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Le poesie di eVangelo

Salmo  19


di Giovanni Diodati
Trascritto da eVangelo


Salmo 19

I Santi eterni honori
di Dio, motor sovran, palesa il cielo;
ne bandisce tuttor grido famoso
l'etereo steso velo,
narrando di sue man gli alti valori.
Ne sgorga, al variar del luminoso
giorno, sermon perenne, copioso.
Girando anchor di notti le vicende,
chiaro ne fa, per lucide maniere,
un' immortal savere.
E pur, ne favellar distinto rende,
ne morto snoda, o di lui suon s'intende.
Ma, il divin magistero,
ond' è composto in assestate ruote,
ne reca, uscendo, a l'ima terra tonda
vere contezze note,
sparse da l'un fin' a l'altro emispero.
In quel Dio pose al Sol magione monda,
onde, qual lieto a la festiva sponda
sposo s'invola, sfavillante parte.
Come d'aringo al corso il guerrier prode
mostrarsi in prova gode.
Circonda'l ciel da l'una a l'altra parte,
e per tutto'l natio calor comparte.
Compiuta è del Signore
l'eterna legge, e l'alma riconforta
Veraci di se testimonianza rende,
che senno al sciempio apporta.
Diritti son, e traggon d'ogni errore
i suoi statuti, onde nel cor s'accende
viva letizia; e limpido risplende,
e gli occhi alluma il santo suo precetto.
De la temenza sua la norma è pura,
e'n sempiterno dura.
Ciascuno suo giudizio è vero schietto,
e di drittura il paragon perfetto.
D'ogni ben sana voglia
son vie più caro oggetto, ed esca dolce,
che non è l'oro, o massa d'oro fine.
Ne sì diletta, e molce,
in mel, de' favi la soave spoglia,
quante delitie sode, e pellegrine,
recan le sacre al cor leggi divine.
Per quell'è il servo tuo ammonito, e scorto
in pensier saggi: e d'esse gran mercede
a l'osservante riede.
Ma de' commessi error chi fie accorto?
Purga in me quei, che'n seno occulti porto.
Tuo servo anchor rattieni
dagli eccessi, onde'l cor fellone, e altero,
proteruamente il tuo voler dispetta.
Ne a sì mortal impero
l'alma pia soggiacer unqua sostieni.
Intiera alhor, e de la macchia infetta
di grave error sarà purgata, e netta.
Degna il mio ragionar d'almo favore,
e que' che volge il cor concetti santi,
che ti dispiego innanti.
Rocca d'alto ripar mi se', Signore:
in te fermo la fè, sol Redentore.





Data: 05/04/2003
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