Caro Evangelo voglio parlarVi di un qualcosa che è entrato in me ed ora è difficile da togliere: la bestemmia. Ogni secondo tiro in ballo Dio specialmente nelle ire piu' grandi esplode Dio; non solo, non mi accorgo di bestemmiare. Tutto, cio' mi lascia indifferente, non sento nulla, nemmeno il peccato. Se prego, cercando aiuto, le bestemmie aumentano; se non prego diminuiscono, dipende. Vorrei non bestemmiare piu'. Non so come fare. A volte mi sembra di cadere in un circolo vizioso. Aiuto.
Gentile utente, ti porgo un caloroso saluto nell'amore del Signore e un grazie per averci scritto. Dalle tue parole credo che tu sia una persona forte perché solo le persone forti sanno manifestare le proprie debolezze e chiedere aiuto. E' ammirevole l'intenzione di metter fuori dalla tua vita ciò che non è decoroso né socialmente né moralmente, come la bestemmia! E' un atto immorale e incivile, sfida Dio e offende gli altri; è irragionevole e nello stesso tempo inutile; non sta bene sulla bocca di nessuno, perché le nostre labbra devono essere usate per "conferire grazia" a chi ci ascolta e per "lodare Dio", riconoscendone la sua infinita grazia e dolcezza. Sotto la Legge, inclusa nell'Antico Testamento, chi bestemmiava il nome del Signore doveva essere messo a morte; oggi, nell'era della grazia, è identificato come uno dei segni di decadimento e di barbarie morale che caratterizzano gli ultimi tempi. (2° Timoteo 3: 1 - 5) Questa "cattiva abitudine", per essere allontanata dalla nostra vita, deve essere considerata per ciò che è realmente: un peccato! E' un'offesa a Dio e agli uomini; e dai peccati solo Dio può liberarci. Se una nuova natura entra in noi, se la vita di Cristo prende il pieno possesso della nostra esistenza, se lasciamo operare lo Spirito di Dio in noi, perché rinnovi mente e cuore, solo allora tutto ciò che è impuro, sconveniente, ogni abitudine perniciosa e quanto di ribelle è presente in noi, Dio è potente di allontanarlo dalla nostra vita concedendoci la gioia della sua salvezza. Non si tratta di un cambiamento che possiamo produrre da soli. Non consiste in una riforma, in una metamorfosi morale o in un nuovo stile di vita. E' un'innovazione completa del cuore, della volontà, del carattere; é una resurrezione, una creazione nuova; è un passare dalla morte alla vita; è un nuovo principio di vita impiantato dall'alto nei nostri cuori. E' la chiamata all'esistenza di un essere nuovo, con una natura nuova, abitudini rinnovate, con gusti, desideri, appetiti, criteri, speranze, timori che prima il cuore umano non conosceva. In questo cambiamento anche il nostro linguaggio sarà rinnovato. La trasformazione di un esistenza vuota e senza speranza in una vita nuova, diversa e soddisfacente è un impegno di Dio; essere coerente è un impegno tuo! "Se uno non sbaglia nel parlare, è un uomo perfetto, capace di tenere a freno anche tutto il corpo." (Giacomo 3:2) Generalmente, attraverso il linguaggio noi esterniamo il nostro pensiero, ciò che è presente nella nostra mente e attraverso di esso manifestiamo emozioni e sentimenti, ma anche, a volte, ribellioni e turbamenti. Quando Cristo, con la sua pace e la sua grazia, regna nei nostri cuori e nella nostra mente rinnovata, anche il nostro linguaggio diventerà espressione e manifestazione della purezza e della grazia di una vita nuova in noi. Se apriremo la nostra vita a Cristo, Egli la trasformerà in una vita entusiasmante, completa e condotta dallo Spirito Santo facendo di noi delle nuove creature, impiantando semi di giustizia, di grazia e di bellezza. Dio, che ha risuscitato Cristo dai morti, può fare di noi una nuova creatura e condurci con successo lungo il cammino della benedizione. " Le cose vecchie sono passate, ecco sono diventate nuove." (2° Corinzi 15: 17)
Dio ti benedica Con affetto, Madomi.
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Data: 26/04/2011 Visite: 4875 |
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