Powered by eVangelo
titolo
A cura di
Informazioni Contatti Newsletter Articoli Uscita
  Articoli
 
 
 
  Utenti
 
  Area utenti
 
 
 
Userid
Password
Ricorda dati   
Gruppi
Albero della Vita

Autore: albatros
Inserito da albatros

ALBERO DELLA VITA

Ebraico: Etz Chaim - Greco: xÚlou tÁj zwÁj

Genesi 2:9 Dio il SIGNORE fece spuntare dal suolo ogni sorta d'alberi piacevoli a vedersi e buoni per nutrirsi, tra i quali l'albero della vita in mezzo al giardino e l'albero della conoscenza del bene e del male.

Genesi 3:22 Poi Dio il SIGNORE disse: «Ecco, l'uomo è diventato come uno di noi, quanto alla conoscenza del bene e del male. Guardiamo che egli non stenda la mano e prenda anche del frutto dell'albero della vita, ne mangi e viva per sempre».

Genesi 3:24 Così egli scacciò l'uomo e pose a oriente del giardino d'Eden i cherubini, che vibravano da ogni parte una spada fiammeggiante, per custodire la via dell'albero della vita.

Apocalisse 2:7 Chi ha orecchi ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese. A chi vince io darò da mangiare dell'albero della vita, che è nel paradiso di Dio.

Apocalisse 22:2 In mezzo alla piazza della città e sulle due rive del fiume stava l'albero della vita. Esso dà dodici raccolti all'anno, porta il suo frutto ogni mese e le foglie dell'albero sono per la guarigione delle nazioni.

Apocalisse 22:14 Beati quelli che lavano le loro vesti per aver diritto all'albero della vita e per entrare per le porte della città!

Apocalisse 22:19 se qualcuno toglie qualcosa dalle parole del libro di questa profezia, Dio gli toglierà la sua parte dell'albero della vita e della santa città che sono descritti in questo libro.

    Secondo la tradizione ebraica l’Albero della Vita è il progetto seguito da Dio per creare il mondo fisico, psicologico, spirituale. Questo “Albero” dice la Genesi, è custodito e guardato a vista nel giardino di Eden, da 2 Kerubim (Cherubini) con “spada fiammeggiante”; Essi hanno il compito di ostacolare tutti coloro che tentano di impadronirsi del frutto dell’Albero della Vita della conoscenza che porta alla consapevolezza della propria immortalità, per obbligarli ad accedervi per gradi e per livelli. L'Albero della Vita è il programma secondo il quale si è svolta la creazione dei mondi; è il cammino di discesa lungo il quale le anime e le creature hanno raggiunto la loro forma attuale. Esso è anche il sentiero di risalita, attraverso cui l'intero creato può ritornare al traguardo cui tutto anela: l'unità del "grembo del Creatore", secondo una famosa espressione biblica. L"'Albero della Vita" è la "scala di Giacobbe" (vedi Genesi 28), la cui base è appoggiata sulla terra, e la cui cima tocca il cielo. Lungo di essa gli angeli, cioè le molteplici forme di consapevolezza che animano la creazione, salgono e scendono in continuazione. Lungo di essa sale e scende anche la consapevolezza degli esseri umani. Tramite l’Albero della Vita ci arriva il nutrimento energetico presente nei campi di Luce divina che circondano la creazione. Tale nutrimento scorre e discende assottigliandosi e suddividendosi, fino a raggiungere le creature, che ne hanno bisogno per sostenersi in vita. Lungo l'Albero della Vita salgono infine le preghiere e i pensieri di coloro che cercano Dio, e che desiderano esplorare reami sempre più vasti e perfetti dell'Essere. Il peccato d’Adamo consisté nell'aver voluto conoscere in profondità la dualità (bene e male) senza aver prima fatto esperienza sufficiente dello stato d’unità Divina, e senza aver portato tale unità all'interno della sua relazione con Eva. Il serpente s’insinuò nella frattura tra i due primi compagni della storia umana, e vi pose il suo veleno mortale. Dopo il peccato, l'Albero della Vita fu nascosto, per impedire che Adamo, con il male che aveva ormai assorbito, avesse accesso al segreto della vita eterna e, così facendo, rendesse assoluto il principio del male. Adamo ha dovuto far esperienza della morte e della distruzione, poiché lui stesso aveva così scelto. Tramite tali esperienze negative, il suo essere malato si sarebbe potuto liberare dal veleno del serpente, per ridiventare la creatura eterna che Dio aveva concepito. Analogamente, tutte le esperienze tragiche e dolorose, che purtroppo possono succedere durante la vita umana sono tuttavia occasioni preziose per rendersi conto della distanza frappostasi tra lo stato ideale, e lo stato attuale. Esiste però una via più facile, più piacevole, la quale, pur non eliminando completamente l'amaro della medicina, permette nella vita terrena di assaggiare la gioia e perfezione contenuta nell'Albero della Vita, in misura variabile secondo le capacità di ognuno. Dopo aver perso lo stato paradisiaco del Giardino dell'Eden, l'umanità non ha più accesso diretto all'Albero della Vita, che rimane l'unica vera risposta ai bisogni d’infinità, di gioia e d’eternità che ci si porta dentro. Come dice la Bibbia, la via che conduce all'Albero è guardata da una coppia di Cherubini, due Angeli armati di una spada fiammeggiante. Ciò però non significa che la via sia del tutto inaccessibile. Secondo la tradizione ebraica orale, i due Cherubini possiedono l'uno un volto maschile e l'altro un volto femminile. Essi rappresentano le due polarità fondamentali dell'esistenza, così come si esprimono sui piani più elevati della consapevolezza. Con il graduale ravvicinamento e riunificazione di tali principi, questi angeli cessano di essere i "Guardiani della soglia", il cui compito consiste nell'allontanare tutti coloro che non hanno il diritto di entrare, e diventano invece i pilastri che sostengono la porta che ci riconduce al Giardino dell'Eden. La loro stessa presenza serve da indicazione e da punto di riferimento per quanti stanno cercando di ritornare a Casa. I due Cherubini hanno in mano una spada fiammeggiante a doppio taglio. Da un punto di vista ebraico, tra l’altro, essa simboleggia la distruzione dei due Tempi di Gerusalemme. L'esilio del popolo ebraico è la continuazione dell'esilio d’Adamo. Ognuno persona, nella vita, deve confrontarsi con questa doppia distruzione, con una doppia caduta (fisica e spirituale, morale e umana), con un doppio nascondersi di Dio. Dice un verso del Deuteronomio (31,18): "poiché in quel giorno nasconderò doppiamente il Mio volto". Si tratta di una doppia crisi, sia a livello di vita pratica che di fede interiore, un'iniziazione, attraverso cui si deve passare se si vuole ritrovare la strada. Se, dopo l’esperienza ripetuta della sofferenza e dell'esilio, la fede rimane intatta, e il desiderio di Dio e della verità rimane incrollabile, allora viene mostrato l'Albero della Vita.

Per il cristianesimo 

 L’Albero della Vita o Cosmogonico, è la vita stessa di Dio attraverso il Cristo. Indica anche l’Uomo risvegliato alla vita di Dio, nel cui corpo sottile si trovano dei centri di vita o fiori di loto, che appena si aprono entrano in azione, risvegliano l’uomo alla vita cosmica. Permettono di realizzare una "saldatura" tra l’uomo e Cristo. Questa divina saldatura è una conquista, un’ascesi, e come tutte le ascesi è una azione metodica della veglia, dell’attenzione, al fine di denudare la coscienza delle immagini e dei concetti; esercizio che purifica e custodisce il cuore: in tal modo ricostru


Data: 06/07/2010
Visite: 2226
    


Contatta l'autore Invia a un amico Versione PDF stampabile
  Commenti relativi al documento

  Nessun commento

     
Altri documenti d'interesse nella stessa sezione

Parodia della medicina
00.gif
16/06/2010
http://www.radioevangelo.org/images/icone/foto (204).jpg
Breve parodia della medicina in tono ironico.
albatros
2219
?operazione=visualizza&idgruppo=973&id=898&filtro=
albatros
False
€ 0,00
Religione e Malattia
15.gif
16/06/2010
http://www.radioevangelo.org/images/icone/foto (77).jpg
Confronto tra medicina e fede religiosa. Che rapporto c'è tra la malattia e la fede?
albatros
2453
?operazione=visualizza&idgruppo=973&id=895&filtro=
albatros
False
€ 0,00
© 2002-2024 eVangelo. Tutti i diritti riservati