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Il pecoraro

Autore: Ciro Peluso
Inserito da ciroline

AMOS 7: 10 Allora Amasia, sacerdote di Betel, mandò a dire a Geroboamo, re d'Israele: «Amos congiura contro di te in mezzo alla casa d'Israele; il paese non può sopportare tutte le sue parole. 11 Amos, infatti, ha detto: "Geroboamo morirà di spada e Israele sarà condotto in esilio lontano dal suo paese"». 12 Poi Amasia disse ad Amos: «Veggente, vattene, fuggi nel paese di Giuda; mangia il tuo pane laggiù e là profetizza; 13 ma a Betel non profetizzare più, perché è santuario del re e residenza reale».

14 Allora Amos rispose: «Io non sono profeta, né figlio di profeta; sono un mandriano e coltivo i sicomori. 15 Il SIGNORE mi prese mentre ero dietro al gregge e mi disse: "Va', profetizza al mio popolo, a Israele".

16 Ora ascolta la parola del SIGNORE. Tu dici: "Non profetizzare contro Israele e non predicare contro la casa d'Isacco!" 17 Ebbene, così dice il SIGNORE: "Tua moglie si prostituirà nella città, i tuoi figli e le tue figlie saranno uccisi con la spada, il tuo paese sarà spartito con la cordicella, tu stesso morirai su terra impura e Israele sarà certamente condotto in esilio, lontano dal suo paese"». In questo brano vediamo il sacerdote Amasia che evidentemente doveva avere molta influenza anche sul re. Si tratta del re Geroboamo II. Geroboamo I fu colui che guidò la maggior parte del popolo d'Israele a separarsi dal re Roboamo, figlio di Salomone. Durante il periodo della divisione del regno il popolo si corrompeva sempre più. Il regno del nord dove appunto Geroboamo II, si era corrotto a tal punto che l'Eterno suscitò questo profeta.

Amos veniva dal Sud (Regno di Giuda) e fu mandato da Dio nel Regno del Nord per chiamare il popolo a ravvedimento. Il primo insegnamento di questo libro è in relazione all'ubbidienza di Amos. Il profeta poteva anche obiettare e dire al Signore di non essere gradito dove lo aveva mandato. Egli però ubbidì e andò a profetizzare in Israele. Si prospettava per il popolo di Dio una dura punizione che si sarebbe adempiuta con la deportazione in Assiria.

Si vede in questo brano la figura di questo sacerdote Amasia che non riconosce l'uomo mandato da Dio. E' facile che chi si reputa religioso sabagli nelle valutazioni. Questo sacerdote aveva fatto l'errore di mettersi contro il profeta mandato da Dio. Contro l'uomo di Dio.

Amos non si vanta della sua posizione, anzi si riconosce come uno chiamato da Dio "da dietro al gregge".

"Sono un mandriano e coltivo i sicomori". Un' altra traduzione dice così "sono un pecoraro". Amos ammette la sua bassezza e riconosce di essere stato chiamato da Dio ad un compito elevato pur non essendone degno. Così sia anche per noi. Se ci sentiamo troppo bassi, sappiamo che Dio vuole usarsi proprio di noi.


Data: 09/09/2009
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