La libertà Si parla molto di libertà negli ultimi tempi , libertà di religione, di pensiero, di stampa, di parola ecc.., ma si conosce veramente qual’ è il significato di questo termine ? Il dizionario italiano recita così : Condizione di chi può disporre di sé a proprio arbitrio, che non è soggetto a costrizioni, limitazioni, imposizioni fisiche e morali (Dizionario italiano ragionato – G. D’Anna/Sintesi). Ma analizzando bene il senso di questa definizione possiamo dire che il pedofilo, per esempio, in questa società non è libero; il rapinatore, il tossicodipendente, lo spacciatore e tanti altri, della categoria attualmente intesa dalla collettività come delinquenza comune, non sono uomini liberi. La libertà di ogni individuo è consentita se non condiziona o intacca la vita e l’ indipendenza di un altro individuo. Alla luce di quest’ ultima riflessione possiamo dire che un pedofilo, quindi, non può esercitare la libertà secondo come lui la intende, perché vorrebbe dire che egli potrebbe fare tutto ciò che desidera avendo come oggetto dei suoi insani sfoghi il malcapitato bambino di turno potendone abusare sessualmente a suo piacimento; in questo caso, dunque, qual’ è la libertà dello sfortunato bimbo. Libertà per un tossicodipendente significherebbe bucarsi tutte le volte che ne sente il bisogno ed il desiderio, secondo la capacità di sopportazione del suo fisico, rubando e devastando tutto ciò che lo circonda. Potremmo andare avanti e citare tanti altri casi, ma ormai abbiamo capito il senso di ciò che stiamo dicendo. Come dobbiamo interpretare quindi la libertà, qual è la soluzione per poter esistere liberi senza dover intaccare l’altrui indipendenza ? La legge e il peccato nell’uomo. Non abbiate altro debito con alcuno, se non d’amarvi gli uni gli altri; perché chi ama il prossimo ha adempiuto la legge. Infatti il non commettere adulterio, non uccidere, non rubare, non concupire e qualsiasi altro comandamento si riassumono in questa parola: Ama il prossimo tuo come te stesso. L’amore non fa male alcuno al prossimo; l’amore, quindi, è l’adempimento della legge (Rom. 13: 8-10). Esaminando questi versi palesiamo che la legge millenaria biblica è comunque la base di ogni precetto legale di società cosiddette “civili”, poiché la Bibbia, aldilà del se si voglia credere o no che è la Parola di Dio, è e resta comunque il libro etico/morale, per eccellenza, mai eguagliato da nessun altro libro al mondo. Quindi, dicevamo, la legge c’è ma ciò nonostante l’uomo continua a sbagliare, anche sapendo delle punizioni a cui è sottoposto se tale legge non viene osservata, anche se in lui comunque vi è una coscienza che lo richiama. Abbiamo visto nel tempo, infatti, che le condanne carcerarie ed, in alcuni paesi, finanche la pena di morte, non sono servite, anzi la delinquenza continua a crescere. Uomini e donne che, per sentirsi liberi di seguire i propositi insani del proprio cuore, alla fine sono rimasti vittime e prigionieri dei loro stessi desideri. Perché? Indaghiamo ancora la Bibbia: Che diremo dunque? La legge è essa peccato? Così non sia; anzi io non avrei conosciuto il peccato, se non per mezzo della legge, poiché io non avrei conosciuto la concupiscenza, se la legge non avesse detto: Non concupire. Ma il peccato, colta l’occasione, per mezzo del comandamento produsse in me ogni concupiscenza; perché senza la legge il peccato è morto. E ci fu un tempo, nel quale, senza legge, vivevo; ma, venuto il comandamento, il peccato prese vita, ed io morii; e il comandamento ch’era inteso a darmi vita, risultò che mi dava morte. Perché il peccato, colta l’occasione, per mezzo del comandamento, mi trasse in inganno; e per mezzo d’esso, mi uccise. Talchè la legge è santa, e il comandamento è santo e giusto e buono. Ciò che è buono diventò dunque morte per me? Così non sia; ma è il peccato che mi è divenuto morte, onde si palesasse come peccato, causandomi la morte mediante ciò che è buono; affinché, per mezzo del comandamento, il peccato diventasse estremamente peccante . Noi sappiamo infatti che la legge è spirituale; ma io sono carnale venduto schiavo al peccato. Perché io non approvo quello che faccio; poiché non faccio quello che voglio, ma faccio quello che odio. Ora, se faccio quello che non voglio, io ammetto che la legge è buona; e allora non sono più io che lo faccio ma il peccato che abita in me ( Rom. 7: 7-17 ) Dunque, la risposta dataci da questa nostra meditazione biblica è che il problema è da ricercarsi nel cuore dell’ uomo stesso, perché è lì che risiedono i desideri che ci spingono a commettere gesti talvolta raccapriccianti; il cuore dell’uomo ha da essere guarito. La libertà secondo l’evangelo Se voi dimorate in Me Io dimorerò in voi, scoprirete la verità e la verità vi farà liberi ( Gv. 8: 31-32 ) Ecco la guarigione intesa biblicamente! Dimorare nel Signore vuol dire sottoporre il nostro cuore al Suo volere affinché nella preghiera Egli possa trasformarlo alla Sua gloria, vuol dire nutrirsi quotidianamente della Sua parola per ricevere un cuore nuovo ed una mente rinnovata mediante la lettura biblica e l’opera del Suo Spirito santo, perché è alla luce del Suo evangelo che riceviamo la vera libertà e la capacità di amare il nostro prossimo, perché è per la Parola di Dio che Egli dimora in noi e ci cambia talmente tanto ed in profondità che non sentiamo più il bisogno di placare la sete di desideri che provengono da un cuore peccatore perché saranno i desideri stessi ad essere mutati, perché è per la Parola che noi diminuiamo ed Egli cresce sempre di più in noi, perché senza di Lui non possiamo amare. Dimorando nel Signore l’uomo riceve il Suo Spirito e non dedicherà più il suo tempo alle concupiscenze e incomincerà a giudicare la sua precedente vita come una stalla maleodorante che lo teneva prigioniero impedendogli di sentire il profumo della vera libertà: Il profumo di Cristo. "Ma per voi che temete il Mio nome si leverà il sole della giustizia, e la guarigione sarà nelle Sue ali; e voi uscirete e salterete come vitelli di stalla" ( Mal. 4: 2 ). La risposta della Bibbia per la libertà della specie umana è nella Bibbia stessa perché Dio è il creatore d’ogni cosa, uomo compreso, e la Sua Parola è il progetto da seguire affinché l’umanità intera possa ricevere soddisfazione da questo dono meraviglioso che è la vita. Pasquale Pasquariello
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Data: 02/04/2008 Visite: 4224 |
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