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La chiesa in azione

Battesimo nello Spirito Santo (III)


di Reinhard Bonnke
Trascritto da eVangelo

BATTESIMO NELLO SPIRITO SANTO (III)

 

L’importanza dell’insegnamento

Appena il battesimo nello Spirito Santo è stato insegnato, ha schiuso un’importante nuova verità riguardo allo Spirito. Si soleva considerare lo Spirito come una presenza generale disseminata, che operava dolcemente, senza essere vista o realizzata. Con le parole di un antico inno: “Egli viene a comunicare una dolce influenza, tenera come la brezza della sera”. Sono sicuro che lo Spirito Santo pervada ogni cosa, e realizzi i Suoi obiettivi perfino quando non ci rendiamo conto di ciò. Ma non è questo il modo in cui la Scrittura descrive lo Spirito. I riferimenti sono di solito inerenti alla Sua attività. Egli viene ai credenti (non al mondo) ed essi sono pienamente coscienti di ciò. La più impressionante di tali manifestazioni è il battesimo nello Spirito Santo. 

Alcuni hanno una strana avversione per il soprannaturale e per il parlare in altre lingue. Il perché non lo conosco. Perché si dovrebbe provare avversione per qualunque dono di Dio che viene decisamente incoraggiato nella Scrittura? Io non rifiuterei mai alcun dono fatto da una persona che amo. Non mi sognerei di rifiutare persino una margherita colta in un prato inglese da uno dei miei nonni, o dei miei figli, o da mia moglie. Se amiamo Dio, come possiamo disprezzare le lingue, Suo dono speciale?

Alcuni aggrediscono questa meraviglia pentecostale con tutta la dottrina che possono raccogliere. Essi vaccinano sé stessi con l’incredulità. Contro l’attuale Pentecoste utilizzano un siero di teorie che non è supportato dalla Bibbia. Dicono di “dispensare rettamente la Parola di Dio” mentre in realtà la macellano. Lasciano parti di essa morte stecchite e tante promesse seppellite nella tomba dell’incredulità. Convincono sé stessi decidendo di non volere avere a che fare con ciò che gli Apostoli ricevettero. Si includono fuori; io voglio essere escluso dentro! Ma c’è una cosa aldilà di ogni controversia – che quando la Bibbia parla di un atto positivo che conferisce potenza da parte dello Spirito nelle vite dei credenti, lo fa sempre in termini di evidenze e segni fisici. È la Bibbia! Vogliamo la religione della Bibbia oppure una qualità delicata senza alcuna potenza?

 

Parlare in Lingue

Il Battesimo nello Spirito Santo col parlare in lingue è la nuova Riforma. Rafforza tutta la dottrina evangelica basata sulla Bibbia e dona all’insegnamento cristiano una nuova dimensione. Col parlare in lingue le verità spirituali assumono un carattere fisico.

La fede basata sulla Bibbia ha sempre avuto due facce. Dal principio dei tempi, lo Spirito ha sempre operato nella sfera fisica così come in quella spirituale. Il battesimo nello Spirito è chiaramente caratteristico di ciò che lo Spirito è. Ve lo mostrerò adesso. Il battesimo nello Spirito ha certamente effetto sul corpo e sull’anima perché lo Spirito ha sempre agito sull’ordine fisico e materiale in ogni sua parte così come sull’ordine spirituale. Marco 16:20 dice “il Signore operava con loro confermando la Parola con i segni che l’accompagnavano”. Uno di questi segni era il parlare in lingue.  

Fatemi spiegare ciò che intendo dire – iniziando dall’Antico Testamento. I profeti antichi non erano battezzati nello Spirito, né lo Spirito “dimorava” in loro; essi venivano mossi quando lo Spirito veniva su loro. Ciò era qualcosa che li contrassegnava come profeti. Talvolta avevano luogo anche miracoli. Quando questi effetti soprannaturali venivano visti, si attribuivano al soffio di Dio. Ora, in ebraico la parola che sta per “soffio” è la stessa di quella che sta per “spirito” – ruwach. Quando Dio toccò il re Saul, tutti poterono vedere che tutto ciò si realizzò in lui. Dissero che il soffio, o Spirito, di Dio era venuto su lui.

 

Lo Spirito dei profeti

Il battesimo nello Spirito conferisce ai credenti lo Spirito dei profeti. Quando i profeti sperimentarono Dio soprannaturalmente, chiamarono tutto ciò come lo “Spirito dei profeti”. Gioele 2:28 promise che quello stesso Spirito dei profeti sarebbe stato sparso su ogni carne, e ogni tipo di persona avrebbe profetizzato; lo Spirito non sarebbe più venuto su individui qua e là. Per di più la potenza dello Spirito non sarebbe più stata data per un compito isolato, ma come un dono permanente in Cristo a tutti.

Ciò non significa che tutti quelli che sono battezzati nello Spirito dei profeti realizzeranno precisamente ciò che Elia o Isaia realizzarono. 1 Corinzi 12:29 chiede appropriatamente: “Sono tutti profeti?” Nondimeno lo stesso Evangelo ha un’irriducibile qualità profetica. Se decidiamo di condividere l’Evangelo con altri, abbiamo bisogno dello Spirito di profezia per comunicare quel messaggio con un’autenticità profetica.

Israele credeva che Dio fosse sempre presente e sempre all’opera dietro le quinte. I Salmisti chiedevano a Dio di uscire dai luoghi nascosti della Sua potenza,  sapevano dunque che Egli era lì. Quando Egli andò in battaglia con Israele, lo fece per mezzo del Suo Spirito. Quando il vento divise le acque del mar Rosso, ciò avvenne mediante il soffio delle Sue narici (Esodo 15:8) – in altre parole, mediante il Suo soffio. Quando i profeti profetizzavano, era Dio che operava, ma Dio che veniva come lo Spirito del Signore. Paolo utilizzò gli stessi termini quando scrisse: “Ogni Scrittura è ispirata da Dio” (2 Timoteo 3:16).

Nel primo giorno della Pentecoste un suono come di vento impetuoso che soffia riempì tutta la casa dov’essi erano seduti... e lingue come di fuoco si dividevano e se ne posò una su ciascuno di loro. (Atti 2:2‑3). Tutti parlarono in lingue nuove “delle grandi cose di Dio” (Atti 2:11). La profezia di Gioele diceva che giovani e vecchi avrebbero profetizzato, così come Pietro fece notare: “Questo è quanto fu annunziato per mezzo del profeta Gioele” (Atti 2:16). Leggendo il resto del suo discorso, è chiaro che egli identifica le nuove lingue con la profezia. Sostanzialmente la profezia è l’esprimersi sotto la potenza di Dio.

 

L’esperienza di Cristo con lo Spirito di Dio

Cristo ebbe un’esperienza umana da parte di Dio per mostrare come dovrebbe essere l’esperienza umana perfetta. Gli Evangeli di Matteo, Marco e Luca descrivono tutti come lo Spirito venne su Cristo. Il quarto Evangelo fornisce maggiori dettagli. Giovanni il battista, il precursore di Gesù, dichiarò: “Ho visto lo Spirito scendere dal cielo come una colomba e fermarsi su di lui” (Giovanni 1:32). Gesù stesso spiegò: “Lo Spirito del Signore è sopra di me; perciò mi ha unto per evangelizzare” (Luca 4:18). Pietro, il grande apostolo, disse: “vale a dire la storia di Gesù di Nazaret; come Dio lo ha unto di Spirito Santo e di potenza” (Atti 10:38).

Giovanni il battista aggiunge qualcosa di importanza suprema: “Colui che mi ha mandato a battezzare con acqua, mi ha detto: ‘Colui sul quale vedrai lo Spirito scendere e fermarsi, è quello che battezza con lo Spirito Santo’” (Giovanni 1:33). Gesù fu il primo fra molti, il primo uomo sulla terra battezzato nello Spirito Santo. Giovanni 3:34 dice: “Dio infatti non dà lo Spirito con misura” e Giovanni 1:16 dichiara: “dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto grazia su grazia”. Questa è la meravigliosa verità – ciò che Egli ricevette lo fu per noi. Egli fu riempito per noi affinché noi, a nostra volta, potessimo essere riempiti della Sua pienezza infinita.

Gesù si identificò con noi tutti. Aveva bisogno di essere battezzato, disse, perché “conviene che noi adempiamo in questo modo ogni giustizia” (Matteo 3:15). Insieme a Giovanni, Egli stabilì un modello che doveva essere continuato attraverso i secoli. Ogni cosa che Egli ebbe mai fatta la fece per noi. Nacque per noi, visse per noi, fu battezzato in acqua per noi, fu battezzato nello Spirito per noi, ministrò, morì, risuscitò, ascese alla gloria per noi e ritornerà per noi. Alleluia! Che Salvatore!

Scelse il ruolo di uomo con tutte le necessità umane: “Egli doveva diventare simile ai suoi fratelli in ogni cosa” (Ebrei 2:17). Cioè, ciò a cui Egli assomigliava è ciò a cui noi dovremmo assomigliare. Come un essere umano, ammise il Suo bisogno dello Spirito Santo. Se Gesù aveva bisogno dello Spirito Santo, quanto più ne abbiamo bisogno noi! Quella “giustizia” a cui si riferiva non si riferiva soltanto alle acque battesimali, ma anche al battesimo nello Spirito.

Gesù era il Figlio di Dio, ma assunse il posto che noi tutti assumiamo come esseri umani. Ciò significava che venne il giorno in cui fu unto con lo Spirito. Non si tratta di conversione, o di nuova nascita. Il Figlio di Dio non ha mai avuto bisogno di tutto ciò. Tramite il Suo esempio, mostrò che il battesimo nello Spirito non va confuso con la rigenerazione o con qualunque altro avvenimento spirituale. Egli ricevette una distinta e singolare esperienza dello Spirito per il Suo ministero. Tutto ciò deve valere anche per tutti noi.

Gesù non fu un tipo di uomo anormale o strano. Fu un uomo perfetto, in altre parole il modello per tutti noi. Era Dio incarnato, diversamente da noi, nondimeno tutti quelli che Lo seguono conosceranno anche qualcosa di Dio, il Quale dimora in loro.

 

Un’esperienza positiva

Il battesimo nello Spirito è un’esperienza positiva di cui siamo coscienti. Non è la stessa cosa di ricevere uno dei doni spirituali, ha poco a che vedere col possedere un sentimento religioso, un sogno o una visione. Sicuramente non riguarda il raggiungimento di un nuovo livello spirituale, e non ha niente a che fare col progresso spirituale. È un evento semplice contrassegnato dal parlare in lingue. Accende un fuoco nell’anima, porta una nuova forza galvanica e ci conduce avanti per operare per Dio.

Il Nuovo Testamento ci parla di persone che erano già figli di Dio e avevano intimità con lo Spirito di Dio avendo ricevuto lo Spirito in un particolare momento della loro vita. Una di queste era Maria, la madre di Gesù. Circa trent’anni prima di essere battezzata nello Spirito, l’angelo Gabriele disse a Maria che ella era grandemente favorita: “Il Signore è con te…Lo Spirito Santo verrà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà dell’ombra sua” (Luca 1:28,35). Lo Spirito Santo che l’avrebbe coperta dell’ombra Sua, avrebbe fatto di lei la madre di Gesù, e durante la sua gravidanza ella cantò nello Spirito le meravigliose parole che oggi conosciamo come il “Magnificat”. Tuttavia, fu una delle centoventi persone che furono battezzate nello Spirito Santo nel primo giorno della Pentecoste, esprimendo la lode di Dio in nuove lingue. Molti discepoli hanno guarito gli ammalati e cacciato i demoni quando Gesù era con loro, tuttavia si ritrovarono anche a Gerusalemme quando lo Spirito Santo doveva venire su loro. Se ne avevano bisogno loro, ne abbiamo bisogno anche noi.

 

Continua…

 


Data: 07/08/2002
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