi, curi, e sostenti.
Quant' ogni stima, e paragon, il prezzo
di tue gratie divine
eccede senza fine?
Per cio, rifuggon' appresso a te al rezzo
de le tue penne, ed ali,
i miseri mortali.
Del tuo Tempio berranno, a pien disio,
le celesti dolcezze,
diffuse in gran larghezze.
Tu lor fai sboccar' un largo rio
di tue delitie vaghe,
ch'ogni lor sete appaghe.
Perche'n te sol de la beata vita,
a' tuo' santi riposta,
è la fonte nascosta.
E, co' raggi di tua luce infinita,
n'accendi le pupille
di lucide faville.
A' tuo' denoti, e conoscenti veri,
dispiega, senza posa,
la tua bontà pietosa.
Ed a le pure menti, e cor sinceri,
fa gli effetti sentire
del tuo leale dire.
Ne'l piè m'assalti de' nemici felli,
ne di ,e crudi scempi,
faccia la man degli empi.
Già spinti traboccar' i tuo' ribelli:
e risurger, caduti,
unque non son potuti.
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