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Io e la mia ragazza stiamo passando un periodo di prova, e io sono sempre piu lontano dal Signore

Autore: Anonimo
Inserito da shedar

sto passando un momento difficile della mia vita molti problemi e dubbi passano x la mia testa mi sto quasi alontanando dal signore..la persona ke amo sta passando pure lei momenti brutti si sente insicura di lei di noi..io l''amo moltissimo e desidero sposarla..lei nel suo passato a sofferto molto e nn riesce a credere ke qualcuno possa amarla cosi tanto...nn so piu ke fare le ho sempre dimostrato ke l''amo immensamente e ke nn a lascero mai

ho bisogno di consigli sono molto turbato nel animo..e nel cuore..io l''amo tanto e nn voglio perderla



Risposta:

Fratellino mio, mi ricordo di te e delle precedenti lettere che mi hai scritto, e inizio con il dare la Gloria al Signore perchè a quanto leggo, Dio ti ha concesso quello che avevi chiesto, cioè ti sei fidanzato con la ragazza che amavi! Cos'è ora questo scoraggiamento? Cos'è quest'ombra che si è insinuata nel tuo cuore di soldato dell'Eterno? Ricordo benissimo le tue parole, belle e profonde sul senso dell'amore, e sul suo valore: perchè dunque ora ti demoralizzi cosi per una tempesta? Il mare si è agitato attorno a te? E' ovvio! Stai aiutando la tua ragazza che ha avuto una vita molto difficile, la stai sostenendo anche spiritualmente, pensi che il diavolo resti li a guardare? Ti domandi perchè il Signore lo permetta? Perchè vuole e deve raffinare te, la tua ragazza, ma soprattutto la vostra ASSOLUTA FIDUCIA NELLA SUA POTENZA, e nel vostro amore. Coraggio fratello, sù la testa e alto lo scudo della tua fede! Tu sei forte, non temere tutti cadiamo, ma grazie al Signore ci tiriamo sù, e torniamo a camminare nella luce, fiduciosi nella persona del nostro Generale, IL SIGNORE! Per incoraggiarti, il Signore mi ha messo in cuore di pubblicare una delle meditazioni messe on line dal nostro sito: spero che possa risvegliare il tuo cuore di soldato di Cristo, coraggioso e fiducioso. Fammi sapere, io pregherò per te e la tua ragazza!

Le Meditazioni di eVangelo
Una speranza c'è (Is 62)

Quando Isaia scrive questa gloriosa profezia, le dieci tribù d'Israele sono già cadute nelle mani degli Assiri e la stessa sorte verrà presto condivisa dal piccolo regno di Giuda. Presto Gerusalemme sarà "abbandonata" e la sua terra sarà una "desolazione" (v.4). Per il profeta tutto ciò non rappresenta una remota eventualità, ma è una certezza connessa con la santità e la giustizia di Dio, che non può che punire la ribellione e il peccato del Suo popolo. Ma il profeta non si ferma qui e va oltre, guarda al ristabilimento di Gerusalemme e alla sua gloria futura. Questo è il soggetto dei capitoli 60 fino al 66. Dunque il libro d'Isaia, zeppo di minacce e giudizi che incombono su Israele, su Giuda e sui popoli circostanti, si conclude con un messaggio straordinariamente positivo, anzi glorioso! Certi "predicatori di sventura" farebbero bene a prendere esempio da Isaia e, pur denunciando il peccato e la necessità del ravvedimento, non dovrebbero mai dimenticare che evangelizzare significa predicare una buona notizia. Il mondo in cui viviamo è moralmente in rovina. Con il crollo dei muri e delle ideologie, con la crisi dei partiti e delle istituzioni, non si sa più in chi e in cosa credere e ci si chiude in sé stessi, più o meno delusi e depressi. Perfino certi credenti, che un tempo hanno vissuto momenti di risveglio e di entusiasmo, ora languono, e le loro comunità e la loro stessa vita sono facile preda dell'avversario. Per tutti c'è una nota positiva di speranza; il Signore è potente da risvegliare e ristabilire anche le comunità e i credenti più malconci: "Ecco, la tua salvezza giunge" (v.11). Ma sia per Sion, che per la Chiesa, Dio ha bisogno di "sentinelle, che non si taceranno mai, né giorno né notte" e che non diano "requie a Lui, finch'Egli non abbia ristabilita Gerusalemme, e n'abbia fatto la lode della terra" (vv. 6,7). Molto, se non tutto, dipende da questi umili intercessori, disposti a vegliare e pregare per il bene del popolo di Dio.

Dio ti benedica!

Con affetto fraterno
Cinzia


Data: 03/01/2008
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