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Puro o impuro?

Autore: Luca
Inserito da madomi

Volevo sapere se la masturbazione è un peccato. Qualunque sia la risposta vorrei avere una chiara spiegazione in base all'insegnamento della Parola di Dio. In Levitico 22-4 parla di perdite genitali che rendono impuro l'uomo fino al tramonto, quindi per un giorno, e per purificarsi deve lavarsi. Sono cristiano da anni e so bene cosa Cristo ha fatto sulla croce, rendendo puro tutto ciò che è impuro, ma una perdita è una cosa "occasionale", ma la masturbazione no. Potete rispondermi subito? :)

Luca, pace.

Dovremmo percorrere due strade per tentare di dare una risposta al tuo interrogativo. Una teologica, insieme ad una più pragmatica o realistica.

Per il primo tentativo ritorniamo al libro del Levitico, che tu stesso citi nella domanda, e individuiamo uno dei contenuti predominanti di questo libro che è il desiderio di Dio che la sua santità si rifletta nella vita del suo popolo, desiderio sintetizzato nella frase: "«Parla a tutta la comunità dei figli d'Israele e di' loro: "Siate santi, perché io, il SIGNORE vostro Dio, sono santo". (Levitico 19: 2) E qui , credo, ci sia già stata data la risposta! Per divagare un pò continuo; se hai tempo seguimi...

Questa via della santità o di avvicinamento a Dio poteva avvenire per mezzo del sacrificio (capp. 1-16) e per mezzo della separazione dal male (capp. 17-27). Ogni qual volta il peccato o l'impurità, sia morale che cerimoniale interrompeva questa relazione, l'individuo o la nazione, rinnovava il proprio rapporto con Dio attraverso il sacrificio, anzi con un sacrificio specifico secondo la circostanza che aveva causata la rottura. Il caso da te citato era una di quelle situazioni in cui si verificava una situazione di rottura. Vediamo perché!

Dobbiamo necessariamente tornare un po' indietro ad un ordine primordiale impartito da Dio: quello "dell'ordine della differenza". Secondo la tradizione biblica, la sessualità sembrerebbe essere vissuta in modo ambiguo e quindi temibile, dopo la caduta . Questa ambiguità è messa in luce, nelle tradizioni più antiche, da una serie di divieti la cui funzione era, principalmente, quella di difendere e di proteggere il corpo sociale da certi pericoli ai quali la sessualità espone gli uomini ( Giudici 19: 21 - 30 ) e promuovere aspetti positivi che consentano di integrare la sessualità in un progetto costruttivo. Il Libro del Levitico conserva numerosi richiami a questi divieti. Cerchiamo di capirne il significato. Nei capitoli 11-16 del Levitico si legge tutte una serie di istruzioni riguardanti il puro e l'impuro. Da un'attenta lettura dei capitoli sembrerebbe che siano dichiarate impure tutte le cose o le persone che in qualche modo non corrispondono all'integrità dell'ordine delle cose voluto da Dio. Questo vale per gli animali, per la donna partoriente, per la lebbra ed anche per la sessualità. Gli animali che sono dichiarati puri sono quelli che corrispondono bene e si integrano perfettamente nel loro habitat. Al contrario sono reputati impuri gli animali che non corrispondono al loro ambiente; per esempio le bestie che vivono nell'acqua ma senza avere pinne o scaglie; o le bestie che hanno ali ma non volano (11:20); così ancora gli animali che vivono sulla terra ma non camminano (11:42), ecc. Insomma tutti gli animali che non sono conformi alle caratteristiche dell'ordine del mondo, come le immagina l'israelita del tempo, sono impuri, cioè comportano una minaccia per coloro che li toccano. Quale minaccia? Quella del disordine! Quell'insorgere sempre possibile del caos primitivo (Gen. 1:2) che può sommergere il mondo e gli uomini: ogni animale, che porta in sé i segni del disordine, perché è un essere mal definito, ibrido deve essere evitato. A maggior ragione quando è morto (Lev . 11:24,28,32-38), poiché allora è doppiamente pericoloso: come animale fuori dalla norma e come cadavere, cioè anche in quel caso come un essere ibrido che ha l'apparenza di un vivente ma che è già altro, corpo in decomposizione, corpo che sta diventando un non-corpo. Stessa considerazione anche per la donna che ha appena partorito (Lev. 12): è impura perché, per un momento, al momento del parto, è stata un essere ibrido, in qualche modo un essere duplice: lei e quell'altro uscito da lei. Per un momento ha rappresentato una minaccia di disordine: uno non può diventare due senza che, al momento stesso in cui questo avviene, si verifichi un disordine! Così pure il lebbroso, (Lev. 13 - 14), il cui terribile pericolo è fin troppo noto dalle società antiche, è un esempio spettacolare di una mostruosità fisica che rischia di diffondersi sugli altri membri della comunità, come un disordine mortale. E' in questo contesto che va situata anche la sessualità. Il testo descrive (Lev. 15) i numerosi casi di "impurità sessuale", cioè i casi in cui la sessualità non funziona più secondo le norme dell'ordine riconosciuto. Quando un uomo è colpito da "scolo dei suoi organi", cioè da malattie veneree (15: 1 - 15) o da "perdite spermatiche" (15: 16 - 17), il disordine proviene dal fatto che lo sperma dell'uomo non deve diffondersi altrove che nella donna; è la stessa ragione che fa condannare l'onanismo (Gen. 38: 9). Quello che esce dall'uomo, quello che gli sfugge, è pericoloso perché è simbolo della non-chiusura dell'uomo, delle fratture che lo caratterizzano. Qualche cosa sfugge dall'uomo (sperma) o dalla donna (sangue mestruale o altre perdite) e rappresentano una perdita di integrità. Ancora nel libro del Levitico cap. 18 vengono evidenziati altri "divieti " riguardanti la sessualità, quali: " l'incesto , (v.7 - 18), i "rapporti sessuali con una donna durante le mestruazioni" (19), " l'adulterio " (20), " i sacrifici dei bambini " (21), " l'omosessualità " (22), i " rapporti sessuali con gli animali " (23). Tutte queste pratiche renderebbero impuro il paese. In tutti questi casi soggiace la stessa logica profonda: è vietato, come portatore di una minaccia mortale, tutto ciò che semina confusione, cioè, in questo caso, quel che abolisce la differenziazione sessuale: l'omosessualità, che è " cosa abominevole" (Lev. 20: 13); quel che abolisce la differenza tra l'uomo e l'animale, cioè i rapporti sessuali con le bestie o i sacrifici di bambini; infine quel che abolisce la differenza fra l'interno e l'esterno della famiglia, cioé l'incesto. In tutti questi casi la legge di Dio è violata, legge che il libro del Levitico riassume nei versi già sopra citati: " Siate santi, poiché io sono Santo ". Questo significa che bisogna rispettare l'ordine delle cose fissate da Dio ed al quale bisogna riferire la sessualità, e che d'altronde la sessualità, a suo modo, esprime.

Se, di colpo, ci fermassimo qui, rischieremmo di diventare dei "legalisti" e di vedere Dio come " il RAGIONIERE delle regole", un Dio rigoroso e legalistico, tutto ordini e divieti, ingabbiati nella religione del " questo si fa e questo no!; la religione che noi professiamo non è più quella del simbolismo, del cerimoniale, delle regole: è la religione del cuore! Non è la religione del divieto, ma della libertà, sempre nel rispetto della santità di Dio, per non scadere nella dissolutezza e nel malcostume. Se l'antica dispensazione prevedeva una serie di sacrifici per l'espiazione della colpa, altro non era che un aspetto tipologico, anticipatore del più grande, sublime e perfetto sacrificio di Cristo, quale Agnello perfetto e senza macchia. In Cristo tutte le esigenze, elevatissime, della santità e della giustizia di Dio sono state assecondate e soddisfatte. Questo non significa che possiamo abbandonarci nel più basso dei moralismi, nel libertinaggio più scalpitante,


Data: 18/11/2010
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