Salmo 23
Almo
pastor, e fida
scorta di me, fral pecorella errante,
e'l Signor, che mi guida,
dietro a sue tracce sante.
E m'apre sì di larghe gratie il seno,
ch'ognor gioir di ben confido a pieno.
Fra sue mandre gradite
fa che riposo mollemente il fianco,
su per herbe fiorite.
E', s'assetato, e stanco,
anhela'l petto,, mi conduce a' vivi
d'onde tranquille ristoranti rivi.
A l'alma egra, e languente
aura soave di conforto spira:
e l'orme grevi, e lente,
al ben ch'ella sospira,
per dritti calli pianamente invia,
mercè del Nome suo la gratia pia.
Che se, per ombre scure,
orrida valle d'atra morte varco,
di gelide paure
mi veggio franco, e scarco.
Che meco sei, la tua verga sovrana
d'ogni doglia, e passion, l'alma risana.
Tu di delitie care
la lauta mensa liberal m'ingombri,
e le nemiche gare
di gelosia adombri.
Tu m'ungi il capo di stillanti odori,
e colmo il nappo mio versa i liquori.
Per tuo costante amore
corso il tuo favor perenne spero,
infin' a le streme hore,
che goderollo intero.
Così, gioioso, in viva speme m'ergo
d'haver' in casa tua eterno albergo.
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