BATTESIMO NELLO SPIRITO SANTO (IV)
Lo Spirito Santo
e i Suoi doni
Lo Spirito Santo non va confuso con i Suoi doni e le Sue opere. Il parlare in
lingue è stato paragonato al vessillo regale innalzato nella reggia per mostrare
che il monarca sta nella residenza. Il monarca non entra con l’unico scopo che
il vessillo possa venire innalzato. Allo stesso modo, lo Spirito Santo non viene
affinché noi parliamo in altre lingue, ma quando Egli c’è, le lingue, come il
vessillo regale, sono una prova della Sua presenza.
Una sposa non si unisce in matrimonio allo sposo per avere l’anello di
lui, ma per lui. Lo scopo di Dio è ben più alto di quello di stupire le
persone davanti alle Sue meraviglie lasciandole a bocca aperta.
Dio non è un esibizionista. Il Suo scopo è sempre
l’amore; Egli vuole amarci ed entrare in una relazione d’amore con noi. Vuole
essere con noi e vuole che noi siamo con Lui in una comunione dinamica.
Lo Spirito Santo è più grande delle cose che fa; la Sua presenza nella
nostra vita è più grande dei Suoi doni. Egli opera in noi, attraverso di noi e
con noi. Egli è la nostra forza e l’inestinguibile fuoco nella nostra anima. Ci
porta doni spirituali, frutto spirituale, unità, applica il sangue di Cristo per
cancellare la macchia del nostro peccato, ci porta a nuova nascita, e altro
ancora. Ma… molto oltre a quello che Egli fa, lo Spirito viene a noi come
Sé stesso, per ciò che Egli è, cioè il nostro grande dono.
È il desiderio che si ha per Dio che rende una persona un vero pentecostale,
non sono semplicemente i segni e i prodigi. C’è molto più di
essere dotato o “carismatico”. Dovremmo essere “pentecostalizzati”. Paolo
scrive in 1 Corinzi 12 a 14 riguardo ai doni impartiti dallo Spirito Santo, e
utilizza due termini, pneumatikon e charismaton. I pneumatikon
sono doni spirituali. I charismaton sono doni di grazia. Nondimeno è
lo Spirito che mettiamo in evidenza. I doni sono segni di qualcosa di più grande
di sé stessi – stanno a manifestare che lo Spirito Santo ha preso residenza in
noi.
Una sposa fra cielo e terra
Il battesimo nello Spirito è la nostra personale sposa fra terra e
cielo. Michea 5:7 dice che il Signore verrà come “una pioggia
sull’erba” – pioggia sulla terra dal cielo. Forse in un giorno tempestoso in
campagna hai avvistato a distanza una pioggia torrenziale. Il
cielo è porpora, pieno di nuvole di pioggia. Dove piove sembra come un
muro oscuro di pioggia fra il cielo e il suolo, il cielo nuvoloso e il suolo
sono un tutt’uno, cielo e terra uniti.
Quando siamo ripieni dello Spirito, possiamo correttamente parlare
“dell’ultima pioggia”. Lo Spirito Santo è sempre stato Colui che ha portato le
opere di Dio quaggiù a noi. È il collegamento tra cielo e terra, che porta il
cielo giù sulla terra. Ciò che riceviamo quando siamo battezzati nello Spirito è
la stessa realtà che incontreremmo nel cielo. Il Santo del cielo è il Santo
sulla terra, cioè Dio manifestato soprannaturalmente, divinamente così come
fisicamente.
Questo porta l’Evangelo ai “figli della terra”, a noi esseri umani. Il
soprannaturale battesimo nello Spirito Santo porta realtà spirituali per
spingere quelli che vivono in una dimensione piatta di malvagità e morte, a
tutte le meraviglie spirituali. Noi entriamo nelle nuvole tempestose dell’ultima
pioggia, siamo inzuppati nello spirito e ciò che sperimentiamo è una rivelazione
di cose che noi non potevamo mai nemmeno esprimere.
Forse hai guidato il tuo veicolo durante un giorno tempestoso; gli altri
che provengono dalla corsia opposta della strada hanno tutti le luci accese. Le
macchine e i camion non soltanto sono bagnati, ma le loro luci mostrano pure che
sono stati dove c’era bisogno di luce. Non hai bisogno di essere un detective
per sapere che cinque minuti prima hanno guidato sotto una pioggia pesante.
Attraverso il battesimo nello Spirito noi entriamo in quella pioggia celestiale,
mentre il Signore scende come un acquazzone sull’erbetta. Dovunque noi andremo
da quel momento in poi, porteremo i segni e le prove di tutto questo.
Dio sarà con noi. Sarà difficile nascondere questi segni.
Le nostre luci splenderanno mentre incontreremo tutti quelli che vengono
sulla strada. E non saremo soli, poiché gli altri che verranno dietro di noi
porteranno gli stessi segni di qualcosa dal cielo. Per far splendere le nostre
luci davanti agli uomini, hai bisogno di entrare nella pioggia!
Un dono, non una conquista
Il Battesimo nello Spirito è un dono, non una conquista. Nessuno è superiore
ad alcun altro per il fatto di essere stato battezzato da Dio con lo Spirito.
Non c’è nessun motivo di parlare di due categorie di cristiani, cioè di quelli
che sono stati battezzati nello Spirito e di quelli che non lo sono. Il
dono è per tutti, perfino se non si è ancora andati a prenderlo.
“Dio ci ha benedetti di ogni benedizione spirituale nei luoghi celesti in
Cristo” (Efesini 1:3). Non ha importanza quanti figli abbia un uomo
ricco; tutti quanti siedono a tavola allo stesso modo.
Tuttavia, veniamo esortati ad approfittare di ciò che è disponibile. Gesù
disse che dovremmo chiedere, cercare e bussare per ottenere lo Spirito Santo
(Matteo 7:7), mentre Paolo ci incoraggiò ad essere “ricolmi di Spirito” (Efesini
5:18). Mi piace ciò che vedo in Atti 1: Gesù disse agli apostoli: (v.2)
“di attendere l’attuazione della promessa del Padre” (v.4). Ma dopo un
certo tempo arriviamo al verso 15, dove 120 credenti sono venuti insieme e sono
stati riempiti dello Spirito. Tutti quanti vollero entrare in
azione! Pietro non si oppose come Giosuè, il quale fece obiezioni
quando alcuni ricevettero lo Spirito nel campo di Mosè. Invece, disse, “Per
voi è la promessa (cioè lo Spirito Santo), per i vostri figli, e per
tutti quelli che sono lontani, per quanti il Signore, nostro Dio, ne chiamerà”
(Atti 2:39).
Eliseo
L’Antico Testamento parla di un uomo che ricercava lo Spirito, e quell’uomo
era Eliseo. La storia di ciò che gli accade è in sé stessa uno studio.
Egli non aveva potenza e non operava alcun miracolo. Elia era
l’uomo di Dio in quel tempo. Dio aveva detto a Elia di ungere Eliseo per
succedergli nel ministero, ed Elia non riuscì in questo. Ma Dio aveva detto che
Elia sarebbe stato rapito in alto. Così Elia chiese a Eliseo cosa gli sarebbe
piaciuto avere prima che egli lo avesse lasciato. Eliseo chiese una doppia
porzione dello spirito di Elia – doppia non come quantità, ma per indicare
semplicemente la normale eredità di un figlio maggiore. In altre parole, egli
intendeva continuare da dove Elia aveva terminato.
Tuttavia, Elia gli disse che si trattava di una cosa difficile da dare a
Eliseo. Infatti, tutto ciò poteva un po’ deludere Eliseo, del momento che per
Elia era proprio impossibile conferirgli alcun potere. In 1 Re 19:19 Elia gli
aveva già gettato addosso il mantello come una sorta di mandato, ma esso non
portava alcun segno di potenza nella vita di Elia.
Dobbiamo attendere fino al secondo libro dei Re prima che accada qualcosa di
simile. Elia ed Eliseo si trovavano a Ghilgal, ed Elia disse a Eliseo:
“Fermati qui!” (2 Re 2:2). Ma Eliseo non avrebbe
lasciato Elia, quando questi si sarebbe spostato a Betel, poi a Gerico e infine
attraverso il Giordano.
Ghilgal era il luogo dove tutto il popolo d’Israele aveva rinnovato il patto
con Dio ed era stato circonciso: era il luogo della riconsacrazione. Noi
partiamo da lì. Lo Spirito Santo ci viene dato quando siamo deboli, ma non è per
le persone noncuranti e indifferenti, o per i ragazzi dei tempi felici, che
intendono gustare una nuova esperienza. Il battesimo è meraviglioso, ma non per
quelli che vogliono soltanto una meravigliosa esperienza. Dio ha intenzioni
serie con noi.
Da Ghilgal, Elia ed Eliseo proseguirono fino a Betel. Betel era il luogo in
cui Dio venne a Giacobbe e incominciò ad agire nella sua vita. Tutto ciò non era
stato progettato da Giacobbe – che aveva semplicemente l’intenzione di
trascorrere una buona notte – ma dal Signore. Ogni cosa ammirevole di Giacobbe
deve essere attribuita a Dio. Ogni cosa era un segno della grazia di Dio. Lo
Spirito Santo è nostro alle stesse condizioni – che Egli faccia qualcosa di noi.
Noi non possiamo usarci di Lui, ma la Sua intenzione è quella di usarSi di noi.
Poi giunsero a Gerico – il luogo della grande vittoria della fede. Ormai è
chiaro che il viaggio fisico di Elia ed Eliseo lungo il paese fu anche un tipo
di sequenza spirituale, conducendo gradatamente al momento in cui sarebbe
successo qualcosa di speciale. Lo Spirito Santo stava
operando.
Finalmente al fiume Giordano. Quando Israele attraversò il Giordano, fu
qualcosa di decisivo per il loro futuro. Lasciarono dietro la loro vecchia vita
per esigere una vita nuova in una terra nuova, senza più tornare indietro. Gesù
fece un passo simile al Giordano quando fu battezzato in acqua e unto con lo
Spirito Santo. Non si può tornare indietro dal battesimo nello Spirito Santo.
Non possiamo rinnegare la nostra esperienza. Siamo contagiati per sempre e
niente può cambiare ciò. Non ci sono battesimi temporanei. Lo Spirito ci è dato
per tutta la vita allo scopo di servire Dio per tutta la vita.
Dunque, cosa accadde a Elia e a Eliseo quando raggiunsero il Giordano? Per
prima cosa, Elia percosse le acque col suo mantello e i due uomini passarono
all’altra riva. Poi Eliseo chiese di divenire il successore di Elia. E
improvvisamente Elia se ne andò – lasciando cadere il suo mantello per terra!
Ora, Eliseo aveva già avuto un’esperienza negativa con un mantello. Mentre egli
guardava il mantello di Elia, avrebbe potuto pensare che non avrebbe avuto senso
preoccuparsene. Ma egli lo raccolse. Ognuno di noi ha bisogno di fare
qualcosa di simile – fare un passo di fede nonostante le nostre esperienze
passate. Poi fece ciò che Elia aveva fatto – colpì le acque del fiume. E
indovina che avvenne! Esse fecero per lui ciò avevano fatto per Elia – si
divisero. Il Dio di Elia divenne il Dio di Eliseo.
Il Dio di Elia è il tuo Dio quando segui il cammino tracciato, raccogli il
mantello e chiedi: “Dov’è il SIGNORE, Dio di Elia?” (2
Re 2:14). Egli è con te! Segui la strada intrapresa da Eliseo – dalla
consacrazione a Ghilgal fino a Betel, dove Dio inizia a lavorarti, poi a Gerico
dove vinci la tua battaglia di fede, e al Giordano dove decidi se servire Dio
per sempre o se tornare indietro. A quel punto, pretendi la
tua eredità in Cristo!
Questo è tutto! Nessuno sforzo complicato, nessuna condizione inventata,
soltanto segui questo semplice programma: visione, preghiera, fede e
consacrazione. E una volta che sei ripieno agisci da persona ripiena.
Usa il tuo mantello di autorità!
Gli studiosi sono occupati nell’esaminare attentamente ogni parola
inerente al battesimo nello Spirito, spaccando un capello in quattro riguardo al
modo in cui questo o quello scrittore del Nuovo Testamento si esprime. Discutono
su ciò che significa la parola “testimone” in Luca e negli Atti. Non credo
proprio che Luca fosse così tanto pignolo. Il fatto è che le persone battezzate
nello Spirito sono “testimoni di queste cose” (Luca 24:48; Atti 5:32),
cioè testimoni della Resurrezione. No, tali persone non si trovavano là quando
Egli risuscitò, nemmeno Pietro e gli altri. Nondimeno, essi erano testimoni in
qualunque cosa facevano, man mano che la loro vita andava avanti. Lo
dimostravano in sé stessi. Erano persone contagiate dalla potenza della
Resurrezione – dallo Spirito Santo. Questo è tutto ciò che Dio vuole, e tutto
ciò di cui abbiamo bisogno. È lo scopo supremo e la più profonda soddisfazione
nella vita umana.
Sii ripieno – il resto viene da sé.
Data: 07/08/2002 Visite: 5937 | |
|
|