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« A chi vince io darò da mangiare dell'albero della vita, che è in mezzo al paradiso di Dio».

Autore: Anonimo
Inserito da lorytata

Perchè ho conosciuto Gesù, la gloria di Dio e poi in pochi mesi tutto è svanito? Perchè Dio permette a coloro che Lo cercano di allontanarsi? Perchè quando Lo si conosce Dio non ci fa Suoi protetti per amor nostro e ci tiene stretti a Lui, lottando in ogni modo per far si che le nostre anime rimangano a Lui? Perchè ci obbliga sempre a pregare pur sapendo che, nei nostri cuori, noi crediamo in Lui?

Come dunque avete ricevuto Cristo Gesù, il Signore, così camminate in lui; (Colossesi 2:6).

Cara sorella, quando abbiamo conosciuto veramente Gesù e Lo abbiamo fatto entrare nella nostra vita, non è la conclusione, ma l'inizio di un cammino, non più come semplici creature che vivono nella carne e nelle tenebre, ma come creature viventi in Cristo, "figli della Luce", "coeredi di Cristo" e questo, per la grazia che il Padre ci ha concesso: ci ha reso i Suoi figli, lavandoci con il sangue di Gesù.

E con lui Dio ha vivificato voi, che eravate morti nei peccati e nell'incirconcisione della carne, perdonandovi tutti i peccati. (Colossesi 2:13)... e vi siete rivestiti dell'uomo nuovo, che si va rinnovando nella conoscenza ad immagine di colui che l'ha creato. (Colossesi 3:10).

"Che si va rinnovando", quindi l'incontro con Gesù non è un qualcosa di un momento ma che deve avvenire con una certa "continuità": DOBBIAMO CRESCERE NEL SIGNORE, maturare nella nostra vita i Suoi insegnamenti, predisporci affinchè la Sua volontà come Padre possa essere fatta in noi e noi, come figli, sottoporci con ubbidienza e con umiltà. Certo che detta così, quest' ultima frase potrebbe essere fraintesa, potrebbe sembrare un' imposizione pesante, una specie di cappio che ci stringe il collo!!!!No tutt'altro!!!!!!E' la vera libertà! In tutti i giorni della nostra vita, per amore dei nostri genitori o per amore della nostra famiglia, se ne abbiamo una nostra, dobbiamo comportarci in un certo modo per non dare dei dispiaceri, per non ferire, per non far soffrire coloro che si sono dedicati a noi e che ci amano da quando siamo nati. Lo facciamo perchè anche noi li amiamo e ci sforziamo di mettere in pratica tutto quello che ci hanno insegnato per vivere bene e con onestà. E come potremo non farlo con il nostro PADRE PERFETTO? Come potremo non ricambiare Colui che, per quel Suo amore incondizionato e profondo, c'ha dato la possibilità di scegliere di ritornare alla vita, di ricevere come premio la felicità eterna e di essere Suoi eredi, "sacerdoti e re", se Lo amiamo e Gli diamo tutto di noi stessi? Dio ha fatto così tanto per noi, ha sacrificato La Sua perla preziosa per noi, il Suo unigenito figliolo Cristo Gesù: L'Agnello senza colpa che è morto per noi, che ha sofferto per noi, per darci la salvezza dalla vera condanna, dal vero laccio della morte, il peccato. Ed è proprio per questo privilegio che c'ha concesso che il nostro cuore, non con il peso del sacrificio, ma solo con il battito forte dell'amore di un figlio, vuole seguirLo, vuole vivere per Lui. Ma che cosa dobbiamo fare noi per permettere questo? Umanamente non è tanto possibile, o meglio non è possibile farlo in maniera profonda, per questo c'è la preghiera, il mezzo che ci permette di comunicare con Dio, di parlarGli per raccontarGli tutto di noi, per intercedere per noi e per il nostro prossimo. E' la preghiera che ci consente di stare sempre in comunione con Dio affinchè possiamo ricevere Lo Spirito Santo per poterci impegnare veramente con il Signore: un impegno che consiste nel curare il nostro spirito, nel mantenere il nostro corpo nell'onore che gli è dovuto; è un impegno fatto del voler ricevere, ogni giorno di più, sapienza, discernimento, maturità attraveso il cibo della Sua Parola; un impegno che permette al nostro cuore di rimanere ben fermo, saldo nella fede quando ci troveremo nelle prove e ci invita a pregare affinchè ci fortifichiamo e restiamo più stretti al Signore. Ecco perchè preghiamo.

Ma Sion ha detto: «L'Eterno mi ha abbandonato, il Signore mi ha dimenticato». «Può una donna dimenticare il bambino lattante e non aver compassione del figlio delle sue viscere? Anche se esse dovessero dimenticare, io non ti dimenticherò. (Isaia 49:14,15)

Dio non si allontana da chi Lo cerca con tutto il cuore, anche se questo dovesse sentirsi smarrito. Il sentirsi solo è una sensazione che se diventa una convinzione sarà un pericolo per la nostra salvezza, ma se invece lo prendiamo come un momento per cercare ancora di più la faccia dell' Eterno, allora avremo vittoria, protezione e ne usciremo più forti di prima, perchè così dice la Parola di Dio:

Avvicinatevi a Dio ed egli si avvicinerà a voi... (Giacomo 4:8).

Dio ti benedica

con affetto

Laura


Data: 23/02/2010
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