Brancaleone, 02 – 04 novembre 2012 Mitch Stroda, ospite al 4° incontro di formazione cristiana, con simpatia, ironia ma soprattutto con profonda spiritualità ha dato alcuni insegnamenti, non solo teorici, ma anche pratici, sulle benedizioni e sulle guarigioni. Di seguito, alcuni punti salienti. “Poi mi mostrò il fiume puro dell’acqua della vita, limpido come il cristallo, che scaturiva dal trono di Dio e dell’Agnello”. Apocalisse 22:1 In ognuno di noi c’è un pozzo di acqua viva che abbiamo ricevuto accettando Gesù come nostro Salvatore. E ciò che ci fa scendere in profondità e attingere l’acqua è un “suono”. Prima di parlare, di pregare, di profetizzare, di lodare, si forma un suono che passa attraverso l’acqua e sale verso l’alto e si trasforma in parole, in preghiera, in musica, in canto. E liberando il suono, si libera l’acqua dal nostro “pozzo”. Non è un suono qualsiasi e solo noi possiamo capire qual è il suono che porta fuori l’acqua. Il nostro sperimentare Dio è nella percezione di questo movimento dentro di noi. Se noi riusciamo a trovare il movimento delle acque dentro di noi, riusciremo a parlare agli altri sapendo che è Dio che parla attraverso di noi. “Il regno di Dio è dentro di noi.” (Luca 17:21) … “Signore dacci la capacità di portare la Tua presenza nella vita degli altri!”. Noi siamo benedetti per essere una benedizione. Anche se in alcuni giorni, il nostro scoraggiamento, i nostri pensieri, le nostre preoccupazioni ci portano a pensare di non essere benedetti, noi siamo sempre benedetti. La benedizione che abbiamo ricevuto dal Signore non la perderemo; Dio non se la riprenderà. Esaù vendette la sua primogenitura in cambio di un piatto di minestra di lenticchie. Il giorno che Giacobbe gli rubò la benedizione della primogenitura, Esaù pianse. Ma durante gli anni, Esaù capì che la benedizione che gli aveva dato Isacco era più che sufficiente. La sua vita fu comunque prosperosa (Genesi 33:9). Nostro Padre ha più di una benedizione. A volte, come Esaù, che quel giorno era stanco ed affamato (Genesi 25: 29-34), prendiamo alcune decisioni sbagliate che possono sconvolgere la nostra vita. Ma anche se Esaù fu ugualmente benedetto, questo episodio provocò una cicatrice, ed ogni volta che la guardava si ricordava quello che era successo. Con la venuta di Cristo, Egli si è fatto carico di tutte le nostre cicatrici. Quando Gesù riappare agli apostoli, Egli fece toccare le sue cicatrici per confermargli che era realmente Gesù. (Giovanni 20:27) Non dobbiamo avere rimpianti che ci ricordano i nostri falli, i nostri fallimenti, i nostri peccati. Gesù porta le nostre cicatrici.
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Data: 23/11/2012 Visite: 3676 |
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