"Perché se queste cose si trovano e abbondano in voi, non vi renderanno né oziosi né sterili nella conoscenza del Signor nostro Gesù Cristo. Poiché colui nel quale queste cose non si trovano, è cieco, ha la vista corta" (II Pietro 1:8, 9) Le grazie di Cristo in cui dobbiamo abbondare si presentano alla mente dell'apostolo come anelli preziosi di una catena o di una collana, che inizia con la Fede e termina con l'Amore. In questo modo la Fede e l'Amore vengono a congiungersi nel centro (w 5-7). Il concetto dell'abbondanza è qui associato alla parola tradotta con "Provveduta" (vv. 5, 11). Tra gli antichi Greci, i cittadini importanti erano soliti dimostrare benevolenza verso la società offrendo al popolo degli intrattenimenti pubblici, in onore dei benefattori o di generali ritornati trionfanti dalla guerra. Gli uomini ricchi aspiravano ad ottenere il permesso di sostenere le spese, proprio come ai giorni nostri alcuni fanno donazioni agli ospedali o alle biblioteche. Così l'apostolo ci dice di non badare a sacrifici e a fare ogni sforzo al fine di abbondare in "queste cose" gloriose. Pertanto, anche per te, Dio ha provveduto un'accoglienza paradisiaca. Non entrerai nella Città Celeste inosservato e solo. Ti aspetta il benvenuto festoso di un intero corteo. Non valicherai la porta come una barca carica d'acqua, ma con bandiere colorate e con le vele spiegate! (v 11). Osserva la sequenza di queste grazie. Ognuna è contenuta nell'altra come quelle scatole cinesi, ciascuna delle quali contiene al suo interno un numero di scatole più piccole. Aprendo la prima, chiamata fede, troviamo la virtù; aprendo la virtù, compare la conoscenza; dalla conoscenza veniamo all'autocontrollo; all'interno del quale ci dovrebbe essere la pazienza; nella pazienza che abbiamo verso gli uomini ci dovrebbe essere la pietà; poi troviamo l'amor fraterno; e infine veniamo all'amore! L'apostolo afferma che chi manca di "queste cose" ha la vista corta, in pratica può vedere soltanto le cose di questo mondo e non le realtà eterne. Il decimo versetto ci avverte che il fatto di possedere nel cuore queste cose ci eviterà di cadere in una vita di apparenza (cfr. Giuda 20-24). Così tanta gente aspetta di essere nel benessere prima di comportarsi onestamente. Il metodo divino è quello di intraprendere il cammino dell'ubbidienza a Cristo, credendo che Egli saprà elargire t tutta la grazia necessaria.
Data: 02/09/2007 Visite: 3832 | |
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